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I genitori No vax: “Andiamo al Tar, non vaccineremo i nostri figli”

ROMA  - Dopo la legge regionale che obbliga le famiglie

Pubblicato:23-03-2017 16:30
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:02

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ROMA  – Dopo la legge regionale che obbliga le famiglie a vaccinare i figli per accedere al nido, arriva in Emilia Romagna il primo caso di ‘obiezione’. Accade nel comune di San Pietro in Casale, dove una famiglia si e’ opposta comunicando all’amministrazione l’intenzione di non vaccinare il proprio bimbo. E mentre il caso rischia di finire in Tribunale, anche altri genitori sarebbero pronti a fare ricorso al Tar.

“Il nostro sara’ un ricorso ‘di gruppo’- spiega, all’agenzia DIRE, Ana Diana Demian, presidente dell’associazione Lov-Liberi dall’obbligo vaccinale (nella foto)– nel senso che a questa prima esclusione ci aggiungiamo noi come associazione, insieme a tutti quei genitori residenti in Emilia Romagna che possono avere i figli toccati dalla legge e che prima o poi saranno esclusi dalla frequenza degli asili nido, cosi’ come da tutti gli spazi ricreativi. Per ora abbiamo gia’ raccolto 10 firme sicure, ma arriveremo all’incirca a 50. Stiamo provvedendo a raccogliere tutta la documentazione necessaria”.

Dalla vostra parte c’e’ il Movimento 5 Stelle... Siete in contatto con loro? “Ci teniamo aggiornati con Raffaella Sensoli, consigliere regionale per il Movimento 5 Stelle in Emilia-Romagna- dice Demian- e sappiamo che sulla nostra stessa linea di pensiero ci sono anche altri due consiglieri Cinque Stelle al Comune di Bologna, cosi’ come ci sono anche molti altri parlamentari sia alla Camera sia in Senato. Il problema e’ che fanno passare questa come una battaglia politica, come se i Cinque Stelle volessero affrontare la questione per prendere voti; in realta’ noi siamo un’associazione apolitica e non ci interessa se il supporto venga da una parte oppure dall’altra. L’importante e’ far capire a tutti, non solo ai politici, che non si tratta di una battaglia tra genitori: quello che chiediamo sono maggiori garanzie e non una legge cosi’ discriminatoria”.


Di contro c’e’ il Pd, secondo cui e’ importante vaccinare i bambini, anche per tutelare quelli che non lo sono e che rischiano il contagio… Come replicate? “Replichiamo che Sergio Venturi, assessore regionale alla Salute in Emilia Romagna, e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, spesso e volentieri parlano di morbillo e pertosse, ma la legge riguarda solo i vaccini obbligatori, quindi tetano, poliomielite, difterite ed epatite B. Quindi attenzione- sottolinea Demian- i bambini che non possono essere vaccinati possono comunque essere contagiati da altri, come per esempio quelli sieropositivi o con epatite B, che invece possono tranquillamente accedere agli asili nido. Insomma, i bambini immunodepressi, che vengono tanto citati, possono comunque essere contagiati anche da coloro che sono vaccinati”.

La presidente dell’associazione Lov-Liberi dall’obbligo vaccinale, fa quindi un esempio citando il direttore della Scuola di specializzazione in Microbiologia e Virologia, il dottor Roberto Burioni, che da anni si batte contro la cultura del rifiuto al vaccino: “Il caro Burioni, che tanto fa propaganda sul web, nel suo stesso libro ‘Il vaccino non e’ un’opinione’ afferma che i bambini vaccinati per la difterite possono diventare portatori sani e contagiare gli altri. Dunque i bambini immunodepressi sarebbero a rischio sia se vaccinati sia se non vaccinati“.

Tornando ai Cinque Stelle, il Pd afferma che i ‘grillini’ speculano sui bambini… “A me questa cosa fa sorridere- risponde l’attivista no vax- perche’ il Pd ha condotto questa come una battaglia politica fin dall’inizio, gia’ a partire dalla delibera della deputata Pd Vittoria D’Incecco a fine 2015”. Intanto il responsabile sanita’ del Pd, Federico Gelli, sta pensando insieme ad altri parlamentari ad una legge nazionale che estenda l’obbligatorieta’ anche ad altre vaccinazioni, oltre alle quattro gia’ previste. “Siamo ovviamente contrari- risponde la presidente di Lov- perche’ in altri Paesi non esiste l’obbligo vaccinale e le coperture sono molto piu’ alte; questo perche’ le persone si fidano del sistema sanitario e vengono date garanzie a supporto dei genitori. Attualmente io mi ritrovo invece in un Paese in cui i parlamentari mi vogliono imporre un obbligo senza pero’ darmi alcuna garanzia, ma soprattutto mi ritrovo con parlamentari che neppure sanno che a partire dal 2014, per quanto riguarda l’Italia, i vaccini sono stati dichiarati tutti quanti farmaci sperimentali. E questo lo ritroviamo tranquillamente scritto anche sul sito dell’Aifa”.

Se un bambino e’ vaccinato puo’ contrarre la malattia ma il rischio e’ inferiore. È d’accordo almeno su questo? “Non esiste alcuno studio che certifichi che i bambini vaccinati contraggano la malattia in maniera piu’ lieve- risponde- alla peggio la possono contrarre in maniera piu’ sintomatica; questo vuol dire che possono diffondere il batterio o il virus senza nemmeno capire che e’ lui il portatore sano che sparge il batterio o il virus”. In Italia e’ allarme morbillo, con un aumento del 230% dei casi rispetto allo scorso anno. Come lo spiega? “A parte il fatto che il morbillo non rientra tra le vaccinazioni obbligatorie per l’accesso al nido- risponde Demian- il ritorno quasi epidemico di questa malattia era prevedibile, perche’ il morbillo, nonostante la vaccinazione sia stata introdotta nel 1979, ha sempre avuto un andamento ciclico di epidemia, quindi c’era da aspettarselo. Sarebbe poi interessante andare a vedere chi sono le persone colpite… La maggior parte rientra nella fascia d’eta’ tra i 15 e i 39 anni, quindi non si tratta certo di neonati, piuttosto di giovani adulti o adulti”.

Lei ha figli? “Ho una bambina di 2 anni e mezzo che non e’ vaccinata…”. Ma perche’ lei e’ contraria alle vaccinazioni? “Posso parlare per me- risponde la presidente dell’associazione Lov-Liberi dall’obbligo vaccinale- nel mio caso ho un’anamnesi familiare particolare e sarebbe abbastanza rischioso affrontare una vaccinazione: ho un cugino deceduto per uno choc anafilattico post esavalente e nessun centro Asl e’ mai riuscito a garantirmi che mia figlia non possa fare la stessa fine. Quindi personalmente preferisco non rischiare”.

Le e’ mai capitato di scontrarsi con altri genitori sulla questione? “Una volta una madre mi ha chiesto per quale motivo la mia bambina non fosse vaccinata- racconta Demian- io le ho risposto tranquillamente che era per la mia anamnesi familiare e lei ha compreso perfettamente. Per concludere, voglio dire che a me dispiace quando quella sui vaccini diventa una ‘guerra’ tra genitori e penso che se ci fosse davvero informazione i genitori non arriverebbero a questo punto. E poi, se un genitore che ha vaccinato il figlio e’ sicuro dell’efficacia- conclude- non capisco perche’ dovrebbe aver paura di un bambino non vaccinato“.

di Carlotta Di Santo, giornalista professionista

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