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Sudan, aiuti italiani per 1.500 famiglie colpite dalle alluvioni

Interventi in 5 villaggi sostenuti da Aics e coordinati da Coopi

Pubblicato:23-09-2020 17:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:56
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ROMA –  Interventi in cinque villaggi, con l’invio di 15 camion carichi di sabbia e la distribuzione di 2.500 sacchi di iuta a circa 1.500 famiglie, sono stati sostenuti dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) con il coordinamento dell’ong Coopi dopo le alluvioni che hanno sferzato il Sudan. “Con l’obiettivo di fornire una risposta preventiva a ulteriori esondazioni, dato che si aspetta un peggioramento delle condizioni metereologiche – si riferisce in una nota – la sede di Khartoum di Aics e’ intervenuta in cinque villaggi dell’area di Jabal Awliya nello Stato di Khartoum, ossia Umrabah, Asal, Khamar, Wad Mukhtat e Umgaragoor, distribuendo 15 camion di sabbia e 2.500 sacchi di iuta a 1.500 famiglie”.

Nel comunicato si legge ancora: “I volontari di ciascuna comunita’ beneficiaria hanno riempito i sacchi di sabbia e li hanno posizionati nei punti in cui occorre arginare la piena del Nilo e/o per proteggere le fondamenta di strutture in pericolo come scuole, centri sanitari e moschee”. L’intervento e’ stato coordinato da Coopi, una ong italiana, in collaborazione con l’organizzazione sudanese Sorr. A causa delle piogge e delle conseguenti esondazioni del Nilo, che ha raggiunto il livello piu’ alto degli ultimi cento anni, il Consiglio nazionale sudanese di sicurezza e di difesa ha dichiarato il Paese “area di disastro naturale“. Le esondazioni hanno colpito 17 Stati su 18 causando almeno 101 morti, il collasso totale o parziale di piu’ di 100.000 case e all’incirca 500.000 sfollati.


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