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Vaccino, i medici di Roma: “Patentino per chi lavora con il pubblico”

Pubblicato:23-02-2021 18:51
Ultimo aggiornamento:23-02-2021 19:01

antonio magi
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ROMA – “Quando si lavora con il pubblico non è possibile che rimanga la libertà assoluta, questo vale sia per i medici sia per gli insegnanti. Chi lavora a contatto con i cittadini ha il dovere di tutelarli e tutelarsi. Serve dunque una sorta di ‘patentino‘ per continuare ad esercitare la propria professione”. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, nel corso di un’intervista rilasciata all’agenzia Dire. “Occorre attenzione sulla scuola, dobbiamo continuare a salvaguardarla- prosegue Magi- perché iniziamo ad avere qualche problema con le varianti, soprattutto con quella inglese. Sembra che ci sia una parte del corpo docente che sta rifiutando di fare il vaccino. Per evitare questi problemi il governo potrebbe pensare di rendere la vaccinazione obbligatoria per tutti coloro che lavorano a stretto contatto con il pubblico”. D’altronde la Regione Puglia, ricorda Magi, ai sensi della legge 81 sul risk management “ha già reso il vaccino un requisito indispensabile”.

BENE DOSI AD ANZIANI, MA NON DIMENTICARE DISABILI

“Questo è molto importante, perché gli over 80 sono la ‘classe’ più fragile: spesso sono proprio questi anziani a finire in terapia intensiva e purtroppo i decessi si registrano soprattutto in quella fascia d’età”. Risponde così Magi, interpellato dall’agenzia Dire in merito alle 90mila vaccinazioni per gli over 80 raggiunte oggi nel Lazio (alle ore 12). In questi giorni, intanto, anche le persone con disabilità stanno ‘rivendicando’ il vaccino… “Hanno ragione, per i vaccini vanno seguite delle priorità- commenta Magi- le persone con disabilità rientrano tra i soggetti fragili come gli over 80”. Ma oltre agli anziani e ai fragili, secondo Magi vanno vaccinati “anche i medici liberi professionisti, la cui vaccinazione procede un po’ a rilento. Proprio oggi- fa sapere- ho scritto a tutti i direttori generali delle Asl e (in copia conoscenza) alla Regione Lazio per sapere a che punto sono queste vaccinazioni. Questo è importante sia per la sicurezza dei medici stessi sia soprattutto per quella dei cittadini, che non possono rischiare di essere contagiati. Tra l’altro- conclude- molti hanno rinunciato alle visite proprio per paura di ammalarsi”.

“ITALIA ‘ARANCIONE’ PURCHÉ AGEVOLI VACCINI”

“In questo momento, tenendo conto anche delle varianti, un’Italia tutta ‘arancione’ aiuterebbe a far circolare di meno il virus. Ma soprattutto si potrebbe approfittare di questa situazione per ‘coprire’ con il vaccino quante più persone possibili”, dice Magi sulla possibilità di un’Italia tutta ‘arancione’, cioè con restrizioni omogenee per l’intero territorio nazionale, su cui so stanno registrando dissensi. “Far circolare di meno il virus- prosegue Magi- permetterebbe anche di ridurre la possibilita’ di mutazioni del virus, perché il virus più circola e piu’ muta. Quindi sono d’accordo su un’Italia ‘arancione’, purché a questo si affianchi una campagna vaccinale d’assalto, altrimenti non servira’ a nulla e quando ‘riapriremo’ il Paese si ricomincera’ da capo”. 


SODDISFAZIONE PER L’ACCORDO CON LA REGIONE LAZIO

“C’è grande soddisfazione per l’accordo tra i medici di medicina generale e la Regione Lazio per velocizzare la campagna vaccinale. L’Ordine dei medici di Roma vigilerà su questo, per verificare che tutto proceda bene”, commenta Magi. “Riteniamo però che, oltre ai medici di medicina generale- prosegue Magi- l’offerta possa essere ampliata ulteriormente con i medici ospedalieri, gli specialisti ambulatoriali delle Asl e con i liberi professionisti, che già hanno dato la loro disponibilità. In questo modo la ‘potenza di fuoco’ della campagna vaccinale diventerebbe davvero importante”. 

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