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Bologna. Lite nel Pd, e intanto nessuno chiede il corpo di Vera Guidetti

L'interrogazione del senatore Luigi Manconi sulla farmacista suicida ha incontrato l'appoggio di Sel

Pubblicato:23-03-2015 17:52
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:12

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suicidio (700 x 456)BOLOGNA – Sono passati 12 giorni dalla mattina in cui Vera Guidetti è stata trovata priva di vita nella sua abitazione. E, mentre a Bologna si è scatenato il bailamme attorno alla richiesta di ispezione avanzata dal senatore Pd Luigi Manconi per controllare l’operato degli inquirenti e in primis quello del procuratore aggiunto Valter Giovannini, nessuno si è fatto vivo per chiedere alla Procura il nulla osta per seppellire il suo corpo. Il suo e da tre giorni a questa parte anche quello della madre, Lea Sacchi, deceduta dopo alcuni giorni in ospedale. E’ prima di tutto un dramma della solitudine quello di questa donna, farmacista di 63 anni che, incalzata da un’indagine di cui ha temuto gli sviluppi, ha deciso di farla finita, iniettandosi una massiccia dose di insulina subito dopo aver fatto altrettanto con l’anziana madre. La donna, che viveva sola con la 95enne, a quanto si apprende non ha che un cugino: è stato lui a riconoscere il corpo della donna ma poi si è fatto di nebbia. E nella sua farmacia del Sole, in via Pirandello, nessuno ha voglia di parlare, neanche a chi chiede se la donna avesse amici, o qualcuno che si faccia avanti per chiedere spiegazioni.

Fatto sta che l’unica persona che in questi giorni si è in qualche modo fatta avanti per prendere le difese della donna, o se non altro per verificare che sia stata trattata come doveva, è stato il senatore Pd Luigi Manconi, che interrogato i ministri dell’Interno e della Giustizia per capire se l’audizione a cui la donna venne sottoposta due giorni prima di uccidersi si sia svolta nel rispetto delle garanzie di legge del caso. Domanda che ha sollevato una levata di scudi dal Pd cittadino, che ha fatto cerchio in difesa di Giovannini (contro cui sono state vergate scritte ingiuriose in città nei giorni scorsi) in una polemica che va avanti da tre giorni.

Polemica tutta politica, senza che nessuno nel frattempo si sia mosso per prendere le difese della farmacista, o perlomeno per chiedere chiarezza su quelli che sono stati i suoi ultimi giorni di vita. Oggi, l’interrogazione di Manconi ha incontrato l’appoggio di Sel, con il consigliere Mirko Pieralisi che ha posto un’interrogazione al sindaco Virginio Merola per chiedere che si faccia chiarezza, senza vedere un ostacolo nelle scritte di ingiuria al magistrato. Ma oltre a loro nessuno. Compresi gli avvocati penalisti della Camera penale di Bologna, quando pure spetterebbe a loro insorgere di fronte alle violazioni del diritto alla difesa. Difficile pensare che se Vera Guidetti avesse avuto figli, o parenti stretti, o amici decisi a vedere le cose messe in chiaro, questa storia avrebbe preso una piega diversa.


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