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ROMA – Alle 6 di questa mattina, la Nave EFE MURAT, General Cargo di 97 mt, battente bandiera Turca, si è incagliata a circa 200 mt dalla costa, di fronte alla spiaggia di “pane e pomodoro” a Bari. Cosi’ in una nota della Guardia costiera.
La Nave, che era partita da Ortona ed era diretta ad Aliaga (Turchia), aveva chiesto di potersi avvicinare in rada a causa del peggioramento delle condizioni meteo-marine. Durante l’avvicinamento alla costa, la EFE MURAT, avendo presumibilmente perso la capacità di governo, si è incagliata. La nave è ora appoggiata, lato di dritta, sul frangiflutti e sul basso fondale. Il vento a circa 40 nodi e il mare molto mosso rendono difficili le operazioni di disincaglio.
Sul posto sono già intervenuti due rimorchiatori e due Motovedette SAR della locale Capitaneria di Porto di Bari che sta coordinando le operazioni. A causa delle proibitive condizioni meteo-marine, tuttavia, i mezzi sopraggiunti per il soccorso sono dovuti rientrare in porto, essendo impossibilitati ad operare.
Dal Secondo Nucleo Aereo della base Aeromobili della Guardia Costiera di Catania è decollato un elicottero – il Nemo – per assicurare, nel caso si rendesse necessaria, un’eventuale evacuazione d’urgenza di tutti i membri dell’equipaggio. È stato allertato, altresì, un ulteriore rimorchiatore da Brindisi.
I membri dell’equipaggio sono tutti in buone condizioni di salute. La nave stava viaggiando senza carico a bordo e al momento non si registrano tracce di inquinamento.
In merito al mercantile turco incagliato al largo di Bari, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha immediatamente allertato la Castalia, società per il servizio antinquinamento, e il Reparto Ambientale Marino della Guardia Costiera.
Subito dopo l’incidente, spiega una nota, il ministro Costa ha avviato un’azione coordinata per monitorare eventuali danni ambientali provocati dalla nave arenatasi davanti al lungomare di Bari con 15 persone d’equipaggio, tutte in salvo. Senza carico a bordo, il mercantile viene attualmente costantemente monitorato dalla Guardia Costiera di Bari. Non ci sono implicazioni ambientali al momento.
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