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Roma. Aggressione alla stazione Termini, è giallo sul movente religioso: dalla vittima 3 versioni diverse

E' giallo sul movente religioso che avrebbe scatenato l'aggressione avvenuta sabato scorso alla stazione Termini di Roma tra due senza fissa dimora

Pubblicato:23-04-2019 16:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:23

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ROMA – E’ giallo sul movente religioso che avrebbe scatenato l’aggressione avvenuta sabato scorso alla stazione Termini di Roma tra due senza fissa dimora. Una rissa a colpi di coltello con una lama di 11 centimetri rinvenuta dalla Polizia del commissariato Esquilino, innescata secondo un’ipotesi, al momento tutta da confermare, per odio religioso.

A portare la Procura di Roma all’apertura di un fascicolo a carico di un cittadino marocchino di 33 anni arrestato per tentato omicidio con l’aggravante dell’odio religioso, sarebbero state le dichiarazioni raccolte durante lo svolgimento delle indagini.

Subito dopo l’arresto del suo aggressore da parte dei poliziotti, la vittima, un georgiano di 44 anni, agli agenti intervenuti non ha fatto alcun riferimento a motivi di ordine religioso. Al pm Alberto Galanti, invece, l’uomo avrebbe detto di essere stato aggredito perché indossava al collo una catenina con un crocefisso. Ai medici del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni, dove gli sono stati refertati 21 giorni di prognosi, avrebbe riferito una terza versione dei fatti, ovvero che la rapina era alla base dell’aggressione subita.


La Procura ascolterà presto l’arrestato con l’intento di chiarire i lati oscuri della vicenda. Da appurare anche quale sia il grado di attendibilità della vittima, il cittadino georgiano, che avrebbe raccontato diverse versioni dell’accaduto. A quel punto gli inquirenti avranno tutti gli elementi necessari per decidere se confermare o meno l’aggravante dell’odio religioso.

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