Il ddl nucleare arriva a Palazzo Chigi: decreti legislativi entro 24 mesi

Il disegno di legge delega in materia di nucleare sostenibile ieri è stato trasmesso formalmente a Palazzo Chigi

Pubblicato:23-01-2025 14:47
Ultimo aggiornamento:23-01-2025 14:48
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nucleare
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ROMA – Il governo italiano si appresta ad adottare il disegno di legge per il ritorno del nucleare. Il disegno di legge delega in materia di nucleare sostenibile (il cosiddetto ‘ddl nucleare’) ieri è stato trasmesso formalmente al Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi con richiesta di iscrizione all’ordine del giorno della prima riunione utile del Consiglio dei ministri.

Il Governo è delegato ad adottare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi recanti la disciplina per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale“.
Il ritorno dell’Italia all’energia nucleare avverrà, recita l’art. 1, primo dei quattro che compongono il ddl, “nel rispetto degli obblighi europei e internazionali e nel quadro delle politiche europee indirizzate al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2050, nonché al fine del conseguimento della sicurezza e dell’indipendenza energetica del Paese e del contenimento dei costi dei consumi energetici per i clienti finali domestici e non domestici”.
I decreti legislativi di cui al comma 1 “abrogano espressamente tutte le disposizioni oggetto di riordino e comunque quelle con essi incompatibili e recano le opportune disposizioni di coordinamento in relazione alle disposizioni non abrogate o non modificate, nonché le necessarie disposizioni transitorie e finali”.
Ciò detto, “entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi” il Governo può adottare “uno o più decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive”, questo “anche ai fini della compilazione di un testo unico” recante “un codice dell’energia nucleare”.

I decreti legislativi “sono adottati senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”. Le amministrazioni interessate “provvedono agli adempimenti di rispettiva competenza con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente”.
Qualora uno o più decreti legislativi determinino “nuovi o maggiori oneri che non trovino compensazione al proprio interno”, i decreti legislativi stessi “sono adottati solo successivamente o contestualmente all’entrata in vigore dei provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse finanziarie”, come stabilito dalla Legge di contabilità e finanza pubblica (196/2009) all’articolo 17, comma 2.

NUCLEARE DI OGGI NON PARAGONABILE CON IL PASSATO

“Con il disegno di legge delega sul nucleare, pronto per essere esaminato dal Consiglio dei Ministri, l’Italia fa un salto in avanti verso l’indipendenza energetica, la sicurezza negli approvvigionamenti, la sostenibilità ambientale ed economica nella produzione di energia”. Così una nota del Vicepremier e Segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani.
“Quella per la reintroduzione del nucleare- aggiunge- è una battaglia che Forza Italia, con il ministro Pichetto Fratin, porta avanti sin dall’inizio della legislatura, contrastando quei vecchi pregiudizi e quei retaggi ideologici di cui sono i cittadini e le imprese a pagare il prezzo nelle bollette. Abbiamo assunto impegni ambiziosi in Europa, fissando l’obiettivo della decarbonizzazione al 2050. Solo con l’ingresso del nucleare in un mix energetico diversificato, che preveda l’apporto di tutte le fonti rinnovabili secondo il principio della neutralità tecnologica, potremo centrare questo traguardo”.
“Il governo è al lavoro per fare in modo che le prossime generazioni vivano in un Paese indipendente e sicuro dal punto di vista energetico”, conclude.

LA TECNOLOGIA NUCLEARE TUTELA FORTEMENTE L’AMBIENTE

“La tecnologia nucleare, in aggiunta, tutela fortemente l’ambiente”. Così la relazione illustrativa del disegno di legge delega in materia di nucleare sostenibile, che ieri è stato trasmesso formalmente al Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi con richiesta di iscrizione all’ordine del giorno della prima riunione utile del Consiglio dei ministri. “Le politiche nucleari in ambito internazionale e nell’Unione europea possono contribuire alla crescita di un adeguato benessere generale, attraverso lo sviluppo economico-sociale e la tutela ambientale”, si legge ancora.
Tale affermazione “è avvalorata dall’inserimento dell’energia nucleare tra le attività sostenibili previste dal regolamento Tassonomia dell’UE, specificamente intitolato alle attività ‘ecosostenibili’ (Reg. (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2020, e Reg. delegato (UE) 2022/1214 della Commissione europea, del 9 marzo 2022), nonché dalla relazione finale del gruppo di esperti tecnici sulla finanza sostenibile del marzo 2020 (Taxonomy: Final report of the Technical Expert Group on Sustainable Finance), richiamato dal Considerando 6 del citato Regolamento delegato (UE) 2022/1214, ove si ricorda che ‘nella relazione finale del gruppo di esperti tecnici sulla finanza sostenibile del marzo 2020 si precisa che l’energia nucleare genera emissioni di gas serra prossime allo zero nella fase di produzione e che vi sono numerosi elementi che dimostrano chiaramente il potenziale contributo sostanziale dell’energia nucleare agli obiettivi di mitigazione dei cambiamenti climatici'”.

DLGS ANCHE PER DISATTIVAZIONE E SMANTELLAMENTO IMPIANTI

“Il Governo è delegato ad adottare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi recanti la disciplina per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale, anche ai fini della produzione di idrogeno, la disattivazione e lo smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, nonché la riorganizzazione delle competenze e delle funzioni in materia, anche mediante riordino e modificazioni della normativa vigente”. La disciplina della disattivazione e dello smantellamento delle installazioni nucleari esistenti sul territorio nazionale al momento dell’entrata in vigore della presente legge riguarda quelle “che non siano destinate alla ricerca, nonché la disciplina della destinazione d’uso dei relativi siti”.
Siti coinvolti per le finalità della “sperimentazione, della localizzazione, della costruzione e dell’esercizio di nuovi impianti di produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale, anche ai fini della produzione di idrogeno, e dei relativi sistemi di sicurezza e di radioprotezione”; della “sperimentazione, della localizzazione, della costruzione e dell’esercizio di impianti di fabbricazione e di riprocessamento del combustibile nucleare sul territorio nazionale e dei relativi sistemi di sicurezza e di radioprotezione; della “sperimentazione, della localizzazione, della costruzione e dell’esercizio di impianti di stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito, nonché di impianti di smaltimento definitivo dei rifiuti radioattivi e del combustibile esaurito, qualora non , riciclabile o riutilizzabile, e dei relativi sistemi di sicurezza e radioprotezione”.

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