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BOLOGNA – Non è vero che avesse buttato il cellulare in un tombino: il cellulare di Ilaria Sula era nascosto in casa di Mark Samson, il giovane 23enne che ha ucciso la sua ex fidanzata a coltellate. Il ragazzo, nei giorni successivi alla morte, ha utilizzato il telefono della ragazza per mandare messaggi a nome di Ilaria e depistare le indagini. E ha anche utilizzato i social della vittima. Ebbene, il telefono alla fine non lo aveva mai buttato, ma tenuto a casa sua. È lì che lo hanno trovato gli agenti, nascosto, e lo hanno sequestrato.
A raccontare alla Polizia dove si trovava il telefono della 22enne uccisa è stato proprio Mark Samson, correggendo quanto detto in un primo momento (di averlo buttato in un tombino). Il giovane ha infatti spiegato: “L’ho dato a mia mamma” e ha descritto il punto in cui lo avrebbe nascosto in casa. Ed è proprio lì è stato trovato.
Dall’analisi del cellulare gli agenti sperano di avere elementi utili per le indagini sulla morte della ragazza. Non è ancora chiaro, infatti, se sia vero che la ragazza sia stata uccisa da Samson la mattina del 26 marzo (dopo aver passato la notte a casa Samson) o invece la sera del 25 marzo, quando i due si erano visti a casa di lui. Samson e la madre hanno raccontato che il delitto è avvenuto la mattina del 26, e il 23enne ha spiegato di averla colpito dopo aver letto sul cellulare di lei dei messaggi arrivati da un altro ragazzo. Ora la Polizia controllerà proprio questo, a partire dal fatto che questi messaggi esistano o meno.
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