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Toti: “Dopo Pasqua riaprire tutto, scuole, ristoranti, bar, palestre e musei”

Il governatore della Liguria spinge per il ritorno alla normalità e accusa il Governo: "Il disastro, è stata la capacità di coordinamento"

Pubblicato:23-03-2021 12:18
Ultimo aggiornamento:23-03-2021 13:16

Toti contro Bianchi
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GENOVA – “Subito dopo Pasqua, il Paese deve pensare a riaprire tutto, a partire dalle scuole, ma non solo le scuole, anche bar, ristoranti, palestre, teatri e musei”. Lo dice il presidente della Regione Liguria e leader di Cambiamo!, Giovanni Toti, ad ‘Agorà’ su Rai 3. “C’è stato uno scontro un po’ ideologico tra chi vuole riaprire tutto e chi vuole lasciare i ragazzi ignoranti, ma non è così- aggiunge il governatore- difficilmente una persona normale frequenta la quantità di persone frequentate da un ragazzo: tracciare la catena epidemiologica di un positivo che va a scuola è molto più gravoso. In Liguria, abbiamo gli studenti delle superiori in Dad al 100% perché abbiamo rilevato che il virus tra i 14 e 19 anni circola quasi il triplo che nelle altre classi d’età”.

“IL DISASTRO È STATA LA CAPACITÀ DI COORDINAMENTO DEL GOVERNO”

“L’unica sanità regionale gestita direttamente dal Governo centrale è quella calabrese e la chiudiamo qua. Quello che non ha funzionato, il disastro, è stata la capacità di coordinamento del Governo centrale. Lo Stato ha potere di coordinamento, potere sostitutivo, potere di spesa, di gestione dei vaccini e dell’acquisto dei farmaci: tutto il potere è centralizzato” ha dichiarato Toti.

Le Regioni non hanno mai negato un’intesa al Governo centrale e l’unica ordinanza impugnata è stata quella calabrese, il conflitto istituzionale non è esistito– aggiunge il governatore- che ci siano Regioni che fanno meglio e peggio è una cosa, ma le categorie per la campagna vaccinale sono state individuate dal Parlamento nel primo piano. Se vaccinassimo con i medici mandati dalla Protezione civile nazionale, non staremmo vaccinando perché quei medici non ci sono”.


“LA PANDEMIA CI HA FATTO SCOPRIRE ALCUNE LACUNE DEL SISTEMA SANITARIO”

“La pandemia ci ha fatto capire alcune lacune del nostro sistema sanitario, sono errori di sistema del passato di cui il Pnrr può essere importante” ha aggiunto governatore della Liguria nel corso dell’audizione in commissione per le Questioni regionali della Camera.

“LA LIGURIA È PRONTA A FARE DA SOLA, MA BEN VENGANO AIUTI”

La Liguria si sta attrezzando per gestire da sola una mole di vaccini che ci auguriamo cresca nelle prossime settimane, per raggiungere l’obiettivo di 500.000 al giorno in tutta Italia. Pensiamo di essere in grado di farlo con il coinvolgimento delle farmacie e della sanità privata. Se ci sarà un aiuto del governo centrale, sarà benvenuto, soprattutto in termini di semplificazione normativa e di personale, che un bando nazionale avrebbe già dovuto fornire alle Regioni, ma che finora è arrivato con il contagocce”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a margine di una conferenza stampa, in merito alla proposta di un task force nazionale in aiuto alle Regioni più in difficoltà con la campagna vaccinale.

Il governatore ribadisce la propria contrarietà alla piattaforma unica nazionale per la prenotazione dei vaccini. “Tutti gli aiuti che possono arrivare, li prendiamo ben volentieri. Forse ne sono arrivati meno di quanti erano stati promessi dal precedente Governo, siamo assolutamente aperti a ogni tipo di contributo, ma mi sembra assai complicato oggi virare su una piattaforma unica nazionale, che per la verità era già stata proposta dal governo centrale nella prima decina di giorni di dicembre, sarebbe dovuta arrivare dopo l’Epifania, ma se ne sono perse le tracce. Liguria Digitale sta dando una prova straordinaria di efficienza, poche regioni in Italia prenotano già doppia dose con luogo, data e ora di presentazione”.

Per Toti, in ogni caso, “occorre ripristinare un clima di collaborazione: in queste ore ho sentito qualche idea stravagante e qualche accenno polemico di troppo. Cerchiamo di stringere i denti, rimboccarci le maniche e lavorare tutti insieme: il sistema governo-Regioni funziona”.

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