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Anche le nonne rinunciano al lavoro per occuparsi dei bambini

Due ricercatori delle Università di Bologna e della California-Santa Barbara hanno pensato a creare un congedo "granparentale"

Pubblicato:23-03-2018 13:54
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:40

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BOLOGNA – Spesso le mamme rinunciano alla carriera per prendersi cura dei figli. Ma a quanto pare, saltando una generazione il problema si ripete. Perchè anche le nonne, se sono ancora in età lavorativa, sacrificano la loro occupazione in favore dei nipoti. Al punto che avanza l’ipotesi di prevedere, tra le misure di welfare, anche un “congedo granparentale” da affiancare a quello previsto per mamma e papà. Lo rivela uno studio di due ricercatori delle Università di Bologna e della California-Santa Barbara, pubblicato da poco sul “Journal of Public Economics”, svolto su un campione di oltre 9.000 famiglie americane.

Da un lato conferma che i nonni, prendendosi cura dei nipoti quando sono piccoli, forniscono un aiuto molto importante ai genitori, permettendo loro di continuare a lavorare. Dall’altro lato, però, mette in evidenza che molti nonni impegnati nella cura dei nipoti sono spesso ancora in età lavorativa. E questo loro aiuto in ambito familiare può tradursi in un minore attaccamento al mercato del lavoro. “Quando si trovano a scegliere tra cura dei nipoti e lavoro, spesso i nonni scelgono di sacrificare il lavoro, riducendo il proprio impegno ad esempio con forme di part-time o rinunciando a forme occasionali di lavoro”, spiega Giulio Zanella, ricercatore al dipartimento di Scienze economiche dell’Alma Mater di Bologna e coautore dello studio.

“Questo fenomeno, che è vero soprattutto per le nonne, è però potenzialmente problematico- continua Zanella- perché con la crescita dell’aspettativa di vita dovrebbe aumentare anche la durata della vita lavorativa“.


Per affrontare il problema, i due ricercatori propongono l’introduzione di un “congedo granparentale” per i nonni, oppure una riduzione delle tasse sul reddito da lavoro negli ultimi anni prima della pensione, per incentivare i nonni a non rinunciare al lavoro. Questo maggior reddito, sostengono i ricercatori, potrebbe essere utilizzato per l’assunzione di babysitter. Ma la risposta principale ai problemi di conciliazione lavoro-famiglia tanto dei genitori quanto dei nonni deve venire, affermano gli studiosi, da un potenziamento degli asili nido e delle scuole dell’infanzia.

“I risultati della nostra ricerca- spiega infatti Zanella- suggeriscono una nuova prospettiva per apprezzare il ruolo di asili nido e scuole dell’infanzia, che si rivelano così servizi importanti non solo per sostenere la partecipazione delle giovani madri al mondo del lavoro, ma anche per sostenere la vita lavorativa delle donne prossime all’età pensionistica”.

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