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ROMA – Oltre venti anni fa la legge 380 cambiava il mondo della Difesa ammettendo le donne alle carriere militari. La rivoluzione non avrebbe riguardato solo quel settore però, ma l’intera società civile e la vita delle donne. Sono state 5.748 le domande presentate dalle giovani donne nel 2022 per entrare nelle accademie militari, 639 per i ruoli speciali e 18.544 quelle per diventare marescialli (relazioni atti parlamentari della Camera dei deputati, 2022).
La percentuale effettiva di donne soldato è oltre il 7%: tanta ancora la strada da fare per raggiungere una maggiore equità, ma le donne arruolate, come la Dire ha testimoniato, hanno scardinato già con le loro scelte operative molti stereotipi e luoghi comuni: sono diventate pilote di caccia, comandanti di navi, meccanici di elicotteri, radariste, tiratori scelti nei teatri operativi, conducenti di lince, fucilieri, palombare. Non amano parlare di come conciliano la vita professionale con quella privata, non indugiano volentieri sulle declinazioni al femminile dei loro incarichi, ma qualcuna dice ‘La comandante’ va benissimo.
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