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La variante Delta spaventa l’Emilia-Romagna. Bonaccini: “Bisogna dare l’ultima zampata al Covid”

Il governatore è preoccupato dal taglio nelle forniture di Pfizer. La Regione non esclude di fermare le nuove prenotazioni, ma i richiami non si toccano

Pubblicato:23-06-2021 12:30
Ultimo aggiornamento:23-06-2021 12:58
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stefano bonaccini
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BOLOGNA – Per Stefano Bonaccini bisogna ancora dare “l’ultima zampata” alla pandemia. Il rischio che si abbassi la guardia troppo presto c’è, “anche in buona fede”, secondo il presidente. Anche per questo “bisogna che non rallenti l’arrivo dei vaccini”. Il governatore dell’Emilia-Romagna lancia il suo appello oggi a Mattino 5, sulla rete ammiraglia Mediaset, dove è collegato insieme ai vertici dell’Ausl di Piacenza, intervenuta nel focolaio di variante Delta tra i lavoratori della logistica.

Intanto, dice Bonaccini, “abbiamo il rischio che Pfizer a luglio rallenti rispetto alle forniture che attendevamo, stiamo discutendo con il Governo proprio in queste ore e questi giorni. Poi c’è un rischio perché le persone vedono che crollano i contagi, crollano i ricoveri, per fortuna cominciano a crollare da un po’ anche i decessi, anche se la casella non sarà a zero non saremo soddisfatti”.

La campagna vaccinale in regione ha un “ritmo molto positivo”, rivendica però il presidente: 3,5 milioni di dosi superate ieri anziché a fine mese come previsto, 1,2 milioni di cittadini con due dosi, un milione con la prima dose e 600.000 tra 12 e i 39 anni prenotati negli ultimi 20 giorni: in tutto “siamo vicini ai 3 milioni” di persone che sono o saranno immuni a breve. Certo, la variante Delta “in Gran Bretagna un po’ di spavento lo crea, può fare paura però se si è vaccinati fa molta molta meno paura. Il fatto che riusciamo a sequenziare più o meno tutti in Emilia-Romagna- dice ancora Bonaccini- ci aiuta ad intervenire più rapidamente possibile. Bisogna fare appelli alla popolazione per dire che gli oltre 800.000 morti in Italia, oltre 13.000 in Emilia-Romagna non sono arrivati per i vaccini ma per questo virus. Le cose certamente vanno molto meglio, speriamo che tutto quello che riapriamo non chiuda più però bisogna dare l’ultima zampata”.


Da Piacenza il direttore generale dell’Ausl Luca Baldino fa il punto sul focolaio di variante Delta che ha riguardato per ora 25 persone tra lavoratori della logistica e loro famigliari, tutti non vaccinati. Ma il lavoro di tracciamento è complicato dal fatto che molti ‘sospetti’ positivi non fanno il tampone per timore di non poter andare in vacanza. “È obbligatorio ma la gente sfugge. A volte il contact tracing è quasi un’attività investigativa, ma non possiamo allentare la presa”, dice Baldino. Informa Marco Delledonne, direttore del dipartimento di sanità pubblica a Piacenza: “abbiamo contattato circa 800 persone, di queste quasi 300 devono ancora presentarsi per fare il tampone e adesso stiamo attivando anche le forze dell’ordine locale per rintracciarle, perché non si fanno trovare”.

LA VARIANTE DELTA AVANZA: OLTRE A PIACENZA ANCHE MODENA-BOLOGNA

Per ora sono una trentina i casi di variante Delta accertati in Emilia-Romagna. Oltre ai 25 casi di Piacenza, emersi dal focolaio scoppiato nella logistica, ci sono per adesso tre contagi a Modena e due a Bologna. È l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini a fare il punto della situazione, durante la conferenza stampa tenuta stamane a Porretta.

“Ovviamente continuiamo a sequenziare, come fanno anche le altre regioni”, sottolinea Donini. “Attualmente tutti i casi sono comunque oggetto di una attentissima indagine epidemiologica dei contatti“. Per quanto riguarda i contagiati di Piacenza, “solo uno aveva fatto una dose di vaccino”, informa l’assessore.

“TAGLIO PFIZER VERSO IL 50%”, L’EMILIA-ROMAGNA ‘BLINDA’ I RICHIAMI

Il taglio di dosi Pfizer per luglio è al di sopra del 40% e potrebbe arrivare al 50% delle dosi previste. L’Emilia-Romagna non esclude a questo punto di fermare le nuove prenotazioni, ma i richiami non si toccano. “Non mettiamo in discussione mai le seconde dosi”, assicura l’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini. “È chiaro che la priorità per noi è sempre quella- aggiunge- dall’inizio della campagna. Certamente da parte delle Regioni c’è preoccupazionedice Donini, durante la conferenza stampa tenuta oggi a Porretta sulla riapertura del punto nascita- c’è una evidente fibrillazione sulle proiezioni di forniture di vaccini”.

L’interlocuzione col Governo e la struttura commissariale, sottolinea l’assessore regionale e coordinatore di commissione in conferenza delle Regioni, “è continua, anche in queste ore. Speriamo nelle prossime 24-48 ore di avere notizie più confortanti rispetto ad una gestione, che chiediamo sia nazionale, rispetto ad un problema che riguarda tutte le Regioni”. La quantificazione del taglio, precisa poi Donini, “è ancora oggetto di riscontri puntuali da parte delle Regioni, comunque è sicuramente superiore al 40% e non è escluso che sia attorno al 50%”.

In queste ore “si sta facendo ovviamente anche la quantificazione delle scorte e soprattutto della possibilità di impiego dell’ultima fornitura che arriverà negli ultimi giorni di giugno e sarà utilizzabile a luglio”. Per il momento in Emilia-Romagna le prenotazioni vanno avanti regolarmente ma se non ci saranno adeguate garanzie sull’arrivo di dosi sufficienti è possibile che vengano interrotte per evitare di dover disdire nelle prossime settimane appuntamenti fissati.

“Ovviamente dobbiamo fare tutte le valutazioni– risponde sul punto Donini-. La cosa importante è che abbiamo riscontrato nella riunione di ieri che questo è un tema nazionale non riguarda solo l’Emilia-Romagna”.

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