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Astrazeneca, l’Ema ordina: “Avanti con le seconde dosi”

L'Agenzia europea del farmaco sottolinea che i benefici superano i rischi e si può completare la vaccinazione nell'intervallo da 4 a 12 settimane dopo la prima inoculazione

Pubblicato:23-04-2021 16:48
Ultimo aggiornamento:23-04-2021 17:00
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Di Alessio Pisanò

BRUXELLES – L’Ema consiglia agli Stati membri dell’Unione europea di continuare a somministrare le seconde dosi del vaccino Astrazeneca. Resta dunque l’indicazione di completare la vaccinazione utilizzando il farmaco tra le 4 e le 12 settimane dopo la prima inoculazione, in linea con le prescrizioni della stessa Agenzia europea del farmaco. Lo ha spiegato il vicedirettore esecutivo di Ema, Noel Wathion, in conferenza stampa. Secondo il dirigente, l’analisi dei dati conferma che “i benefici del vaccino superano i rischi” e “crescono con l’aumentare dell’età” dei soggetti vaccinati. Il responso rimane quindi positivo, ma Wathion ha detto che, nel caso “dovessero pervenire nuovi dati” l’Ema si impegnerebbe in “un’analisi immediata” nella “massima trasparenza”. In Italia, l’Aifa ha scelto di raccomandare agli over 60 il vaccino prodotto da Astrazeneca. Nelle scorse ore, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha spiegato di non aver ancora deciso se intervenire legalmente contro l’azienda per i ritardi nelle forniture.

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“NON ESCLUSO CHE SPUTNIK PROVOCHI TROMBOSI”

Nel corso della conferenza stampa, l’Ema ha anche spiegato che non si può escludere l’ipotesi che anche Sputnik V possa generare casi di trombosi, poiché “basato sulla stessa tecnologia ad adenovirus di AstraZeneca e Janssen”. L’agenzia, è stato sottolineato, sta attualmente indagando sul “meccanismo che si cela dietro i casi di trombosi accertati”. L’indagine attualmente copre i vaccini a virus inattivato AstraZeneca e Johnson&Johnson.

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