NEWS:

Rigenerare i condomini anni ’60 si può: Hera è pronta

Dalla nuova legge di bilancio e dalla 'manovrina' del 2017 arrivano grandi opportunità per riqualificare i palazzoni costruiti negli anni '50, '60, '70

Pubblicato:23-04-2018 10:40
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:48

ristrutturazioni_palazzi_edilizia
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Tu condomino mi cedi gli incentivi statali così noi, multiutilty, anticipiamo tempi e liquidità. Quello che resta da pagare verrà abbattuto grazie ai risparmi in bolletta, senza che il proprietario della casa di turno tiri fuori un euro. La nuova legge di bilancio e soprattutto la ‘manovrina’ del 2017 offrono una nuova grande opportunità per riqualificare i palazzoni costruiti negli anni ’50, ’60, ’70, tra i peggiori nemici dell’ambiente. Hera lo ricorda a Bologna organizzando un convegno ad hoc, venerdì pomeriggio a Fico, intitolato proprio “Efficienza energetica nei condomini: nuove opportunità per sfruttare gli incentivi”, in compagnia del viceministro all’Economia Enrico Morando e dell’assessore regionale a Piano energetico e Economia verde Palma Costi come ospiti istituzionali.

È il presidente di Enea Federico Testa, arrivando al convegno, a segnalare l’urgenza del momento citando i bonus della manovrina legati al piano condomini: “Finalmente, dopo due anni di lavoro, siamo riusciti a far sì che il Parlamento approvasse una serie di norme per generalizzare gli interventi di efficienza energetica dove non sono mai stati fatti“. In primis nei condomini delle periferie, quindi, dove solitamente vive gente con meno risorse, che avrebbe più bisogno di risparmiare. Grazie al nuovo impianto legislativo, così, nei condomini le multiutility si presenteranno per dire: noi procediamo agli interventi di efficienza energetica, dai cappotti alla messa a punto degli impianti, e voi ci cedete gli incentivi che ricevete dallo Stato così noi anticipiamo il processo. Resterebbe un 30-35% di risorse, visto che gli incentivi coprono fino al 70-65%, che anticiperebbe Hera, in vista del ritorno grazie alle bollette più efficienti.

E’ un modo di risolvere i problemi delle persone anziane, e non solo, che magari non hanno soldi da anticipare”, evidenzia il presidente di Enea, che su questa scia segnala un ulteriore processo virtuoso a cura dei Comuni.


“Le amministrazioni comunali- spiega Testa- potrebbero offrire ad esempio ai proprietari di condomini di una certa via, che optano per la riqualificazione, di ridurre del 50% gli oneri di occupazione del suolo pubblico per le impalcature necessarie ai lavori”. Insomma, potrebbe innescarsi un effetto domino centrato sui quartieri rigenerati, che fra l’altro rappresentano quelli dove il valore delle case si è abbassato di più.

Quando si potrà partire con tutto questo? “Ci sono le condizioni per partire subito, è questa è una bella notizia per cittadini e ambiente: le emissioni dei condomini diminuiranno del 50-60%, tenendo conto che nelle città la responsabilità del 50% delle emissioni è proprio di tipo residenziale”, procede sfoderando ottimismo Testa.

Ma è l’amministratore delegato del gruppo Hera Stefano Venier, a margine e in sala, a prefigurare così la possibile svolta: “C’è oggi una grande opportunità, ci sono le condizioni per un percorso di minori resistenze e difficoltà su questi temi rispetto al passato. Noi aiutiamo gli amministratori di condominio a dare gambe ai progetti di riqualificazione energetica dei condomini, nel solco della politica nazionale energetica che ha identificato entro il 2030 l’obiettivo di ridurre di almeno il 20% i consumi energetici nelle residenze”, con appunto al primo posto i grandi condomini. Se quindi i provvedimenti precedenti sugli incentivi risultavano “di difficile applicazione”, ammette Venier, ora per ripartire manca solo un’ultima circolare dell’Agenzia delle entrate.

“Ma direi- sottolinea l’ad di Hera- che il 90% della strada è fatto e ora la palla passa da un lato agli amministratori di condominio e dall’altro ai soggetti come Hera”. Venier è sicuro di farcela anche perché l’impianto appare tutto win-win: “Per i proprietari degli appartamenti, per i soggetti come noi che finanziano investimenti importanti, per l’ambiente”, elenca Venier.

Aggiunge Cristian Fabbri, amministratore delegato di Hera Comm: “Possiamo procedere attraverso finanziamenti diretti o appunto cessione del credito fiscale, visto che c’è un ecobonus con benefici anche fino al 75%. Si può scontare subito l’investimento senza aspettare 10 anni, quindi, potendo scegliere di diluire la spesa. E questo- conferma Fabbri- mantenendo la bolletta bassa, grazie ai risparmi che ne derivano. Ma sono disponibili anche soluzioni intermedie tra il finanziamento e la cessione”.

L’iter per cui si è deciso di ampliare la platea degli ecobonus lo ripercorre Morando, che ragiona: “Si ripropongono nella legge di bilancio fortissime agevolazioni fiscali, tramite detrazione, per gli investimenti privati in risparmio energetico ma ora con una grande novità, che mira a risolvere il principale ostacolo questi anni”. In sostanza, finora le detrazioni hanno funzionato, unendosi a quelle per la ristrutturazione edilizia, ma solo per un certo tipo di alloggi: le monofamigliari, la villetta, la casa residenziale. Hanno faticato appunto ad applicarsi ai grandi condomini: “Con 30-40 appartamenti in un unico palazzone è difficile agire per via dei molti proprietari di appartamento incapienti, il cui reddito e Irpef non ospitano detrazioni importanti. Ma finalmente- sorride Morando- siamo riusciti ad arrivare, spero, a creare le condizioni per un’applicazione massiccia di questo tipo di detrazioni“. Ora toccherà ad Hera costruire “gli esempi utili”.





Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it