NEWS:

Elezioni. Salvatore Caiata, capolista M5S in Basilicata, indagato per riciclaggio

Salvatore Caiata capolista all'uninominale del Movimento 5 Stelle, seggio Potenza - Lauria, alle elezioni del prossimo 4 marzo, è indagato dalla Procura di Siena per riciclaggio.

Pubblicato:23-02-2018 16:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:31
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Salvatore Caiata capolista all’uninominale del Movimento 5 Stelle, seggio Potenza – Lauria, alle elezioni del prossimo 4 marzo, è indagato dalla Procura di Siena per riciclaggio.

Secondo i Pm senesi Caiata, che dalla scorsa estate è anche presidente del Potenza calcio – squadra capolista in Serie D girone H -, sarebbe coinvolto in un’inchiesta sul reimpiego di fondi con Cataldo Staffieri, il responsabile de ‘La Cascina’ per Toscana e Umbria con il quale ha concluso diversi affari legati proprio al passaggio di proprietà di bar e ristoranti.

Le verifiche della Guardia di Finanza riguardano il reimpiego di capitali attraverso alcune aziende e conti correnti anche esteri. Al centro delle verifiche disposte dai pm ci sono trasferimenti di immobili e capitali che, oltre a Caiata e Steffieri, si allargano ad un altro imprenditore molto noto nella zona: Igor Bidilo, kazako e membro del cda della multinazionale Usa Atek.


Caiata è stato candidato senza la trafila delle parlamentarie interne del Movimento 5 stelle ma direttamente per scelta del candidato premier pentastellato Luigi Di Maio.

DI MAIO: CAIATA ESCLUSO DA M5S PER SUA OMISSIONE SU INDAGINE

“Abbiamo conosciuto Salvatore Caiata come presidente del Potenza calcio e ‘lucano dell’anno’. Per questo è stato candidato con il Movimento 5 Stelle. Al momento della sua candidatura ci ha fornito tutta la documentazione che attestava che la sua fedina penale era pulita e nulla è risultato né dal certificato penale né da quello sui carichi pendenti”. Così il candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio su Facebook dichiarando di aver appreso oggi che su Caiata pende “un’indagine che risale al 2016” e di cui non “ci ha informati”. “Se lo avesse fatto – continua Di Maio – gli avremmo chiesto, come da nostro Regolamento, di fornirci per la candidatura il certificato rilasciato ai sensi dell’art. 335 del codice di procedura penale e i documenti relativi ai fatti contestati. Al di là delle sue eventuali responsabilità penali – conclude – che sarà la magistratura ad accertare, per le nostre regole omettere un’informazione del genere giustifica l’esclusione dal MoVimento 5 Stelle”.

GASPARRI: CAIATA ALTRA FIGURINA DA ATTACCARE A ALBUM FIGURACCE GRILLINE

“Il fiore all’occhiello di Di Maio indagato a Siena per riciclaggio. Ricordiamo ancora l’enfasi con cui Di Maio aveva presentato Caiata, imprenditore a vario titolo e patron del Potenza calcio, tra i candidati eccellenti dei 5Stelle e che invece si è dimostrata un’altra figurina da attaccare all’album delle figuracce grilline. Hanno fatto la radiografia a tutti i candidati degli altri partiti, in Parlamento erano pronti a contestare anche una multa per divieto di sosta e ora sono loro a rivelarsi autentici imbroglioni. Dopo lo scandalo rimborsopoli, adesso Di Maio deve spiegare un altro caso di impresentabile nelle sue liste. I grillini sono degli incapaci, dei bugiardi che proclamano l’onestà ma si comportano da imbroglioni. Sono un autentico pericolo per l’Italia. Ci rivediamo in Parlamento, dove gli ricorderemo ogni giorno le loro menzogne e la loro inadeguatezza”. Lo dichiara il senatore Maurizio Gasparri (FI).

FIANO (PD): SU CAIATA DI MAIO BUGIARDO O INCAPACE. O ENTRAMBI

“Il legale di Caiata, il candidato grillino accusato di riciclaggio, parla di vicenda risalente al 2016. Bene se ciò è vero o Di Maio sapeva e quindi è un bugiardo oppure è un incapace che ha riempito le liste senza controllare chi veniva inserito. Ancora una volta i 5 Stelle sono bugiardi o incapaci. O come spesso accade entrambe le cose”. Così Emanuele Fiano, parlamentare Pd.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it