TRIESTE – “La Doc ‘Friuli’ o ‘Friuli Venezia Giulia’ prosegue il suo iter. Dopo l’audizione pubblica odierna manca solo l’ultimo passaggio al Comitato nazionale vini, a inizio aprile, per consentire ai viticoltori della nostra regione di apporre sulle bottiglie, già dalla prossima annata, la nuova denominazione che si affianca a quelle delle Doc esistenti, così da rafforzare l’immagine del vigneto Friuli Venezia Giulia”. E’ quanto ha affermato l’assessore regionale alle Risorse agricole e forestali, Cristiano Shaurli, a conclusione dell’audizione pubblica, e obbligatoria, finalizzata a consentire a tutti i soggetti portatori di interesse di proporre osservazioni rispetto al disciplinare di produzione dei vini a denominazione di origine controllata ‘Friuli’ o ‘Friuli Venezia Giulia, svoltasi a Udine, nell’auditorium della Regione.
“Un’occasione storica per la viticoltura del Friuli Venezia Giulia“, ha aggiunto Shaurli. “Un obiettivo – ha proseguito l’assessore – del quale si parla da oltre trent’anni, e che ha finalmente visto riuniti i rappresentanti delle Doc, delle Docg, dei produttori, delle organizzazioni agricole e amministratori, accomunati dalla volontà di cogliere un’opportunità per la crescita e per la promozione del vigneto regionale, e nel contempo delle sue molteplici specificità”.
Si è infatti trattato di “una riunione serena, con osservazioni tecniche puntuali e costruttive”, come hanno commentato i rappresentanti del ministero delle Politiche agricole e forestali a chiusura dell’udienza pubblica. L’udienza ha fornito l’immagine di un’adesione corale a un progetto, partito negli anni Settanta, che mira a far riconoscere tutti i prodotti enologici del Friuli Venezia Giulia attorno a un’unica denominazione regionale collettiva. L’adesione alla nuova Doc è infatti di natura volontaria e i produttori potranno scegliere se adottarla o meno.
Sulle bottiglie, probabilmente già dalla prossima campagna vendemmiale potrà essere apposto il marchio ‘Friuli’, oppure ‘Friuli Venezia Giulia’. Come ha commentato Shaurli, “oggi abbiamo potuto apprezzare l’esito di un lavoro lungo e laborioso, che si riassume nella ritrovata capacità dei territori vocati alla viticoltura di trovare la sintesi per un progetto unitario e coeso. Voglio ringraziare gli uffici per il lavoro svolto e soprattutto i rappresentanti della filiera vitivinicola regionale per aver saputo abbandonare i campanilismi e trovare le necessarie mediazioni; dimostrando, finalmente nei fatti, che una regione come la nostra ha bisogno di unità, coesione, filiere locali regionali, e che le nostre specificità possono e debbono essere complementari per renderci ancora più forti nella ricerca della qualità e del riconoscimento nazionale e internazionale “.
La nuova denominazione, come ha ribadito l’assessore consentirà di imprimere un’ulteriore svolta positiva al sistema vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia, facendogli compiere un ulteriore salto di qualità che si potrà riflettere nella crescita qualitativa complessiva dei prodotti enologici.
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