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Lunedì sarà un nuovo ‘reinserimento’: la nota del ministero alle scuole

Didattica all'aperto e attenzione pedagogica, per "affiancare e sostenere" gli studenti nel ritorno alla socialità scolastica

Pubblicato:23-04-2021 18:28
Ultimo aggiornamento:23-04-2021 18:29

aula classe scuola
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ROMA – “Ora, nell’esercizio della propria funzione educativa, alle scuole è affidato il compito di accogliere gli studenti che rientrano in classe con particolare attenzione pedagogica. Occorre affiancarli e sostenerli nel ritorno alla socialità scolastica, avendo particolare attenzione e comprensione in questo tempo che per molti costituisce un vero e proprio reinserimento scolare. E, non da ultimo, occorre lavorare insieme per recuperare la fiducia, fiducia in se stessi, nei propri compagni ed amici, nella scuola, nel mondo adulto di riferimento”. Si chiude così, con un riferimento alla “discontinuità”, “frammentazione” e “disagio” dell’esperienza della scuola in pandemia, la nota con cui il ministero dell’Istruzione comunica alle scuole gli “aspetti di particolare rilevanza” del rientro da lunedì.

Rientro totale per tutti, salvo le percentuali per le superiori che comunque rimetteranno piede in aula nonostante il colore dei territori di appartenenza. Regioni e province autonome che, peraltro, non possono più cambiare le carte in tavola con le loro ordinanze. Dal 26 aprile, si legge infatti nella nota 624, “e fino alla conclusione dell’anno scolastico in corso, le istituzioni scolastiche in tutta Italia, anche se situate in zona rossa, garantiranno lezioni in presenza agli allievi di tutte le classi e sezioni della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado”.

Per quanto riguarda le lezioni in presenza delle superiori, il ministero ribadisce: “almeno il 50% e fino a un massimo del 75% in zona rossa”, “almeno il 70% e fino a un massimo del 100% in zona arancione o gialla“. Con particolare attenzione “a garantire una maggiore quota di didattica in presenza- sottolinea la nota- agli studenti che frequentano le classi iniziali e finali dei cicli scolastici, anche al fine di meglio accompagnare la preparazione agli esami di Stato”. Stesse regole anche per i Cpia, i centri provinciali di istruzione degli adulti.


La nota poi specifica che, ferme restando il rispetto delle percentuali “le istituzioni scolastiche, nell’esercizio dell’autonomia didattica e organizzativa e in relazione al rischio sanitario definito per il territorio, individueranno le modalità concrete con cui accogliere a scuola un numero crescente di studenti“. Resta confermata, poi, la possibilità di garantire attività in presenza anche in zona rossa per studenti fragili e per l’uso di laboratori.

Infine, conclude il capo dipartimento Stefano Versari, “in considerazione delle condizioni climatiche via via più favorevoli, laddove il contesto lo consenta, si richiama la possibilità che le attività didattiche siano svolte all’aperto. La scuola all’aperto costituisce occasione di cura dei ‘mali’ sofferti per la pandemia e di socializzazione dell’apprendimento anche con il mondo circostante”.

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