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Venezia, Brugnaro: “Referendum separazione Mestre è scelta politica”

Oggi intanto il consiglio metropolitano di Venezia ha approvato il suo primo Piano strategico

Pubblicato:23-07-2018 16:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:24

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VENEZIA – La decisione di celebrare o meno il referendum sulla separazione tra Venezia e Mestre è “una scelta politica perché io tecnicamente sono sicurissimo di avere ragione“. Lo afferma il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, oggi durante la seduta del consiglio metropolitano.

Entro fine mese arriverà la sentenza del Tar“, e se dirà che il referendum si può fare “sicuramente presenteremo ricorso al Consiglio di Stato”, continua Brugnaro evidenziando che la Città metropolitana di Venezia ha ricevuto “molti attacchi” non solo dalla Regione, che le ha revocato alcune deleghe, ma anche dal governo, che di recente ha ritirato il suo ricorso al Tar contro il referendum sulla separazione, convocato il prossimo 30 settembre.

Separare Venezia e Mestre minerebbe la stabilità di tutte le istituzioni coinvolte nella Città metropolitana, conclude il sindaco, affermando che in ogni caso “continuiamo a crederci” e che il piano strategico approvato oggi è “un segnale forte”.


CITTÀ METROPOLITANA HA PRIMO PIANO STRATEGICO

Il consiglio metropolitano di Venezia ha approvato oggi il suo primo Piano strategico, ovvero “il principale strumento di pianificazione generale dello sviluppo socioeconomico del territorio”. Il documento, redatto dagli uffici e servizi metropolitani, seguiti dal consigliere delegato Saverio Centenaro, arriva dopo un lungo lavoro, fermato durante le tornate elettorali delle amministrative “per evitare strumentalizzazioni politiche”, spiega il sindaco metropolitano Luigi Brugnaro nel suo intervento che ha preceduto la votazione del piano.

Le strategie di sviluppo individuate nel documento sono tre, ovvero identità, sviluppo e resilienza, e si diramano in 13 linee di programma settoriali, ovvero una nuova organizzazione, superamento dei confini metropolitani, comunicazione e partecipazione, reti di sussidiarietà, pianificazione territoriale, infrastrutture e servizi in rete, salvaguardia e qualità dell’ambiente, informatizzazione e digitalizzazione, sviluppo economico, sicurezza del territorio e dei cittadini, promozione del territorio, turismo, cultura e sport, coesione ed inclusione sociale, istruzione, formazione professionale e lavoro.

Il documento recepisce poi l’organizzazione in aree omogenee proposte dai sindaci, che sono la zona di Venezia orientale, quella della riviera del Brenta, quella di Miranese e Marcon, e la zona sud.

Ora, prosegue Brugnaro, “il piano sarà pubblicato sul sito internet della Città metropolitana, dove verrà attivato, con modalità elettroniche, un apposito forum permanente dove ricevere osservazioni, integrazioni e proposte da parte dei rappresentanti della società civile, delle categorie, degli ordini professionali e dei sindacati e dei principali portatori di interessi del territorio”.

Poi il piano sarà “sottoposto al parere della Conferenza dei sindaci dei 44 comuni che rientrano nel territorio della Città metropolitana”, ed infine tornerà all’esame del consiglio metropolitano.

Una volta approvato definitivamente sarà attuato “attraverso i progetti e gli interventi realizzativi delle strategie generali e delle linee programmatiche settoriali che potranno essere presentati da tutti gli attori del territorio, sia istituzionali che attraverso le formula della partnership pubblico privato ampiamente promossa dallo Statuto metropolitano, mediante l’agile procedimento di validazione tecnica ed istituzionale”. Il piano è comunque un documento di linee di indirizzo generali, che si basano sull’idea che “l’enorme valore attrattivo di Venezia va diffuso nei territori circostanti, che, allo stesso tempo ne raccolgono e ne implementano le infinite potenzialità”, precisa il sindaco, evidenziando la grande partecipazione di istituzioni, portatori di interesse, associazioni, “ai quali offriremo attraverso la pubblicazione del piano e l’attivazione di un forum permanente, ampi spazi di confronto ed interazione, in un continuo processo di reciproco arricchimento”. 

La speranza è che l’adozione del piano “sia pure occasione per mobilitare tutti gli attori metropolitani ad una azione di sensibilizzazione verso la Regione ed il governo, che dovranno essere sollecitati, in termini propositivi ed in applicazione dei principi di leale collaborazione, sussidiarietà ed adeguatezza, ad attribuire spazi e momenti di autodeterminazione attraverso il conferimento di appropriate funzioni, quale, ad esempio, quella urbanistica, attualmente sospesa proprio dalla Regione, e sufficienti risorse”, conclude Brugnaro.

Al termine di una breve discussione il piano è approvato con il solo voto contrario del consigliere comunale di Scorzé, Flavio Berton. Il periodo per presentare osservazioni sarà di 30 giorni, ma essendoci agosto di mezzo il termine non è perentorio.

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