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BARI – Torna la Notte della Taranta, in programma domani, sabato 24 agosto, a Melpignano, in Salento. Il Concertone che celebra la pizzica e la cultura popolare salentina sarà diretto dal maestro Shablo. Tema dell’edizione 2024: Generazione Taranta, tutti i giovani che hanno conosciuto la Taranta attraverso il rito collettivo nato nella Grecìa salentina nel 1998.
Sul palco della Notte della Taranta, come svelato oggi nel corso di una conferenza stampa, saliranno grandi nomi del panorama musicale italiano e internazionale che interpreteranno i canti d’amore, di protesta e di lavoro rivisitati in chiave contemporanea dagli arrangiamenti urban di Shablo ed eseguiti dall’Orchestra Popolare diretta dal maestro Riccardo Zangirolami. Questa la line-up: Angelina Mango, Geolier, Gaia, Ste, Luca Faraone. Il Concertone sarà trasmesso in diretta su Rai 3 e in simulcast da Radio 2 Rai a partire dalle 21.20. Conduce la serata Ema Stokholma.
Il Concertone di Melpignano, con tre ore di ritmo e 30 brani della tradizione in un viaggio dalla tarantella del Gargano alla pizzica del Salento, è un progetto culturale della Fondazione La Notte della Taranta sostenuto dalla Regione Puglia e Pugliapromozione in collaborazione con Unione dei Comuni della Grecìa salentina e Istituto Diego Carpitella.
“Questa manifestazione – ha detto il presidente della Fondazione La Notte della Taranta Massimo Bray – è un bene culturale e quando parlo di bene culturale, faccio riferimento all’articolo 9 della Costituzione che ci dice come dobbiamo confrontarci con i beni culturali: tutelandoli, valorizzandoli ed esaltandone il loro enorme valore identitario. È questo il senso di appartenenza. La cultura ha un valore che arriva dappertutto e noi vorremmo un laboratorio tutto l’anno per tutelare questa tradizione e darle una prospettiva futura”.
Emozionata e molto interessata al tema di Generazione Taranta la giovane cantautrice Gaia, che si è concessa all’abbraccio del pubblico di Melpignano: “Non è scontato essere su un palco così speciale – ha detto – Mi sono sentita subito a casa, ma avverto anche un forte senso di responsabilità verso una tradizione che è stata tramandata sino ad oggi. Siamo carichi e fortunati”.
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