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Reddito di dignità. Da III e IV Commissione sì a maggioranza al disegno di legge

BARI - Via libera dalle commissioni III e VI della Regione

Pubblicato:23-02-2016 16:10
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:01

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palazzo_regione-pugliaBARI – Via libera dalle commissioni III e VI della Regione Puglia, riunite in seduta congiunta e presiedute da Pino Romano e Alfonso Pisicchio, al disegno di legge che introduce e disciplina il Reddito di Dignità regionale (RED) e le politiche per l’inclusione sociale attiva. Presente anche all’assessore al Welfare Salvatore Negro, rappresentante del governo regionale.

   Il provvedimento è stato approvato a maggioranza, con il voto contrario dei Cor, e l’astensione del M5s, Area Popolare e Forza Italia. Prima di passare all’esame del disegno di legge, l’assessore Negro ha comunicato ai commissari la volontà, espressa durante l’incontro con i capigruppo di tutte le forze politiche, di accogliere diversi emendamenti presentati dai gruppi di Forza Italia, Area Popolare e M5S e allo stesso tempo ha rivolto l’invito ai consiglieri di CoR di ritirare i loro, perché considerati complessivamente una proposta alternativa al testo del governo regionale.
   Il consigliere Nino Marmo di FI, pur avendo ricevuto parere favorevole del governo su alcuni dei suoi emendamenti (poi approvati), ha dichiarato voto di astensione e si è riservato di presentarne altri in Aula. L’astensione sul provvedimento finale è stata espressa anche dai consiglieri del M5S e da quelli di Area Popolare.
 Circa ottanta gli emendamenti presentati, dei quali la metà approvati. Si tratta per lo più di correttivi proposti dalla stessa maggioranza, tra cui anche un emendamento del governo regionale che sintetizzando le indicazioni dei gruppi consiliari, riscrive l’articolo 4, riguardante le definizioni e finalità della legge.
Il RED rappresenta una misura di integrazione del reddito, considerata uno strumento di contrasto alla povertà assoluta e un programma di inserimento sociale e lavorativo in cui l’indennità economica è accompagnata da un patto di inclusione sociale attiva che il nucleo familiare beneficiario, attraverso un suo componente, stipula con i servizi sociali locali e che è tenuto a rispettare. Il patto è differenziato a seconda delle caratteristiche individuali e finalizzato alla presa in carico complessiva del nucleo familiare. Obiettivo del RED è fornire mezzi sufficienti per una vita dignitosa e favorire l’inclusione lavorativa e sociale delle persone e delle famiglie in condizione di povertà. Il beneficio, riconosciuto per un periodo limitato e predeterminato, comprende una indennità economica nella forma di integrazione al reddito; un programma di inclusione sociale e lavorativa, sotto forma di tirocinio di orientamento, formazione e inserimento finalizzato all’inclusione sociale e all’autonomia delle persone; l’accesso a opportunità formative; un programma di prestazioni sociali a sostegno delle funzioni educative e genitoriali nei confronti dei minori e della cura per i familiari in condizioni di non autosufficienza.
   Il patto individuale di inclusione sociale attiva e un accordo in forma scritta tra il Comune capofila dell’ambito territoriale di riferimento e il soggetto richiedente per conto del proprio nucleo familiare, mirato a definire il percorso integrato e gli obiettivi di inclusione sociale, di occupabilità e di inserimento socio lavorativo, gli impegni e gli obblighi reciproci, i risultati attesi del percorso di inclusione attiva. Il testo sarà poi trasmesso alla commissione Bilancio per il parere di competenza, dopodiché approderà in Aula per l’approvazione da parte del Consiglio.

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