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Ucraina, Cingolani: “Il prezzo del gas rimarrà alto”

Il ministro della Transizione ecologica riferisce in Aula sull'aumento dei costi dell'energia

Pubblicato:23-02-2022 13:25
Ultimo aggiornamento:23-02-2022 13:28

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ROMA –  A fronte della crisi tra Russia e Ucraina “temo che il prezzo gas resterà a prezzo abbastanza alto, difficilmente potrà tornare ai livelli dei mesi precedenti”. Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, lo dice nell’Aula della Camera svolgendo la sua informativa sulla situazione dei costi dell’energia. Quando si parlava dell’entrata in funzione del gasdotto Nord Stream 2 “sembra quasi un’altra epoca, pochi mesi fa riferito alla Camera che con il Nord Stream 2 sarebbe stata possibile una riduzione costi”, ricorda Cingolani, “ma la situazione è stata aggravata dalla rapida evoluzione geopolitica tra Russia e Ucraina, e questo ha accelerato la necessità ulteriori interventi strutturali”. 

“Nei fatti siamo totalmente dipendenti dall’import del gas” ma è in corso “un intenso lavoro sulle forniture che potrebbero essere incrementate”, con l’obiettivo di ridurre “una dipendenza così forte dalle importazioni dalla Russia, circa il 45%, che soprattutto in questo momento va a detrimento della sicurezza e indipendenza energetica nazionale”.

CINGOLANI: “IMPRESCINDIBILE AUMENTO RINNOVABILI MA OCCHIO A MERCATI

“È imprescindibile l’aumento sulle rinnovabili, ma non basta averle, c’è anche un problema di proporzionalità del costo attuale dell’energia prodotta e di come si riflette in bolletta“, e si tratta di “un problema di mercato internazionale”. Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, lo dice nell’Aula della Camera svolgendo la sua informativa sulla situazione dei costi dell’energia. Esiste un tema di “disegno dei mercati che non sempre riduce il costo ai consumatori a fronte di un calo dei costi dell’energia” ma, avverte il ministro, “non diciamo che è la transizione ecologica che impatta sul costo, ci sono analisi diverse su diversi fattori”. 


CINGOLANI: “SERVE RIFLESSIONE SU ENERGY MIX SENZA PRECLUDERE SCENARI”

“Nel medio e lungo termine” una “riflessione sull’energy mix è molto importante”, infatti “acceleriamo le rinnovabili ma non basterà” e “abbiamo l’obbligo di pensare e simulare tutti gli scenari possibili senza precluderne qualcuno”, spiega Cingolani. “I tre parametri sono che Pil avremo, che demografia avremo, che non immagino molto diversa dall’attuale, e che consumo energetico avremo, al netto dell’efficientamento che abbiamo in corso, della circolarità che miglioriamo e delle sorgenti”, prosegue il ministro. “Poi dovremo sviluppare modelli che consentano previsioni”, segnala il ministro, e “un energy mix monocromatico, con una o due sorgenti, non è sufficiente”, avverte Cingolani. E allora, esorta il ministro rivolto al Parlamento, “aprite una discussione”, perché “per i prossimi 10 anni dovremo tirare fuori qualcosa che valga fino al 2050-2060 o ogni 4-5 anni ci troveremo in affanno, e se siamo in affanno la soluzione non potrà che essere una toppa”, quindi “serve un piano o più piani da aggiornare”. 

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