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Report del Consiglio grande e generale del 22 febbraio

Il dibattito- e la successiva ratifica- del decreto che introduce lo Statuto dell’Istituto per l’Innovazione della Repubblica di San Marino

Pubblicato:23-02-2018 10:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:31
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Il dibattito- e la successiva ratifica- del decreto che introduce lo Statuto dell’Istituto per l’Innovazione della Repubblica di San Marino occupa larga parte della seduta consiliare odierna.

            I lavori sono ripresi nel primo pomeriggio dalle Risposte alle interpellanze e interrogazioni, per poi terminare il Comma 1 e proseguire con una serie di nomine, tra cui quella del Presidente della Commissione nazionale sammarinese per l’Unesco, per cui è indicata e votata a maggioranza Martina Bollini. Si passa al comma successivo, la ratifica dei decreti.

            Il primo decreto delegato discusso è il n.144  “Statuto dell’Istituto per l’Innovazione della Repubblica di San Marino S.p.A”. L’espansione del Parco Scientifico e tecnologico, il nuovo nome e lq mission, il supporto all’agenda digitale nella Pa e l’ingresso nel Cda di un rappresentante dell’opposizione sono le novità illustrate già nella recente Commissione Finanze, su cui torna nel suo riferimento il Segretario di Stato Andrea Zafferani. Negli interventi dei consiglieri di minoranza c’è condivisione per gli obiettivi in capo al nuovo istituto, ma perplessità per il loro raggiungimento. “Questo decreto modifica solo il nome del parco scientifico- stigmatizza il capogruppo Pdcs, Alessandro Cardelli– Non si vedono nuove idee, né collaborazioni con università italiane o straniere”. Per Davide Forcellini di Rete il decreto in sé è “monco” perché dà attenzione all’impresa ma non alla ricerca, mentre per perseguire l’innovazione“è necessario tenere in considerazione entrambe”. Da parte della maggioranza, Matteo Ciacci, C10 descrive le novità rispetto al Parco scientifico tecnologico: “San Marino Innovation concretizza l’idea che occorre fare sistema, anzi ’Ecosistema’”. Questa “è l’idea che è stata messa in campo con la nuova gestione del “vecchio Pst”- prosegue- che in passato si era limitato a portare 40 start up, a dare incentivi fiscali e a vendere spazi immobiliari , mentre oggi propone il modello dell’open innovation”. Giuseppe Maria Morganti, Ssd, riconosce tra l’altro, nella ricerca dell’innovazione perseguita dall’istituto, la soluzione al fenomeno della delocalizzazione “perciò- sottolinea-  è importante che San Marino faccia questo passo”. Al termine del dibattito, inizia l’esame dell’articolato del decreto, in cui sono accolti anche alcuni emendamenti di Rete. Infine, il decreto viene approvato con voto palese a maggioranza.


            Si va avanti con l’esame e la ratifica del decreto successivo, il  n.4 – Tariffe e criteri per il contributo dello Stato ai Servizi Socio-Educativi privati accreditati, per poi iniziare il dibattito sul n.148, relativo allo Sportello unico. L’Aula continua con l’esame dei decreti, senza interruzioni, fino alle 22,30.

 

Di seguito un estratto degli interventi dei lavori del pomeriggio.

 

Comma 1. Comunicazioni (Interpellanze/interrogazioni)

 

Interpellanza n.2 presentata dai Consiglieri Stefano Canti, Gian Carlo Venturini, Oscar Mina, Pasquale Valentini, Marco Gatti, Mariella Mularoni e Teodoro Lonfernini per chiarimenti in merito agli assetti proprietari della società “The Market PropCo S.r.l.”, all’intervenuta concessione – da parte del Congresso di Stato – di un credito agevolato in favore della medesima nonché riguardo all’attuazione del progetto di investimento denominato “Luxury Departement Store San Marino” Si associa il Consigliere Massimo Andrea Ugolini per richiedere la risposta scritta (Depositata in data 9 gennaio 2018)

Sds Andrea Zafferani dà lettura della risposta del Sds per le Finanze Simone Celli

In risposta ai singoli quesiti posti si comunica quanto segue:

1) In riferimento alle quote di prorietà della società The Market si allega la visura effettuata dal registro informatizzato dei soci tenuto dalla Camera Commerciale del Tribunale.

