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ROMA - "La proposta concordataria, ossia l'accordo che il debitore fa in sede di Tribunale civile - Sezione fallimentare con

Pubblicato:23-01-2018 15:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:23

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ROMA – “La proposta concordataria, ossia l’accordo che il debitore fa in sede di Tribunale civile – Sezione fallimentare con i propri creditori, può essere resa pubblica dopo il deposito presso la Cancelleria del Tribunale“. Lo ha detto l’assessore capitolino al Bilancio, Gianni Lemmetti, durante la commissione Mobilità sulla delibera per la ‘Approvazione del regolamento degli strumenti finanziari partecipativi di Atac Spa’.

“Quel documento- prosegue Lemmetti- viene emesso, approvato ed è sotto la responsabilità del cda Atac, non riguarda il socio, invece la parte relativa al piano industriale è competenza del socio. È solo quell’aspetto lì che la Cancelleria prevede di depositare in primis davanti al Tribunale dinanzi al notaio: va depositato entro la scadenza del termine di legge presso la Cancelleria, da quel giorno in poi diventa pubblico. Non è una secretazione che dura tutto il periodo del piano, ma solo fino al deposito e riguarda solo quel ‘pezzettino’ del documento”.

Lemmetti è intervenuto in seguito alle proteste dei consiglieri di opposizione, che hanno lamentato l’impossibilità di visionare il piano pur essendo chiamati, in qualità di socio pubblico, a votare la delibera in oggetto: “Nel momento in cui viene approvato dal cda- spiega l’assessore- il documento è messo a disposizione dei consiglieri, nel momento in cui l’atto viene trasmesso al socio i consiglieri hanno il diritto a prenderne visione ma i diritti di accesso del socio, secondo il Codice civile, non prevedono la possibilità di farne copia. Non c’è nessuna volontà politica di estromettere qualcuno”.


Per il consigliere di Sinistra X Roma, Stefano Fassina, però “quel ‘pezzettino’ è il cuore del piano concordatario, e siccome questi documenti diventeranno pubblici trovo discutibile il fatto che visto che sono stati già approvati dal cda non vedo perché i consiglieri, che fanno parte della proprietà dell’azienda, non possono avere il tempo di studiarlo prima dell’approvazione del Consiglio. Questo lo trovo inaccettabile, perché il documento diventerà comunque pubblico”.

In particolare, ha sottolineato Fassina, “l’ho potuto vedere solo per un paio di ore stamattina, peraltro in maniera imbarazzante perché ero osservato a vista, forse pensavano che lo rubassi. In due ore un piano del genere non è digeribile, non vedo perché non possa essere dato ai consiglieri dal momento che è stato approvato e sarà pubblico. Ricordo che il socio di Atac non è la Giunta ma l’Assemblea capitolina, e il fatto che i consiglieri non abbiano potuto prendere adeguata visione del documento è inaccettabile”.

Per la consigliera del Pd, Valeria Baglio, “l’opposizione non ha avuto alcuna possibilità di approfondire quello che avete raccontato e anche nei pareri dei vari uffici viene evidenziato che hanno avuto poco tempo a disposizione. Su un tema così importante non si possono estromettere le opposizioni. Quale è normativa che impone la secretazione?”.

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