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VIDEO | Mozambico, fino al 30 marzo c’è arte in beneficenza contro l’hiv

Manca una settimana alla fine della raccolta fondi per la costruzione di un nuovo centro polifunzionale a Goba

Pubblicato:23-03-2019 16:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:16

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ROMA – Manca una settimana alla fine della raccolta fondi per la costruzione di un nuovo centro polifunzionale a Goba, nel sud del Mozambico, in aiuto di una popolazione poverissima e gravemente colpita dall’hiv. È un progetto di beneficenza speciale, perché in vendita ci sono molte opere d’arte donate da noti artisti grazie all’aiuto dell’associazione Convivenze. A raccontare alla ‘Dire’ come è nato questo progetto umanitario sono le due ideatrici Daniela Fiori e Patrizia Bonanzinga.

“Siamo partite da una lunga conoscenza e un grande amore per il Mozambico, un Paese ricchissimo ma con una popolazione estremamente povera. Cinque milioni di persone, circa il 30% della popolazione, è sieropositiva” sottolinea Fiori. “Il sistema sanitario passa ai malati la pillola retrovirale, ma se non mangiano a sufficienza la cura non ha effetto”.


Nel 2009 Fiori incontrò padre Giuseppe Meloni, missionario in Mozambico. “Con lui avevamo già realizzato diversi progetti e quattro anni fa, grazie a una donazione fatta dall’associazione Femmes d’Europe di Bruxelles abbiamo costruito il centro multiservizi Hakumana a Maputo. Tra i numerosi servizi erogati nella struttura c’è anche una cucina dove vengono erogati 500 pasti al giorno. Dato importante – sottolinea la volontaria – se si pensa che in Maputo città si vive con 0,50 centesimi di dollaro al giorno”. 

I destinatari del centro sono le donne malate di Aids e i loro bambini. “Adesso – aggiunge Fiori – abbiamo deciso di replicare questo progetto insieme a padre Beppe in un’altra area a Sud del Paese che si chiama Goba, dove sei mesi fa, grazie a un’altra donazione, abbiamo comprato un terreno. Con i fondi che stiamo raccogliendo padre Beppe comincerà a costruire un nuovo centro”.

Patrizia Bonanzinga, fotografa, è arrivata in Mozambico nel 2006, lavorando nella comunicazione di un progetto di giustizia minorile messo a punto dall’Onu insieme al governo mozambicano e alla cooperazione italiana. “Ho lavorato con i bambini di strada di Macuto in luoghi dove non esiste né un mattone, né un pezzo di vetro o di metallo. È tutto fatto di cartoni, lamiere e di fogne a cielo aperto. È chiaro che possiamo fare piccole cose – precisa Bonanzinga – ma credo che dalle piccole cose possano nascere grandi eventi”.

In questa impresa un aiuto prezioso viene proprio da Convivenze. “Tramite questa associazione abbiamo messo in piedi un’attività di vendita di opere d’arte date in beneficenza” spiega la fotografa. “Elisabetta Sebeer si è infatti occupata di radunare un fortunato numero di artisti che hanno donato i loro lavori: da Franco de Courten, Isabella Ducrot, Giosetta Fioroni, Dieter Kopp, Elisa Montessori, Emanuele Pantanella a Luis Serrano, Bernardo Siciliano e altri”.

Molte di queste opere sono ancora in vendita fino al 30 marzo. Per avere informazioni e contribuire alla costruzione del centro polifunzionale di Goba basta scrivere all’indirizzo danielafiori1@virgilio.it. Il centro di Goba sarà gestito da un piccolo gruppo di suore sotto la responsabilità di suor Rute Mendoza, che già gestisce il centro Hakumana a Maputo. Sarà dotato di una Casa di accoglienza e relativa assistenza per malati (6-8 stanze e servizi), un centro di salute e assistenza medica, una mensa sociale, una cooperativa agricola con orto comunitario e allevamento di animali da cortile (galline e conigli), un servizio scolastico e ricreativo per bambini e adolescenti, un centro di taglio e cucito, attività artigianali e micro-impresa per l’autofinanziamento del Centro (produzione di stuoie, cesteria e scope in vimini; produzione di sapone per il mercato locale).

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