2) L’Ufficio Industria, Artigianato e Commercio ha già comunicato al congresso di Stato e alla Commissione Affari esteri che la domanda di credito agevolato presentata al Comitato Tecnico Valutatore il 29 gennaio dalla Srl The Market è stata ritirata dalla società richiedente a seguito di sospensione da parte del comitato. Pertando, ad oggi, non risulta agli atti d’ufficio alcuna richiesta di credito agevolato. (…)

6) secondo quanto previsto dal decreto delegato 162/2015 il contributo in conto interessi a carico dell’Ecc. Camera per il credito agevolato accordato alla società commerciale per la realizzazione della Fase 1 sarà pari all’80% del tasso di interesse convenzionale, per la durata di 7 anni, applicato su un importo massimo del finanziamento per la fase 1 pari a 40 mln. si euro.  Lo stanziamento sul Bilancio dello Stato relativo al contributo in conto interessi è previsto sul capitolo di spesa “Contributi in conto interessi e in conto canoni per interveti a sostetno delle attività economiche, ma cui entità per l’esercizio finanziairo 2018 è pari a 1,8 mln di euro e a 2 mln di euro per gli esercizi finaziariai 2019 e 2020.

7) Il dato non è disponibile in quanto non risulta agli atti dell’ufficio Industria nessuna richiesta di credito agevolato. (…)

12) La società Colombo Costruzione Spa è il General Contractor per la costruzione del progetto Luxury Departiment Store San Marino.

13) La Colombo Costruzione Spa ha comunicato che saranno affidati lavori alle aziende sammarinese per un impoto presunto di almeno 19,874 mln di euro al netto di monofase.

Marco Gatti, Pdcs

Prendiamo atto che il Segretario Celli continua a non rispondere in tutte le interpellanze di sua pertinenza, infatti anche oggi non ci sono risposte ai quesiti posti. Al primo quesito avevamo chiesto chi sono i titolari effettivi e le rispettive quote di proprietà. Lo abbiamo fatto perché la convenzione è stata fatta con determinate persone e vogliamo che quelle persone portino avanti il progetto, qui invece si risponde riportando la visura che cita due società lussemburghesi. Trasformeremo l’interpellanza in mozione perchè le risposte le vogliamo e vogliamo sapere chi sono i titolari effettivi e se sono cambiate le persone di riferimento. Poi abbiamo appreso che il congresso di Stato ha fatto stanziamenti in funzione di un credito agevolato per cui non è stata presentata domanda, per quali ragioni? Cosa è cambiato rispetto alle esigenze iniziali? E ancora: nella convenzione c’era  un impegno da parte del promotore di capitalizzare la società per il 40%. Qui ci si risponde che le verifiche non sono state fatte perché non c’è stata richiesta del credito agevolato, ma rispetto all’impegno preso dallo Stato le verifiche vanno fatte comunque. Qui non si risponde.

Al punto 11 si è chiesta la data effettiva inizi lavori del centro commerciale e si rinvia al punto 2), ovvero la risposta del credito agevolato, ma cosa centra? Sul general contractor ci è stato risposto, ma non sulle imprese costruttrici. Chi sono? Non vorrei poi finire a sapere che servono solo per fregare le aziende sammarinesi. Vogliamo tutelare le nostre imprese?

