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Al Mamiani una targa e una pianta per gli ex studenti partigiani

ROMA - Una pianta di alloro nel cortile della

Pubblicato:23-04-2015 08:43
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:17

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mamiani_zingarettimROMA – Una pianta di alloro nel cortile della scuola e una targa ‘ai nostri studenti combattenti nella resistenza’ è stata scoperta questa mattina al liceo classico  Mamiani di Roma. La targa commemorativa, a pochi giorni dal 25 aprile e dal 70esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, è stata intitolata a 4 ex studenti dell’istituto, protagonisti durante la resistenza: Manfredi Azzarita; Rosario Bentivegna, partigiano ideatore dell’attentato di via Rasella da cui scaturì la rappresaglia che portò all’eccidio delle Fosse Ardeatine; Maurizio Giglio, informatore dell’esercito Usa durante l’occupazione tedesca e ucciso proprio nelle Fosse Ardeatine; Giacoma ‘Giacometta’ Limentani, studentessa ebrea espulsa per le leggi razziali del 1938 e presente oggi per raccontare la sua storia fatta di violenze da parte dei nazifascisti, ma anche di atti eroici durante la resistenza, ai ragazzi del liceo romano. Insieme alla Limentani, presenti anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l’assessore alla Scuola di Roma Capitale, Paolo Masini, e il presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi, ex studentessa del Mamiani.

La targa, posta all’ingresso del liceo, va a integrare una già ricca ‘toponomastica’ – caratteristica unica in una scuola – fatta di corridoi, aule e spazi dedicati a partigiani e eroi della Resistenza.


“Questo è il modo più bello di celebrare il 25 aprile- ha detto Zingaretti- In primo luogo non farlo solo in un giorno ma iniziare le celebrazioni e il ricordo con un atto simbolico come piantare un albero, un simbolo della vita, in memoria di 4 studenti del Mamiani, partigiani, alcuni trucidati alle Fosse Ardeatine e credo sia il modo più bello anche per sottolineare quanto la loro battaglia e il loro sacrificio non è stato vano perché chi ha piantato l’albero anche simbolicamente come hanno fatto i ragazzi gettando una manciata di terra ciascuno, è anche la dimostrazione che il loro sangue è servito a regalare a questi giovani la libertà e la democrazia. Noi come Regione Lazio non ci tireremo mai indietro rispetto alla necessità di tramandare la memoria alle nuove generazioni. La storia è il dato storico, la memoria è quell’insieme di ricordi, di umori e di motivi culturali che portarono da noi alla dittatura fascista, alle Leggi Razziali, alla repressione, alla tragedia delle Fosse Ardeatine”.

“Questo 70esimo anniversario- ha concluso- non lo vivremo solo come celebrazione o monumentalizzazione, ma come impegno culturale come stiamo facendo portando le lettere dei condannati a morte della Resistenza in  tutte le scuole del Lazio o con cinema e storia che raccontano quel periodo storico”.

Quella di oggi, secondo Masini, è “una bella giornata per diversi motivi. Innanzitutto perché credo si espliciti il concetto di una comunità scolastica che si riconosce. Quelli che ricordiamo oggi sono ragazzi che venivano qui al Mamiani, che non hanno piegato la schiena e si sono ribellati a qualcosa che non andava bene.bDobbiamo fare un cambio di passo, va bene ricordare e fare convegni, ma il modo migliore per rendere davvero onore a chi ha combattuto per la nostra libertà, e’ fare in modo che oggi, ai giorni nostri, ogni volta che viene calpestata la dignità umana apriamo gli occhi e ci ribelliamo. Siano essi episodi di xenofobia, omofobia, razzismo, fino alla tragedia delle vittime nei nostri mari. Il concetto di dignità umana non si delega, deve far parte del nostro Dna nella vita di tutti i giorni”.

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