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Tg Riabilitazione, edizione del 23 gennaio 2019

https://www.youtube.com/watch?v=LsG0SKPu7oo&feature=youtu.be SESSA (FATEBENEFRATELLI): MINI-INVASIVITA' E RIABILITAZIONE NUOVE FRONTIERE ORTOPEDIA Mini-invasività, riduzione del trauma chirurgico al fine di preservare al meglio i tessuti

Pubblicato:23-01-2019 11:34
Ultimo aggiornamento:23-01-2019 11:34
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SESSA (FATEBENEFRATELLI): MINI-INVASIVITA’ E RIABILITAZIONE NUOVE FRONTIERE ORTOPEDIA

Mini-invasività, riduzione del trauma chirurgico al fine di preservare al meglio i tessuti grazie a una incisione ridotta, tempi di recupero molto più rapidi e ripresa celere delle normali attività. E’ questo il trend ormai consolidato della chirurgia in campo ortopedico e non solo. Una tecnica che e’ utilizzata sia per il trattamento di una frattura che per l’impianto di una protesi. Per capire meglio di cosa si parla, delle ultime frontiere nel campo ortopedico, delle mini protesi e dell’importante ruolo che svolge la riabilitazione nell’arco dei 20-30 giorni successivi all’operazione l’agenzia di stampa Dire ha intervistato il professor Vincenzo Sessa, direttore dell’Uoc di Ortopedia e Traumatologia del Fatebenefratelli all’Isola Tiberina di Roma.


MONTAGNA D’INVERNO DOPO ICTUS? SÌ, MA SEGUENDO REGOLE PRECISE

Tornare in alta quota dopo un ictus? Si’, ma solo a patto di seguire regole precise. Non tutti i medici di famiglia o neurologi hanno risposte ai quesiti di un paziente appassionato di montagna. In questo caso, la persona interessata puo’ rivolgersi ad un centro di medicina di montagna con esperienza anche nel campo delle malattie neurologiche, presso cui effettuare non solo una visita specialistica, ma anche test specifici inerenti l’adattamento alle alte quote. “L’ictus e’ un evento improvviso, inatteso e traumatico – afferma la Dottoressa Nicoletta Reale, presidente di A.L.I.Ce. Italia Onlus.- Ma oggi, grazie alle terapie disponibili, e’ possibile tornare, dopo un percorso di riabilitazione, a condurre una vita il piu’ possibile normale, senza dover essere costretti ad abbandonare le proprie passioni e i propri interessi”.

IL DOLORE DA NEUROPATIA SI CURA MANGIANDO DI MENO

Uno studio del Cnr, della Fondazione Santa Lucia, dell’Università di Chieti e di Milano dimostra per la prima volta che la riduzione delle calorie consumate durante lo sviluppo di una neuropatia allevia sensibilmente il dolore cronico sia in animali normali sia in animali con profilo metabolico simile a quello diabetico. Il progetto, finanziato dal ministero della Salute nell’ambito delle attività ‘Giovani Ricercatori’ presso la Fondazione Santa Lucia, i cui risultati sono stati pubblicati su Plos One, apre la strada a nuove strategie terapeutiche non farmacologiche, in alternativa o in supporto alle cure convenzionali. “Nei nostri esperimenti abbiamo constatato che dopo un danno nervoso periferico al nervo sciatico, un regime dietetico con un ridotto apporto calorico giornaliero agisce come potente stimolo metabolico ed attivatore di un fondamentale meccanismo di sopravvivenza e ricambio cellulare, noto come autofagia (la cellula ingloba parti di sé danneggiate)”, spiega Sara Marinelli del Cnr, coordinatrice del progetto.

INTERVENTO ALLA SPALLA IN DIRETTA DAL CTO ‘GAETANO PINI’

Un convegno importante quello di sabato prossimo che si svolgerà a Milano dedicato alla spalla dolorosa, durante cui i corsisti potranno assistere in diretta ad un intervento chirurgico di protesi inversa di spalla a cura di Pietro Randelli, Professore Ordinario in Ortopedia e Traumatologia dell’Università degli Studi di Milano, Direttore del Comitato Scientifico e della I° Clinica Ortopedica dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano che insieme a Bernardo Misaggi è responsabile scientifico del convegno. Una metodica che dalla fine degli Anni 80 ha completamente rivoluzionato la storia della chirurgia di spalla. Questo tipo di protesi infatti, invertendo l’anatomia dell’articolazione gleno-omerale, ha permesso ai chirurghi ortopedici di poter trattare pazienti con artrosi di spalla anche in assenza di una cuffia dei rotatori funzionante, con ottimi risultati in termini di riduzione del dolore e recupero della funzionalità della spalla.

PORTE APERTE IN FISIOTERAPIA AL CAM DI MONZA

Al via dal 4 all’8 febbraio il ‘Porte aperte in Fisioterapia: muoversi bene per stare meglio’ presso il Synlab CAM di Monza che apre le porte a cittadini e medici con una serie di appuntamenti preziosi. Il Centro Polidiagnostico ha sempre ribadito l’importanza fondamentale di una corretta attività fisica per la salute e il benessere psico-fisico dell’individuo. Si parte lunedì 4 febbraio, alle ore 19.30, con il primo convegno che ha il merito di fare chiarezza sulla patologia dolorosa della colonna vertebrale e sulla sua prevenzione e cura, promuovendo l’importanza di una corretta attività fisica come prima strategia preventiva e di un approccio integrato nella diagnosi e terapia, basato sulla collaborazione diretta di diverse figure professionali. Mentre giovedì 7 febbraio, sempre alle ore 19:30, all’interno dell’Auditorium ‘Angelo Gironi’, si terrà il convegno, rivolto ai medici: ‘Patologie osteoarticolari: trattamento chirurgico e trattamento riabilitativo’.

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