 

Interpellanza n.5 per conoscere come il CdS intenda procedere per riportare la somma posta a garanzia per la copertura delle rilevazioni contabili ex articolo 5 ter del DL n.93/2017, come modificato dall’articolo 1 del DL n.101/2017 nel Bilancio dello Stato e come intenda procedere per individuare le responsabilità per detta omissione

Sds Andrea Zafferani dà lettura della risposta del Sds per le Finanze Simone Celli

Le disposizioni contabili prevedono che le garanzie e gli impegni fideiussori vengono iscritti nei conti d’ordine del Conto Economico – Patrimoniale dello Stato alla chiusura dell’esercizio. In base alle norme contabili in vigore non è prevista la predisposizione del bilancio previsionale del Conto Economico, pertanto le iscrizioni economico patrimoniali vengono effettuate nell’ambito delle scritture di chiusura e di assestamento al Rendiconto Generale dello Stato. Inoltre, sempre in sede di chiusura del Rendiconto Generale dello Stato viene predisposto un Allegato al Conto del Patrimonio dove vengono dettagliate le diverse tipologie di garanzia e impegno fideiussorio con i relativi importi, si allega a titolo esemplificativo alla presente l’Allegato “Eli al conto del Patrimonio allegato al Rendiconto Generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2016 (Allegato n. 1). Come noto, ai sensi dell’articolo 58 della Legge 18 febbraio 1998 n. 30 il Rendiconto Generale dello Stato e i Rendiconti degli Enti del Settore Pubblico allargato sono approvati dal Consiglio Grande e Generale con legge entro il 31 dicembre di ogni anno.

In sede di chiusura dell’esercizio finanziario 2017, con la delibera del Congresso di Stato n. 127 del 29 Dicembre 2017 sono state prudenzialmente autorizzate le annotazioni contabili nei conti d’ordine di cui all’articolo 2 del Decreto – Legge 22 agosto 2017 n. 98 per l’importo di euro 480 milioni in attesa di effettuare approfondite valutazioni per definire le modalità tecniche appropriate conseguenti alla definizione ed attuazione del Piano Industriale di Cassa di Risparmio non ancora formalmente approvato.
Considerato che ai sensi del decimo comma dell’articolo 54 del Decreto 24 aprile 2003 n. 54  così come modificato 10 del Decreto 7 giugno 2004 n. 75 e dall’articolo 16 della Legge 29 ottobre 2010 n. 176, l’Ufficio Generale Contabile predispone lo schema di Rendiconto Generale dello Stato entro il 31 agosto di ogni anno; qualora prima di tale termine, venisse approvato il piano industriale di Cassa di Risparmio, previa definizione delle modalità tecniche appropriate, si potrà procedere nell’ambito delle operazioni di chiusura di assestamento alle ulteriori registrazioni delle corrispondenti poste nel bilancio economico patrimoniale del Rendiconto Generale dello Stato dell’esercizio finanziario 2017.

Ciò in coerenza anche con quanto indicato dai tecnici del Fondo Monetario Internazionale nel rapporto preliminare a conclusione della missione 2018 in base all’articolo IV, nella parte relativa alle Politiche di Bilancio che recita: “Negli ultimi anni le finanze pubbliche sono state gestite con prudenza per limitare il deficit ma il debito pubblico destinato ad aumentare a causa dei costi di ricapitalizzazione delle banche. Anche se le modalità specifiche devono ancora essere definite, l’assunzione da parte dello Stato della perdita pregressa di CRSM implica un sostanziale aumento del debito pubblico, con conseguenti nuove sfide di gestione del debito.”.  Infine, in relazione alla eventuale perdita emergente dell’esercizio finanziario 2017, in sede di predisposizione della Variazione al Bilancio dello Stato per l’esercizio finanziario 2018 e a seguito dell’approvazione del Bilancio della Cassa di Risparmio per l’esercizio 2017, saranno adeguati gli stanziamenti nel bilancio finanziario dello Stato.

