
BOLOGNA – Questa volta la neve ha colto di sorpresa anche i riders del cibo. Se la prima volta, in occasione dell’eccezionale nevicata del 13 novembre scorso, quando non erano stati interrotti i servizi di consegna, era servita per unirsi e proclamare il primo sciopero contro le condizioni di lavoro imposte dalle varie piattaforme online, questa volta il ‘tempaccio’ lascia un po’ nell’indecisione gli attivisti, che decidono comunque di effettuare la protesta: una biciclettata simbolica (a passo d’uomo e qualcuno pure a piedi) davanti ai locali bolognesi che hanno più richieste di consegne a domicilio, come McDonald’s, America’s, American Graffiti.
Le rivendicazioni rimangono le stesse: migliori condizioni di lavoro, a partire da contratti, stipendi e assicurazioni contro gli infortuni. Oggi “andiamo per i locali dove normalmente lavoriamo di più e cerchiamo di informare la gente sulle nostre condizioni”. Infatti, come spiegano gli attivisti, i riders sono “di fatto dipendenti” delle piattaforme per cui lavorano ma in realtà “siamo tutti cococo e con contratti da lavoratori indipendenti, pagati con ritenuta d’acconto“. E quindi, “oltre a non avere assicurazione Inail, non si può lavorare per più di 4000 euro l’anno”.
Dopo essersi trovati in piazza Galvani, in sella alle bici gli attivisti hanno effettuato una prima tappa davanti al McDonald’s di via Ugo Bassi, bloccando per qualche istante il traffico, per poi proseguire il ‘tour’ dei locali.

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