
GENOVA – Niente contratto alla tedesca o spartizione di assessorati e poltrone. Per evitare un nuovo commissariamento del Municipio Centro Ovest, il Movimento 5 Stelle Genova propone alla coalizione di centrodestra la condivisione di sei punti programmatici. Ma, come anticipato venerdì scorso dall’agenzia Dire, lo fa in maniera molto stringente.
Per consentire a Lega, Forza Italia e Lista Bucci di eleggere il proprio candidato Renato Falcidia presidente di Municipio, i pentastellati coinvolgono la maggioranza, sempre di centrodestra, che guida il consiglio comunale e chiedono l’approvazione di una serie di delibere, mozioni e ordini del giorno.
Si parte dalla revisione del regolamento per le elezioni municipali: i grillini vogliono l’equiparazione al sitema elettorale per i comuni con più di 15.000 abitanti, facendo diventare presidente il candidato della lista o della coalizione che al primo turno abbia ottenuto il 50% +1 dei voti, con eventuale ballottaggio tra i due più votati in caso di mancato raggiungimento della soglia.
“Il regolamento attuale presuppone l’esistenza di un sistema bipolare- commenta il capogruppo M5s in consiglio comunale, Luca Pirondini- ma non è più così. Ed è per questo che ci troviamo in questa situazione di stallo, evitato nei Municipi Media Val Bisagno, Bassa Val Bisagno e Valpolcevera solo grazie alle nostre aperture”.
Secondo punto, l’approvazione di una mozione, già protocollata ma ancora da calenderizzare in consiglio comunale, che impegni sindaco e giunta “a non effettuare nessuna variante al piano urbanistico comunale vigente che possa favorire un nuovo insediamento in tutto il Comune di Genova di nuovi operatori della grande distribuzione se non soltanto in equivalente sostituzione di altri già esistenti”.
Per quanto riguarda il Centro Ovest, il riferimento evidente al punto vendita di Esselunga che potrebbe sorgere in aree precedentemente di proprietà di Sandro Biasotti, coordinatore regionale di Forza Italia.
Dal Movimento 5 Stelle anche la richiesta di controlli più stringenti sull’inizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande per verificare la reale sussistenza dei requisiti edilizi e urbanistici del locale, di idoneità igienico sanitaria, del rispetto delle normative in materia di sicurezza e antincendio.
Chiesta anche l’approvazione di una mozione che impegni il sindaco alla reale applicazione dei patti d’aerea per i voltini di via Buranello con la previsione di defiscalizzazioni per le nuove attività commerciali virtuose che apriranno.
E ancora: l’approvazione di un ordine del giorno che dia vita a un tavolo di confronto tra tutti gli enti interessati per la discussione delle infrastrutture che coinvolgono l’aerea, con l’obiettivo di rivedere il progetto di lungomare Canepa, non abbattere la rampa di accesso alla sopraelevata in via Cantore e obbligare i mezzi pesanti a transitare per la viabilità portuale senza intasare il centro abitato di Sampierdarena.
Infine, i pentastellati chiedono l’approvazione di una mozione che limiti l’orario di servizio per le sale da gioco dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 22.30. Un documento simile era già stato bocciato a dicembre in sala rossa.
“Non è un’alleanza, non prevede un ingresso in maggioranza e non chiediamo nessuna carica– ribadisce Pirondini- è solo un confronto sui temi, peraltro partendo da proposte che derivano da loro programmi o dichiarazioni. Siamo largamente la forza politica più votata nel Centro Ovest ma la truffettina delle coalizioni ci penalizza. Apriamo, dunque, al ragionamento con il centrodestra, come anche loro hanno chiesto, ma su temi che stanno a cuore a noi: ci teniamo a rimarcare la nostra differenza”.
Un concetto ribadito anche dal candidato presidente in Centro Ovest, Michele Colnaghi: “Ci hanno chiesto di convergere perché molti punti erano simili in entrambi i programmi: bene, abbiamo cercato di essere propositivi e abbiamo tralasciato tematiche tabù per il centrodestra come il futuro dell’ospedale Villa Scassi”.
I temi che rischiano di mandare in crisi la maggioranza, soprattutto a Palazzo Tursi.
E il tempo scarseggia: lasciando stare, infatti, il consiglio comunale di domani, il cui ordine del giorno è già stato stialto, ci saranno solo altre due sedute in sala Rossa, l’8 e il 15 maggio, per approvare i documenti che sancirebbero l’accordo di non belligeranza.
Se tutto dovesse andare a compimento, gli otto consiglieri municipali targati M5s garantiscono di astenersi nella seduta del “parlamentino” in cui, con nove voti a disposizione, il centrodestra potrà eleggere Falcidia presidente. Poi, però, assicurano che resteranno all’opposizione.
Se, invece, anche solo uno dei sei punti non dovesse essere rispettato, il 20 maggio al sindaco Marco Bucci toccherebbe scegliere un nuovo commissario per amministrare i quartieri di Sampierdarena e San Teodoro, dopo che l’anno scorso lo stesso Renato Falcidia era stato chiamato a guidare il Municipio per l’impossibilità del Pd, con la candidata presidente Monica Russo, di espriremere una maggioranza.

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