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Sardegna in zona arancione, Solinas non ci sta

"La decisione è sbagliata- sostiene il governtaore-, difenderemo le ragioni dell'isola"

Pubblicato:23-01-2021 16:59
Ultimo aggiornamento:23-01-2021 17:00
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christian solinas
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CAGLIARI – “Assistiamo a un paradosso. Mentre a Sassari inauguriamo nuovi posti letto in terapia intensiva, ben trenta, e altri quattordici sono già pronti a Cagliari, nella struttura covid del Binaghi, il ministero della Salute decide il passaggio della Sardegna in zona arancione per il superamento della percentuale dei ricoveri. Noi riteniamo che questo calcolo sia sbagliato e già da ieri abbiamo manifestato allo stesso ministro tutte le nostre perplessità e la contrarietà assoluta a una decisione di questo tipo”. Così il presidente della Regione, Christian Solinas, che oggi, a Sassari, ha inaugurato il nuovo reparto di terapia intensiva covid dell’Azienda ospedaliero-universitaria. Trenta i posti letto ospitati nel nuovo reparto i cui lavori per la realizzazione sono partiti il 7 dicembre e si sono conclusi, con grande rapidita’, il 6 gennaio.

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“Si realizza una struttura capiente e moderna- precisa il governatore- con il meglio delle tecnologia presente. Oggi servirà per affrontare l’emergenza covid e ci auguriamo che molto presto possa essere dedicata all’attività clinica dell’Università e a tutti i reparti che offrono assistenza sanitaria al nord-ovest della Sardegna”. Critica, invece, la posizione di Solinas verso l’inasprimento delle restrizioni deciso dal governo: “Dietro quei colori ci sono persone, attività economiche e produttive. Oggi tutti gli indicatori consentono di mantenere la Sardegna in zona gialla, permettendo al nostro sistema economico e produttivo, già duramente provato dal perdurare della pandemia, di continuare il proprio lavoro. Tuteleremo le ragioni della Sardegna in ogni sede”. Per quanto riguarda le vaccinazioni, “la campagna procede secondo i piani- fa sapere Solinas- purtroppo abbiamo subito un rallentamento dovuto alla ristrettezza di dosi trasferite dallo Stato alla Sardegna. Il contratto tra la Pfizer e lo Stato prevedevano una certa dotazione, l’azienda ne ha fornito meno e la Sardegna sta pagando un prezzo in questi termini. Tuttavia grazie alle scorte che abbiamo messo da parte contiamo di vaccinare tutto il personale sanitario con la seconda inoculazione e quindi di rendere immuni tutti i centri ospedalieri”. Sulla decisione del governo e’ intervenuto anche l’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, presente a Sassari per l’inaugurazione del nuovo reparto: “La pressione sulle strutture sanitarie è diminuita, così come l’indice di occupazione degenze ordinarie, mentre restano stabili le terapie intensive, con un’occupazione di circa cinquanta posti letto. Per i meccanismi contorti di questa zonizzazione, ci ritroviamo un passaggio della Sardegna in zona arancione con un indice Rt migliore rispetto a quello per ci aveva garantito il mantenimento dell’Isola in zona gialla. Le restrizioni non aumentano perché i nostri numeri vanno male, ma per il ‘rischio elevato’, secondo quanto stabilito da Roma, che questi possano peggiorare. Una valutazione che solleva parecchie perplessità”. L’assessore infine si dice soddisfatto per la realizzazione della terapia intensiva nella struttura ospedaliera di Sassari: “Un risultato non facile da ottenere in così poco tempo e che rispetta gli impegni presi con l’adozione del Piano regionale dell’emergenza. Con la realizzazione della nuovo reparto abbiamo centrato due importanti risultati: il potenziamento della terapia intensiva del nostro sistema sanitario, in risposta alla pandemia, e il rilancio di un progetto arenato da oltre sei anni. Questo consentirà, conclusa l’emergenza, di restituire un reparto moderno a servizio dell’area sassarese e non solo“.


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