            In conclusione si precisa che non vi sono omissioni e non risultano responsabilità individuali o collettive da perseguire in quanto tutti i dati sono pubblici e trasparenti. A tal proposito si richiama anche il fatto che il Governo ha tempestivamente provveduto a dare adeguata informazione anche attraverso specifici confronti con l’opposizione e le parti sociali sia sul dato relativo alle perdite di Cassa di Risparmio sia sulle conseguenti possibili azioni da intraprendere.

Comma 12. Ratifica decreti delegati e decreto legge

 Decreto delegato n.144 Statuto dell’Istituto per l’Innovazione della Repubblica di San Marino S.p.A./ratificato a maggioranza

Sds Andrea Zafferani

Lo statuto attuale è stato discusso nel Cda dell’Ente anche con i soci di minoranza, rispetto la mission dell’ente rimango a quanto discusso in Commissione Finanze della scorsa settimana, il dibattito è stato molto costruttivo e l’obiettivo è di far sì che si possa andare avanti in condivisione. E in questo senso va anche uno degli emendamenti proposti, che vedo uguale nelle finalità a quello di Rete, ovvero che nel Cda dell’istituto ci sia un rappresentante dell’opposizione. Abbiamo fatto una norma transitoria che prevede che, finché ci saranno soci di minoranza, ovviamente il Cda manterrà i membri per la quota di competenza, ma abbiamo richiesto a Cassa, Bsi e Bac, attualmente proprietari di un 10% ciascuna, di vendere le loro quote allo Stato perché riteniamo che San Marino Innovation debba essere interamente dello Stato, sono arrivate disponibiltià da parte degli istituti, ci auguriamo in tempi non lunghi di poter recuperare il 100% di proprietà dello Stato, la cifra è minima, parliamo di 30 mila euro di spesa. Quando l’operazione si perfezionerà il Consiglio Grande e Generale procederà alle nomine. Per quanto riguardo l’altro elemento sostanziale: abbiamo dato compiti a San Marino Innovation di attuazione dell’agenda digitale sammarinese, quindi di dare una spinta all’innovazione anche dentro la Pa. Queste le cose di carattere più sostanziale, il resto sono questioni più di carattere tecnico.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Questo decreto modifica solo il nome del parco scientifico. Non si vedono nuove idee, né collaborazioni con università italiane o straniere. Un parco scientifico deve avere un supporto a livello universitario oltre a destinare risorse ed erogare credito alle micro imprese, come lo stesso deve essere fatto in favore dei giovani imprenditori sammarinesi. Rispetto all’innovazione, rilevo che non abbiamo un mondo universitario tale ad oggi che possa supportare la ricerca. Chiedo pertanto se si stanno valutando a questo scopo collaborazioni con università estere.

Nicola Selva, Rf

Questo intervento ha la sua rilevanza, San Marino può giocare la sua partita in un mondo in forte espansione. Innovazione e tecnologia rappresentano il valore aggiunto per rendere competitivo il  nostro Paese.

Davide Forcellini, Rete

Il punto è che purtroppo devo registrare poca lungimiranza in questo tipo di decreto, si vuole cercare di mettere una pezza agli errori svolti dai governi precedenti sul Pst, occorre piuttosto creare alla base di San Marino Innovation qualcosa che lo sostenga, se no resta un intervento a spot, fatto per dire che si fa qualcosa. Cosa serve veramente? Le imprese ad alto contenuto tecnologico e l’aspetto di ricerca sono i due punti da tenere in considerazione. L’università a San Marino non ha ancora sviluppato tutte le potenzialità di ricerca che servirebbero per supportare il Pst, ma ci possono essere aspetti di nicchia, prevedere la nascita di spin off tra università e Pst…In definitiva, tenere in considerazione la parte di ricerca e impresa è necessario, ma in questo decreto, di queste cose, non vedo nulla, questo è l’aspetto monco, vedo l’impresa ma non la ricerca.  L’intenzione è lodevole, e speriamo che a questo decreto ne seguano altri e che la legislazione sia più attenta a dare gli strumenti per poter lavorare in questo senso.

