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Giachetti (Associazione donne dirigenti): “La trasformazione dei mercati mette in luce i limiti della globalizzazione”

Per l'imprenditrice presidente di Aidda: "Le donne sono portatrici di sostenibilità, perché hanno il valore della cura nel loro dna"

Pubblicato:23-03-2022 13:15
Ultimo aggiornamento:23-03-2022 16:43
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di Laura Monti

ROMA – ‘Prospettive dell’imprenditoria femminile. Essere una donna dirigente d’azienda’: questo il tema dell’ultima videoconferenza di ‘Donna del III Millennio’, il progetto promosso dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia in occasione dell’8 Marzo, che ieri sera ha visto protagonista Antonella Giachetti, imprenditrice e presidente nazionale dell’Associazione italiana donne dirigenti d’azienda (Aidda). “Le donne sono portatrici di sostenibilità, perché hanno il valore della cura nel loro dna. Si muovono sicuramente per conseguire il profitto ma sempre mediato con il bene comune del territorio”, ha detto Giachetti, che lo scorso anno con Aidda è stata host organization di W20.

In quell’occasione, ha spiegato, “abbiamo lavorato per cercare di sottolineare l’importanza delle aeree interne e dei borghi. Sono i territori di una Italia bellissima fatta di piccole iniziative”. Un tema tanto più importante adesso, con il “vero pericolo” rappresentato da “sfide che emergono in maniera forte e anche improvvisa”: Giachetti ha fatto riferimento all’aumento dei prezzi delle commodities energetiche e delle materie prime, alle difficoltà di noli e attracchi e più in generale della logistica. “Tutto questo- ha affermato l’imprenditrice- affonda radici in una serie di concause che riteniamo di individuare nel contraccolpo post pandemico, nelle necessità di una transizione ecologica sempre più imminente e in problemi geopolitici. La trasformazione violenta dei mercati ha messo in luce i limiti della globalizzazione”.


Antonella Giachetti ha quindi portato l’esempio del magnesio: “Sul Sole 24 l’anno scorso è emerso che mancava il magnesio perché la Cina lo aveva bloccato. Sorge spontaneo chiedersi se non possiamo farcelo da noi. No, perché nel 2001 l’Italia decide di non produrlo più e di prenderlo dalla Cina. Sono cose che succedono nel mercato per un profitto immediato senza una visione a medio e lungo termine. Per riportare una visione di medio e lungo termine ci vogliono tempi lunghi. Nel frattempo, che ne sarà delle piccole e medie imprese italiane?”, ha chiesto l’imprenditrice. Piccole e medie imprese che devono anche reggere la concorrenza delle big companies: “Il rischio di essere fagocitati è reale. Ma per il territorio è importante la vitalità del tessuto delle piccole e medie imprese. Ci deve essere il grande ma anche il piccolo. Il Governo sta facendo sforzi per abbassare i costi, ma per quanto tempo e per quanti soggetti questa cosa sarà possibile?”.

Le conseguenze dell’attuale crisi energetica si sommano infatti a quelle della pandemia, più dure per le donne che, però, ha osservato la presidente di Aidda, “sono state anche il maggiore elemento di stabilizzazione. In famiglia ma anche nei consigli di amministrazione erano coloro che tenevano la fermezza più al centro dell’azione. Mentre molti uomini all’inizio hanno avuto maggiori difficoltà di approccio”. Le donne, ha proseguito Giachetti, “hanno dimostrato resilienza, creatività e capacità di risposta alle difficoltà anche unendosi”. Per questo “la leadership del futuro ha necessità di valorialità femminile. Donne e uomini devono lavorare insieme. Non si può più avere solo valorialità maschile”.

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