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La ‘malattia’ del lunedì, scontro tra Boeri e il Garante della privacy

Il presidente dell'Inps Tito Boeri dichiara guerra ai lavoratori che disertano l'ufficio o la fabbrica a cavallo del week-end

Pubblicato:23-05-2018 15:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:55
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ROMA – Vietato ammalarsi, in particolare il lunedi’ e il venerdi’. Il presidente dell’Inps Tito Boeri dichiara guerra ai lavoratori che disertano l’ufficio o la fabbrica a cavallo del week-end. “Sono quelli i giorni in cui concentrare i controlli”, dice in polemica con il garante della privacy che lo accusa di voler creare delle black list.

“Il garante della Privacy ci chiede di fare i controlli sulle malattie in modo casuale, ma questa e’ dissipazione di risorse pubbliche perche’ vuol dire usarle in modo del tutto inefficace”. E’ l’attacco di Tito Boeri. I controlli vanno fatti “il lunedi’ e il venerdi” e basandosi sulle analisi della durata delle malattie dei singoli lavoratori, pero’ cosi’ “ci accusano di fare profilazione e ci chiedono di fare controlli casuali”, insiste. E come dire “alla polizia di andare in giro a caso invece di controllare i territori piu’ a rischio”, conclude.


“L’Autorita’ non e’ intervenuta sulle modalita’ con cui l’Inps organizza la sua attivita’ e non ha mai richiesto controlli casuali”, replica il Garante per la protezione dei dati personali.

“Di fronte alla decisione dell’Istituto di formare, nell’ambito dell’attivita’ di controllo, delle liste di priorita’, di fatto delle ‘black list’, di lavoratori da sottoporre a visita medica sulla base di un modello predittivo che, attraverso meccanismi automatizzati, incrocia i certificati medici con altri dati contenuti negli archivi dell’Inps (come la retribuzione individuale)”, il Garante ha chiesto che venissero adottate “le cautele previste dalla legge nei confronti dei lavoratori, e cioe’ che questi fossero preventivamente informati (anche con modalita’ semplificate) dei metodi con i quali si sarebbe svolta l’attivita’ di controllo e che fosse consentito loro di esercitare i propri diritti, anche riguardo alla esattezza delle informazioni in possesso dell’Inps”.

Il Garante insiste: “Non si mette in dubbio la possibilita’ di utilizzare dati individuali per ottimizzare le risorse pubbliche, ma si chiede che questa attivita’ venga svolta nel rispetto delle garanzie previste dalla legge. In vista di questo obiettivo, l’Autorita’ si era gia’ resa disponibile a collaborare con l’Inps per individuare soluzioni che coniugassero entrambe le esigenze”.

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