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Premio Cantamessa, da Italia a Kenya storie di solidarieta’

Borsa studio Cassa Galeno ha sostenuto medici in aiuto a persone in difficolta'

Pubblicato:23-05-2018 12:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:55

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ROMA – Storie di solidarietà. Dall’Italia al Kenya. Nel nome di Eleonora Cantamessa. Stefano infatti con l’associazione Don Kisciotte ha deciso di aiutare gli indigenti a Trieste, mentre Federico ha portato tutta la sua famiglia in Kenya per essere vicino a chi ha più bisogno di cure. Questo grazie anche alle borse di studio offerte da Cassa Galeno, che ogni anno ricorda così Eleonora Cantamessa, la ginecologa della provincia di Bergamo che l’8 settembre del 2013 ha perso tragicamente la vita per soccorrere un ragazzo vittima di un pestaggio. La Dire ha voluto raccontare queste storie.

LA STORIA DI FEDERICO

“Grazie a Cassa Galeno per averci dato la possibilità, come famiglia, di iniziare un nuovo cammino che continuiamo a coltivare ancora oggi” ha detto Federico Sibona, dell’Ordine dei medici chirurghi di Torino, vincitore dell’edizione 2015 del premio Eleonora Cantamessa. Il suo progetto era quello di permettere alla moglie ginecologa di raggiungerlo in Kenya per lavorare come medico missionario. “Il 27 dicembre 2015- ha continuato Sibona- è nato il nostro secondo figlio, Andrea, e due settimane dopo mia moglie mi ha raggiunto in Kenya insieme ai nostri bambini. Grazie ai fondi ricevuti attraverso il Premio Cantamessa per quattro mesi io e mia moglie ci siamo alternati nella cura dei figli e nel lavoro, lei come ginecologa, io come ortopedico. La condivisione comunitaria con famiglie provenienti da tutto il mondo e i sorrisi delle persone nonostante le difficoltà ci hanno cambiato la vita. Tra tanti pazienti incontrati mi ha colpito molto la storia di un ragazzo, Thomas, unico sopravvissuto della sua famiglia a un incidente. Nonostante diversi interventi- ha concluso- non siamo riusciti a salvare la sua gamba, ma quando gli abbiamo comunicato che saremmo stati costretti ad amputarla lui ha risposto: ‘Devo ringraziare Dio per avermi dato la possibilità di continuare a raccontare la gioia della vita’. Oggi si occupa di ortopedia pediatrica a Brescia, ma ha mantenuto contatti con l’Africa e attraverso la Ong Cure quest’anno ha trascorso due settimane come medico missionario in Niger”.

LA STORIA DI STEFANO

Stefano Bardari invece ha vinto il premio dedicato a Eleonora Cantamessa nel 2016 con un progetto che si prefiggeva di offrire assistenza sanitaria gratuita a persone indigenti tramite l’associazione Don Kisciotte, da lui stesso creata. “Con questo contributo- ha dichiarato- siamo riusciti ad implementare i servizi offerti dall’associazione Don Kisciotte con l’acquisto di materiale sanitario ed equipaggiamento medico: scatole di medicinali, medicazioni, un aerosol, un pulsossimetro, un otoscopio e altro materiale che ci ha permesso di sviluppare la nostra attività su tre ambulatori a settimana. In un anno abbiamo offerto oltre 900 visite gratuite a persone che non hanno accesso alle cure mediche (migranti richiedenti asilo appena giunti in Italia e in attesa di tessera sanitaria) e ancora a clochard e indigenti in generale. Inoltre grazie al vostro supporto abbiamo organizzato tre incontri con specialisti medici per la formazione dei volontari e abbiamo partecipato ad una missione in Romania, dove speriamo presto di iniziare una collaborazione per inviare medici e personale sanitario di supporto. Ringrazio sinceramente per l’importante supporto- ha concluso- non solo economico, che mi è stato accordato. Ricordo la manifestazione della consegna del Premio come un momento molto importante: le parole della mamma di Eleonora e dei rappresentanti di Cassa Galeno sono state per me uno sprone nel cercare di donare un piccolo contributo alle persone meno fortunate”.


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