Matteo Ciacci, C10

“San Marino Innovation” concretizza questa idea: occorre fare sistema anzi ’Ecosistema’. Occorre conoscenza, comunicazione, tecnologia e tanti altri tasselli per potersi e poterci innovare. È fondamentale la contaminazione, mescolare idee, tecnologia e applicazioni, vecchie esigenze e nuove soluzioni.
Questa è l’idea che è stata messa in campo con la nuova gestione del “vecchio Pst” che in passato si era limitato a portare 40 start up, a dare incentivi fiscali e a vendere spazi immobiliari oggi propone il modello dell’open innovation. Una buona partenza, è stato un buon inizio, ma occorre di più. Obiettivo dell’istituto è, infatti, quello di creare un ecosistema di innovazione, ovvero lavorare a sistema. La chiave di successo dell’iniziativa è quella di creare legami tra gli attori (studenti, aziende, ateneo, associazioni di categoria, la parte fiscale…etc. ). Dobbiamo quindi creare queste forme di sinergia e San Marino Innovation deve avere anche questa funzione: deve essere un facilitatore, deve capire le esigenze del pubblico o del privato, proporre soluzioni e creare una rete virtuosa.
Noi legislatori in questo processo abbiamo un compito molto importante; Mottola nella sua relazione in Commissione Finanze l’ha spiegato chiaramente: San Marino, infatti, deve puntare sulla sua capacità normativa. L’innovazione si rallenta negli Stati che si dimostrano lenti e non predisposti a facilitare lo sviluppo delle tecnologie moderne Dobbiamo quindi credere nel nostro sistema normativo e nella nostra capacità di capire velocemente il mondo che ci circonda. Uno Stato piccolo ma reattivo ha una vera opportunità per attrarre tutti gli attori dell’innovazione, può puntare quindi, in collaborazione con gli innovatori, a sostenere ed integrare una Sandbox, un modellino da riprodurre su vasta scala. Da qui nasce l’ecosistema: l’azienda innovativa si sviluppa, lo Stato e la politica hanno il compito di supportarla attraverso servizi e crescita di competenze all’altezza e quindi formazione, orientamento e dati.

Altra scelta, a mio avviso molto corretta, è stata quella di aver individuato alcuni settori strategici che si vogliono sviluppare. Basta incentivi a pioggia o collaborazioni con tutti a livello aziendale. Da San Marino Innovation ci si aspetta, per quando riguarda lo sviluppo imprenditoriale, due/tre progetti in settori innovativi che possono generare indotto, sviluppo, occupazione, opportunità.
Anche qui si percepiscono le mode, oggi parliamo di Fin Tech, Med Tech e Food Tech, oggi settori ad alto valore aggiunto che possono generare nuove professionalità, collaborazioni con brand internazionali.
Proprio nell’ottica di ecosistema che abbiamo in testa, l’Ente vuole essere al centro delle politiche di attuazione e attrazione dell’innovazione nel Paese e crediamo fortemente che l’innovazione si attua innanzitutto attraverso la digitalizzazione della PA.
Non possiamo pensare di creare un ecosistema di innovazione senza fatturazione elettronica, senza servizi per le aziende sul web all’altezza e al passo coi tempi, senza firma digitale, senza pagamenti elettronici, senza un lavoro fortissimo culturale sul processo di alfabetizzazione digitale degli operatori della PA ed incrementare la propensione all’utilizzo delle tecnologie da parte degli utenti.
E’ cambiata l’impostazione quindi: non solo start-up o strategia immobiliare, ma puntiamo su un insieme di fattori che ci consentono di affascinare chi guarda anche da fuori, sviluppando un progetto strutturale che abbia basi e radici forti/consolidate. Da questo punto di vista, in questa visione progettuale, credo estremamente funzionale la sinergia che dovrà nascere con l’Università di San Marino finalizzato a definire le corrette indicazioni sulle professionalità che servono, indirizzando anche l’offerta formativa.

