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ROMA – Yona Friedman, architetto sui generis nato a Budapest nel 1923, ha scelto l’Abruzzo per dare corpo alle sue visionarie teorie artistiche: l’uso di materiali poveri, la libertà della fruizione delle opere e la comunità sono i criteri che hanno guidato la nascita e la realizzazione di “No Man’s Land“.
L’imponente installazione site-specific, inaugurata a Loreto Aprutino, in provincia di Pescara, in uno spazio privato di oltre due ettari che per l’occasione è stato aperto e messo a disposizione della collettività, comprende un gigantesco arazzo naturale dal sapore preistorico disegnato con migliaia di sassi bianchi di fiume, un museo senza pareti edificato con canne di bambù e un dizionario misterioso inciso sui tronchi di duecento alberi di noce.
Alla costruzione di questo grande museo a cielo aperto hanno collaborato l’artista francese Jean-Baptiste Decavèle, la Fondazione ARIA e gli studenti delle Accademie di Belle Arti dell’Aquila e di Roma, della Facoltà di Architettura di Pescara e delle Scuole d’arte del territorio.
La neonata Fondazione No Man’s Land penserà invece al futuro dell’opera che, seguendo la filosofia di Friedman, diventerà il punto d’incontro di nuove e diverse attività.
Photos via:
www.fondazionearia.it
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