
ROMA – Il 23 maggio del 1992 la mafia uccideva il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Gli uomini del boss mafioso Totò Riina fecero saltare in aria un tratto dell’autostrada A29, nei pressi dello svincolo di Capaci.
MATTARELLA: DATA INCANCELLABILE PER GLI ITALIANI – “Il 23 maggio è una data incancellabile per gli italiani”. Cosi’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio ha inviato alla prof.ssa Maria Falcone, Presidente della Fondazione Giovanni e Francesca Falcone. “La memoria della strage di Capaci, a cui seguì la barbarie di via D’Amelio in una rapida quanto disumana sequela criminale- prosegue il capo dello stato- è iscritta con tratti forti nella storia della Repubblica e fa parte del nostro stesso senso civico. Un assassinio, a un tempo, che ha segnato la morte di valorosi servitori dello Stato, e l’avvio di una riscossa morale, l’apertura di un nuovo orizzonte di impegno grazie a ciò che si è mosso nel Paese a partire da Palermo e dalla Sicilia, grazie alla risposta di uomini delle istituzioni, grazie al protagonismo di associazioni, di giovani, di appassionati educatori e testimoni”.
GLI STUDENTI CONTRO LA MAFIA – “Oggi 50.000 ragazzi in tutta Italia dicono no a mafia con istituzioni rispondendo ad appello #PalermoChiamaItalia”. scrive su twitter Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione,
Oggi 50.000 ragazzi in tutta #Italia dicono no a mafia con istituzioni rispondendo ad appello #PalermoChiamaItalia pic.twitter.com/sgNBwuwZHd
— Stefania Giannini (@SteGiannini) 23 maggio 2016
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