Francesco Mussoni, Pdcs

Confermo quanto detto in Commissione Finanze, sosterremo un progetto che vuole sostenere l’innovazione nel nostro Paese. Questo decreto, che riporta lo Statuto, è condivisibile ma è anche opera di marketing, si cerca di aggiungere a un istituto, che è rimasto sostanzialmente uguale, il valore dell’innovazione, concetto su cui si può parlare all’infinito. Il punto è che l’innovazione deve esere diffusa nel Paese, per renderlo competitivo. Come già detto in Commissione, ci interesseremo e faremo il possibile affinché il dirigente Mottola, la prossima volta, faccia un riferimento sui risultati.

Bisogna però che l’intero sistema Paese diventi innovativo e su questo siamo agli inizi e non dobbiamo solo riempirci di obiettivi, ma metterlo in campo. Il decreto è un’operazione di marketing interessante, dovremo fare in modo di dare concretezza agli interventi e ce lo devono riconoscere da fuori che abbiamo un sistema innovativo, non dobbiamo dircelo noi, su questo si deve lavorare. Se si lavora bene e si investe in modo mirato, si possono fare passi in avanti. Per ora è ignoto con quali risorse fare innovazione, ma comunque l’impostazione è buona. Facciamo in modo che anche a partire dal servizio pubblico ci sia innovazione.

Iro Belluzzi, Psd

Sarei interessato al fatto che il Parco scientifico e tecnologico non rimandi a qualcosa che giri all’interno della Repubblica di San Marino, ma debba avere ricadute e sinergie con l’Italia e le amministrazioni locali, ed è funzione della politica creare queste condizioni, come quelle di un sistema finanziario importante. Nel decreto viene demandato, tra le funzioni che deve svolgere l’istituto per Innovazione, anche l’elaborazione di una forma di finanziamento innovativo, penso al venture capital e al crowfunding che vanno tradotti in realtà in un sistema finanziario che ha credibilità. Altro elemento prioririo, anche in funzione del materiale umano necessario per far ricerca e sviluppo, è la specializzazione. Credo il Rettore dell’università possa essere un ottimo supporto anche nel collegare l’Ateneo di San Marino con quelle del circondario. Può essere quel tentativo di far sbocciare un bel fiore, rispetto quella che era stata una bella intuizione degli anni 2000, ma poi, per mancanza di relazioni o di volontà, non si è riusciti ad uscire dal proprio territorio. Spero in definitiva non sia un altro giro a vuoto ma si vada verso sinergie con i territori limitrofi, sia qualcosa che dia occupazione ed entrate allo Stato.

Jader Tosi, C10

Sottolineo come ci sia la volontà di condivisione espressa in questi emendamenti proposti dal governo e anche da parte di opposizione. Innovazione è qualcosa che si genera all’interno di un ecosistema che tiene insieme imprese, Pa, i cittadini per la visione di sviluppo. Tutto questo deve essere portato avanti anche dalla volontà della politica che, oltre a individuare il percorso, traccia la volontà di proseguire in termini propositivi. Innovazione è qualcosa che porta benefici nella misura in cui si riesce a metterla in atto. E non porta solo valore economico, ma culturale ed etico di uno Stato. Colgo con favore gli emendamenti evidenziati dal Segretario e ben venga il decreto che ci permette una discussione possibile nel Paese che deve innovarsi anche in ogni parte delle sue istituzioni.

