ROMA – ‘Unite for Earth, insieme per salvare la Terra’, è la nuova campagna lanciata da Unesco giovani per sostenere i Caschi verdi, l’iniziativa di matrice italiana per la diffusione dell’educazione ambientale.
“Proprio come i Caschi blu della Cultura, che erano affiancati dalla campagna Unite for Heritage”, racconta all’agenzia Dire Antonio Libonati, neo presidente e fondatore dell’associazione nata nel 2014.
Classe 1986, Libonati è stato eletto al Forum annuale che si è tenuto a Trieste dal 5 al 7 aprile. Il prossimo appuntamento sarà a Parma 2020, dove i giovani Unesco potrebbero invitare anche Greta Thunberg. “Sosteniamo la sua battaglia- dice Libonati- ma ci sono delle differenze”.
Eccole spiegate in una intervista all’agenzia di stampa Dire.
– Come nasce l’idea di dedicare l’impegno di Unesco giovani al tema della Terra?
“Proprio come ha fatto la grande iniziativa di Unesco mondo Unite4heritage, a Trieste abbiamo deciso di lanciare Unite4earth, una campagna per sostenere e affiancare l’istituzione dei Caschi verdi, l’idea nata dal ministero dell’Ambiente italiano che coinvolge educatori e formatori per portare tra le nuove generazioni i temi della salvaguardia e della tutela ambientale. Oltre al patrimonio culturale, Unesco si occupa infatti anche di ambiente e paesaggio, tanto che nel 2021 verrà inaugurato il decennio dedicato agli Oceani”.
– Come si tradurrà questa campagna? Che tipo di iniziative metterà in campo Unesco giovani?
“Trieste è stato un grande momento di lancio. L’idea ora è di organizzare eventi disseminati sul territorio, dove vorremmo raccogliere le adesioni anche di altre realtà che si occupano dei temi dell’ambiente e del patrimonio. Vorremmo presentare Unite4earth a Parigi e dichiarare ufficialmente il nostro appoggio ai Caschi verdi. Infine, a Parma 2020 speriamo di poter ospitare qualche personalità di Unesco mondo. Il nostro sogno è che l’iniziativa dei Caschi verdi si diffonda a livello mondiale come è accaduto per i Caschi blu della cultura”.
– La vostra battaglia viaggia parallela a quella della giovanissima Greta Thunberg. Incrocerete i vostri obiettivi?
“Se vorrà, saremo felici di averla con noi a Parma. Sosteniamo e supportiamo pienamente le sue battaglie, ma quello che ci differenzia da Greta è che il suo movimento si rivolge ai Governi affinchè prendano delle decisioni per la tutela dell’ambiente e per fermare i cambiamenti climatici. Noi, invece, ci rivolgiamo – oltre che ai Governi e agli Stati – alle singole persone per diffondere una cultura della sostenibilità nei comportamenti individuali, su cui è importantissimo essere educati. C’è una sfera privata che va coltivata. E poi ci rivolgiamo anche alle aziende, di ogni dimensione, affinché anche loro partecipino a questo percorso. Ecco, direi che accanto alla sfera pubblica di Greta, noi mettiamo la sfera privata ed economica, che forse è una delle più importanti”.
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