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VIDEO FOTO | Genova, scontri tra antifascisti e polizia. Pestato un giornalista, processo ai 2 fermati

Scontri al corteo di Genova Antifascista per il comizio di Casapound: i manifestanti hanno lanciato bottiglie e molti altri oggetti contro le forze dell'ordine che hanno risposto con i lacrimogeni. Due i fermati

Pubblicato:23-05-2019 16:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:30

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GENOVA – Saranno processati questa mattina per Direttissima i due manifestanti fermati giovedì pomeriggio durante gli scontri di piazza tra antifascisti e forze dell’ordine a Genova. Gli attivisti ieri sera, al momento di sciogliere il presidio davanti alla Questura, hanno convocato un presidio antifa a partire dalle 9 davanti al Tribunale di Genova.

La convulsa giornata di ieri:

Scontri tra manifestanti e polizia davanti alla zona blindata per il comizio di Casapound giovedì pomeriggio in piazza Marsala a Genova. La testa del corteo, dietro lo striscione Genova antifascista, è avanzata di buon passo da piazza Corvetto verso gli alari e i poliziotti in assetto anti sommossa. Lanci di bottiglie, fumogeni e petardi. Alcuni manifestanti con spranghe sono venuti a contatto con le forze dell’ordine. La polizia dietro alle grate ha risposto con il lancio di alcuni lacrimogeni, facendo arretrare la folla.

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Sono proseguiti per oltre mezz’ora gli scontri a Genova tra i manifestanti antifascisti e le forze dell’ordine che presidiano il comizio di Casapound in piazza Marsala. I più violenti in testa al corteo lanciano bottiglie, bastoni trovati per strada, petardi e qualche cestino della spazzatura. Le forze dell’ordine rispondono con una carica e numerosi lanci di fumogeni e lacrimogeni, in alcuni casi anche ad altezza uomo e a pioggia sulla coda pacifica del corteo.


Polizia e carabinieri in assetto antisommossa avanzano respingendo gli antifascisti verso piazza Corvetto e le vie limitrofe. Ma i manifestanti provano a ricompattarsi con applausi ironici e cori contro i fascisti e le forze dell’ordine. Intanto, dal comizio di Casapound, si sente l’inno di Mameli.

FERITO GIORNALISTA DI REPUBBLICA

In una delle cariche della Polizia è rimasto ferito anche il cronista di ‘Repubblica Genova’, Stefano Origone. Il giornalista ha riportato evidenti ecchimosi alle dita di una mano, oltre a diverse contusioni. Come raccontato dallo stesso cronista, solo l’intervento di un ispettore della Questura di Genova che lo conosce personalmente ha interrotto la serie di colpi contro di lui. Diversi contusi anche tra i manifestanti. Per diversi minuti l’aria si è fatta irrespirabile a causa del lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell’ordine, molte persone hanno avuto difficoltà respiratorie per diversi minuti.


ANTIFA SOTTO QUESTURA: RILASCIARE I FERMATI

È arrivato davanti alla Questura di Genova il corteo antifascista che chiede la liberazione dei due fermati durante gli scontri del tardo pomeriggio in piazza Corvetto. “Siamo qua in una situazione pacifica, senza creare alcuna provocazione. Se no qui ci massacrano”, dicono i manifestanti. “Senza alcuna mediazione di sorta pretendiamo che i due compagni fermati vengano rilasciati immediatamente”, proseguono gli antagonisti. Intanto, negli scorsi minuti il questore Vincenzo Ciarambino si era recato in ospedale a trovare il giornalista di Repubblica rimasto ferito: “Mi scuso a nome della polizia per quanto accaduto”, ha detto.


QUESTORE: CI HANNO TIRATO DI TUTTO E NON ABBIAMO REAGITO

“E’ stata una giornata campale. La polizia, come al solito, ha consentito l’esercizio dei diritti della democrazia, soprattutto in una fase di campagna elettorale. Avete visto tutti quello che è successo”. Lo dice il questore di Genova, Vincenzo Ciarambino, questa sera incontrando i giornalisti davanti alla Questura mentre un presidio antifascista chiede la liberazione dei due manifestanti fermati durante gli scontri in piazza Corvetto.

“Abbiamo dovuto sigillare l’area da stamattina- ricostruisce Ciarambino- prima che il comizio iniziasse ci è stato tirato di tutto addosso, da fumogeni a mazze, biglie, bastoni, pietre e quant’altro. Non abbiamo reagito. Abbiamo atteso con pazienza, poi abbiamo esercitato un’operazione di alleggerimento e con i reparti abbiamo aperto una manovra semicircolare per liberare la piazza”.

“In campagna elettorale non si vietano comizi”

“Piazza Marsala è stata indicata tra i siti elettorali, non sono stato io a indicarlo. Per noi era una piazza difendibile. Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica non poteva bloccare il comizio. In campagna elettorale i comizi non si vietano e si consente l’esercizio della democrazia a tutti“, dice il questore di Genova, Vincenzo Ciarambino. “Non ci sono stati i contatti fisici- sostiene il vertice di via Diaz- e non abbiamo allo stato tanti contusi. Mi risultano un paio di carabinieri e un poliziotto della Digos ferito a una gamba. Non so se, allo stato, ci sono dall’altra parte delle persone ferite”.

“Dispiaciuto per ferimento cronista Repubblica”

“Sono stato in ospedale a salutare Stefano Origone. Abbiamo chiarito la dinamica dell’accaduto: purtroppo quella vicenda si è svolta in un’azione di alleggerimento, in una fase convulsa, mentre i poliziotti stavano arrestando una persona che aveva partecipato ai disordini e che è qui in stato di fermo”, afferma Ciarambino nel ricostruire gli episodi che hanno visto vittima della carica della polizia il cronista di Repubblica, Stefano Origone.

“Si trovava vicino e in quel momento una ventina di manifestanti stavano scendendo da una scalinata per andare a liberare l’ostaggio nelle mani di due o tre poliziotti– prosegue il questore- i colleghi che stavano dietro hanno effettuato una carica e, purtroppo, in quell’azione convulsa, Origone è rimasto coinvolto. Me ne dispiaccio personalmente”.

“Non uso di forza se non davanti a provocazioni”

“Non ho intenzione di esercitare la forza, se non a fronte di provocazioni o di offese nei nostri confronti. Adesso sarà la Digos a gestire le operazioni, parlerà con il pubblico ministero di turno e vediamo quale sarà la situazione delle due persone che in questo momento stiamo trattenendo” afferma ancora Ciarambino.

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