Giuseppe Morganti, Ssd

Per sottolineare quanto è importante questo provvedimento: in questi giorni un’azienda storica italiana con 500 dipendenti sta chiudendo e aprendo in un Paese che prevede costi del lavoro molto inferiori a quelli italiani. Noi abbiamo un mondo del lavoro che viaggia sugli stessi livelli e non può mettersi allo stesso livello di quei paesi in cui si vive peggio. Ciò non toglie che le aziende non si trasferiscano. La soluzione che tutti gli economisti danno rispetto questo fenomeno, che rischia di impoverire l’intero occidente, è proprio il processo dell’innovazione grazie a cui le aziende non delocalizzano, ma restano nei propri territori, perciò  è importante che San Marino faccia questo passo. E non si trascura quanto già costruito, da lì parte per fare il passo successivo di aprire verso il percorso che è quello della generazione di un ecosistema dell’innovazione. Ci riferiamo a qualcosa che non può vivere da solo, ma in stretta sinergia con università e scuola, ma non solo, affinché l’innovazione sia applicata nelle imprese. Non esisteranno imprese se non mettiamo in atto questo substrato- per esempio rispetto le Tlc- se non ci muoviamo per tempo non solo perderemo un treno, legato alle nuove tecnologie, ma non saremo nemmeno pronti a implementare l’esistente. Oggi stiamo approvando uno Statuto, uno dei tasselli fondamentali di questo percorso. Quello che dice il presidente Mottola nella sua relazione, rispetto ai progetti che San Marino Innovation intende perseguire, è il rapporto tra innovazione e impresa che deve essere un tutt’uno.

Pier Luigi Zanotti, Rf

Non possiamo competere con paesi che hanno un certo tipo di economia, ma ci possiamo salvare, puntando all’innovazione, per parlarne serve una struttura organizzativa adatta e le persone, che fanno alla fine la differenza. Vedremo nel futuro e col tempo se quelli che porteranno avanti l’istituto risponderanno a queste nostre aspettative. Su quanto detto da Cardelli non sono d’accordo: non è solo un cambiare un nome o una operazione di marketing questo decreto, non é giusto una mano di vernice e rimane tutto come prima, è profondamente diverso. Finora il Tecno science è stato un ‘venditore di spazi’ per start up. Non si può dire che sia rimasto uguale a prima, la cosa fondamentale è la vocazione a stringere accordi e attirare aziende già affermate e non neonate, collaborazioni con enti e istituti di ricerca, ed è connaturato al nuovo statuto.   Do il mio voto favorevole al decreto.

 

Sds Zafferani, Replica

Ringrazio per l’atteggiamento positivo nel dibattito, dove sono emersi suggerimenti e indicazioni. Concordo con gli interventi di Zeppa e Mussoni, che si augurano presto di avere risultati da esaminare in commissione, condivido la necessità di aggiornarsi spesso in Commissione su quello che si sta facendo. Vero che la presenza dell’opposizione in Consiglio di amministrazione renderà tutti più consapevoli, ma anche aggiornamenti in commissione Finanze sono importanti e saranno fatti step by step.

Si va al di là del concetto di Parco scientifico e tecnologico inteso come area e zona fisica dove si fanno incontrare università e impeese per trasferire la ricerca, è un concetto portato avanti in questi anni e che ha fatto fatica a svilupparsi. Condivido con Cardelli che è difficile realizzare questo tipo di svilupo nella nostra realtà. Obiettivo è diventare terreno fertile per imprese che magari si stanno espandendo in settori dell’innovazione in grande crescita.

Dalle relazione del presidente Mottola questi gli elementi da perseguire per San Marino: un pacchetto di normative anche fiscali, legate all’ottenimento della residenza e di contributi economici, di agevolazioni classiche certamente giocherà un ruolo, ma l’attenzione non è solo rivolta alle start up, ma anche a imprese avviate che possono trovare a San Marino condizioni per fare di più . Secondo elemento è la ricerca di investitori e apportatori di capitali di rischio, investitori nel settore dell’innovazione. Qui c’è un lavoro di relazioni da mettere in campo, per andarli a cercare e spiegare San Marino. Terzo elemento, le collaborazioni: certamente vanno poste in essere, senza pensare di poter fare tutto da soli, esistono acceleratori di impresa importanti, noi oggi non abbiamo tante possibilità di scelta su progetti che hanno prospettiva di crescita. Ultimo punto: San Marino deve puntare sulla semplicità normativa.

 

 

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