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VIDEO | Una scarpa rossa all’Ars come simbolo contro la violenza sulle donne

Una installazione che arriva dalle maestranze di Sciacca e che alla base riporta il 1522, numero gratuito attivo h24 per le richieste di aiuto

Pubblicato:23-03-2022 18:59
Ultimo aggiornamento:23-03-2022 19:00

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PALERMO – “La violenza sulle donne è una delle emergenze di questa terra. Un grazie alle donne che credono nella possibilità che ci siano persone pronte ad aiutarle nel momento del bisogno”. Così il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, intervenendo alla cerimonia di consegna della scarpa rossa, simbolo del contrasto alla violenza sulle donne, a Palazzo dei Normanni di Palermo: una installazione che arriva dalle maestranze di Sciacca e che alla base riporta il 1522, numero gratuito attivo h24 per le richieste di aiuto da parte delle donne vittime di violenza e stalking. L’iniziativa è di Azzurro Donna, organizzazione femminile di Forza Italia, presente oggi all’Ars con la sua coordinatrice nazionale Catia Polidori. Oltre alla parlamentare azzurra alla Camera, hanno partecipato alla cerimonia la responsabile regionale Maria Antonietta Testone e le componenti provinciali e cittadine della Sicilia di Azzurro Donna.

“Le istituzioni devono fare la loro parte in ogni processo di cambiamento – ha aggiunto Miccichè -. Sono oltremodo compiaciuto del fatto che questo numero di emergenza per le donne sia stato inventato proprio da una parlamentare siciliana, Stefania Prestigiacomo, che ringrazio, che da ministro per le Pari opportunità individuò il 1522, che le donne in difficoltà possono utilizzare per chiedere aiuto”.

Polidori ha esordito ringraziando Miccichè “per la sua sensibilità verso un fenomeno che deve avere la massima attenzione. Siamo riuscite, noi di Azzurro Donna, di insistere con il precedente governo nazionale per fare conoscere il numero 1522 per le donne in difficoltà – ha sottolineato -. Ciò che stiamo facendo come Azzurro Donna è proprio questo: far capire cosa succederà dal momento seguente la denuncia di una donna. Chi li aiuterà, chi si prenderà carico di madri e figli che scappano, spesso di notte e come saranno reinserite in un mondo ‘normale’. E soprattutto come saranno aiutate queste donne che spesso non hanno mai lavorato”. Testone ha poi concluso: “È importante la collocazione di questo simbolo in un luogo istituzionale perché i processi educativi sono fondamentali per un fenomeno che è dilagante e preoccupante”.


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