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ROMA – Esposti alla Procura, denunce e proclami di lotta contro questo o quel dirigente amministrativo che non applicava le norme del contratto di lavoro. Parole guerriere, di scontro, quelle usate da Learco Nencetti, impiegato e sindacalista di Firenze, terrore anche dei giornalisti quando non volevano ascoltare il guaio del giorno. Poi con la pensione vicina il tono cambia, anche le parole diventano dolci. Che succede? L’età avanza è vero, ma il cuore e i pensieri restano giovani, sempre, come il desiderio sempre pronto quando lo sguardo incrocia la persona diversa, quella del ‘non so che…’ che all’improvviso diventa speciale, unica. Nencetti ha scritto un taccuino che interroga le parole ‘giuste’ e i pensieri che si attivano in quei strani particolari momenti.
“Giulia, il non so che… perbacco mi sono innamorato di nuovo” questo il titolo del racconto di un innamoramento non dichiarato. A Firenze si può trovare nella Biblioteca nazionale centrale, nella Biblioteca Marucelliana, nella Biblioteca Leopoldo della Regione Toscana e nella Biblioteca dell’Oblate del Comune di Firenze. A richiesta, avvisa l’autore, “posso inviare il mio libretto”.
Lettura intrigante, che prende il lettore sin dalle prime pagine. Mi dichiaro o non mi dichiaro? Molti preferiscono restare nell’indecisione, preoccupati che poi la realtà si presenti con un bel ‘no’ ritardano e continuano nel bel gioco del sentirsi bello e vivo, uno che va a mille all’ora. Si vive nella favola e non si soffre. Nencetti dedica alcune pagine alla scelta delle parole, ne analizza i diversi significati, le allusioni, quello che potrebbe o non potrebbe far capire alla persona che ti ha catturato l’attenzione. Perché, sottolinea l’autore “chi dice quel che vuole, sente quel che non vorrebbe… Learco hai 66 anni, tre volte vent’anni più sei, perbacco, ti sei innamorato di nuovo, sei ancora attratto irresistibilmente dal fascino delle donne. Lei con i suoi 47 anni e tu, un fanciullo, credendo di avere vent’anni di meno vivi ancora con seducente malizia, l’allegra indicazione dei più sottili piaceri della vita e l’insolenza della burla”. Per questo, continua l’autore “pensare e scrivere di te, Giulia, oggi è troppo bello, è un’estasi. Pur di vederti sono disposto anche a farti leggere cosa scrivo e come ti penso. Giulia sei mai stata sulla Luna? Se vuoi ti ci porto con una maestosa barca a vela”. Poi, poi… “questo poi prima o poi arriva, e se non ti sei accorta ancora di me, comunque non devo cedere allo sconforto, se mi tieni sulla corda o non riesco a capire se il mio sentimento è ricambiato. Non devo abbandonare…”. E Learco Nencetti non abbandonerà mai, i suoi pensieri, le sue parole gli sfuggiranno sempre a briglie sciolte, è fatto così.
Un racconto che scorre veloce e ti lascia spunti di riflessione sulla differenza tra Elixir Vitae e l’Elisir di lunga vita che lui, naturalmente, condividerà con Giulia. E quando capiterà anche a voi di incrociare la persona speciale che vi catturerà l’anima, beh allora il taccuino di Learco Nencetti sarà la vostra bussola per capire le varie fasi che vivrete, le parole da usare in quei momenti perché anche se gli anni passano il desiderio resta, immortale.
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