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Tg Ambiente, edizione del 23 maggio 2023

Si parla di meteo estremo, transizione ecologica e Overshoot Day

Pubblicato:23-05-2023 12:28
Ultimo aggiornamento:23-05-2023 12:28

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METEO ESTREMO, 2 MLN MORTI E 4.300 MLD DANNI IN 51 ANNI

Gli eventi meteorologici, climatici e idrici estremi hanno causato quasi 12.000 disastri dal 1970 al 2021. Le perdite economiche segnalate sono di 4,3 trilioni di dollari – cioè 4.300 miliardi – e sono in aumento. Il bilancio delle vittime è di 2 milioni, con il 90% dei decessi che si è verificato nei paesi in via di sviluppo. Le perdite economiche sono aumentate vertiginosamente ma il miglioramento degli allarmi precoci e la gestione coordinata dei disastri hanno ridotto drasticamente il bilancio delle vittime umane nell’ultimo mezzo secolo. L’Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni unite ha aggiornato i dati del suo Atlante della mortalità e delle perdite economiche dovute a rischi meteorologici, climatici e legati al ciclo dell’acqua. I decessi registrati per il 2020 e il 2021 (22.608 in totale) “indicano un’ulteriore diminuzione della mortalità rispetto alla media annuale del decennio precedente” ma “le perdite economiche sono aumentate, la maggior parte delle quali attribuite alla categoria delle tempeste”. In Europa tra 1970 e 2021 ci sono stati 1.784 disastri che hanno causato 166.492 morti e 562 miliardi di dollari di perdite economiche. Nel nostro continente si è verificato l’8% dei decessi segnalati in tutto il mondo e le temperature estreme ne sono state la principale causa, mentre le inondazioni sono state la principale causa di perdite economiche. Gli Stati Uniti da soli invece hanno subito danni per 1,7 trilioni di dollari – 1.700 miliardi – , rappresentando il 39% delle perdite economiche mondiali negli ultimi 51 anni. “Ma i paesi meno sviluppati e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo hanno subito un costo sproporzionatamente elevato rispetto alle dimensioni delle loro economie”, denuncia l’Onu.

G7: DECARBONIZZARE, PIU’ RINNOVABILI E STOP A PLASTICA

“Stiamo adottando misure concrete per guidare la transizione verso economie che si basino sulle energie pulite del futuro attraverso la cooperazione all’interno e all’esterno del G7” e “siamo determinati a lavorare insieme e con gli altri per preservare il pianeta accelerando la decarbonizzazione del nostro settore energetico e la diffusione delle energie rinnovabili, porre fine all’inquinamento da plastica e proteggere gli oceani”. Così il comunicato diffuso dai leader del G7 a Hiroshima, definendosi “più uniti che mai nella nostra determinazione ad affrontare le sfide globali di questo momento e impostare la rotta per un futuro migliore”. I leader del G7 segnalano anche di star mettendo in atto “passi concreti” per “lanciare la Dichiarazione d’azione di Hiroshima per la sicurezza alimentare globale resiliente con i paesi partner, per affrontare le esigenze attuali e future”. I leader sono determinati ad agire insieme per “approfondire la cooperazione attraverso la Just Energy Transition Partnership, il Climate Club e nuovi pacchetti nazionali per foreste, natura e clima”.

NUOVI SUPERALIMENTI DA FORNO CON SCARTI AGROALIMENTARI

Nuovi prodotti da forno ad elevato valore aggiunto realizzati con l’utilizzo di proteine e molecole benefiche ricavate da scarti dell’industria agroalimentare. È l’obiettivo del progetto PROVIDE – PRotein and biOmolecules sources for nutritional security and biodiVersity of bakery products in a cIrcular fooD system – che conta su un finanziamento di circa un milione di euro e vede la partecipazione di un consorzio di sei partner internazionali, tra cui ENEA. “Pane, pizza, biscotti e molti altri prodotti da forno sono tra gli alimenti più comuni e convenienti da consumare in luoghi, tempi e condizioni diverse. Ed ora, grazie a questo progetto, avranno tra i loro ingredienti nuove fonti proteiche e molecole dalla funzione nutrizionale e nutraceutica per rispondere alla crescente domanda di una dieta diversificata, sana e sicura”, spiega Claudia Zoani, ricercatrice ENEA della Divisione Biotecnologie e agroindustria e referente del progetto. “Inoltre- prosegue- queste molecole possono essere estratte direttamente dai sottoprodotti di altre filiere agroalimentari. In questo modo, saremo in grado di promuovere concretamente la sostenibilità e la circolarità delle produzioni e ridurre gli scarti, garantendo qualità e sicurezza dei nuovi prodotti”. I ricercatori sono al lavoro sui nuovi ingredienti benefici provenienti da scarti lattiero-caseari, semi oleaginosi e residui di fermentazione della birra per i quali il team ENEA ha impiegato diverse tecnologie di estrazione a basso impatto ambientale.


OVERSHOOT DAY IL 15 MAGGIO, ITALIA OLTRE PROPRI LIMITI

Quest’anno in Italia l’Overshoot Day – il giorno in cui il nostro paese esaurusce tutte le risorse naturali a disposizione per il 2023 – è arrivato il 15 maggio. Questo ci posiziona, assieme ad altri iper-consumisti, in un gruppo di paesi che più degli altri contribuiscono all’esaurimento delle risorse naturali del pianeta. A livello globale, infatti, si prevede che l’Overshoot Day arriverà fra più di due mesi, attorno al 27 luglio. La situazione sta precipitando, se infatti nel 1972 l’Overshoot Day mondiale era arrivato il 10 dicembre nel 2002 è stato anticipato al 18 settembre. Negli ultimi anni, con rarissime eccezioni come il 2020 pandemico, la data in cui abbiamo esaurito le risorse a nostra disposizione è stata sempre anticipata. Una delle cause è il mancato inserimento dei beni di consumo nei cicli di riutilizzo. E anche il settore tessile e l’arredamento hanno un ruolo: secondo il Comitato Promotore dell’Overshoot Day, composto da Wwf e altri prestigiosi enti, se la durata di vita media degli abiti raddoppiasse, l’Overshoot day arriverebbe 5 giorni dopo, e se raddoppiasse quella dei mobili un giorno dopo.

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