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Smog, Realacci: “In Italia spesi solo 6mila euro su 50 milioni per punti di ricarica auto elettriche”

In Italia "solo lo 0,1% dei veicoli immatricolati nel 2016 è a propulsione elettrica, dato in calo rispetto al 2015"

Pubblicato:23-01-2017 16:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:49

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ROMA – “L’Italia è in ritardo sul fronte delle auto elettriche anche per l’inadeguatezza dell’infrastruttura di ricarica, nonostante i fondi stanziati negli ultimi anni dallo Stato per la sua implementazione. Per sollecitare lo sviluppo della mobilità elettrica anche grazie a un incremento dei punti di ricarica ho presentato una interrogazione in commissione al ministero delle Infrastrutture”. Lo afferma Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, depositando una interrogazione in Commissione in materia di mobilità elettrica.

“Per il rapporto ‘Segnali 2016’ dell’Agenzia Europea per l’Ambiente i trasporti sono responsabili di circa un terzo del consumo finale complessivo di energia nei paesi europei, di più di un quinto delle emissioni di gas climalteranti e di una parte considerevole dell’inquinamento atmosferico- spiega Realacci- Il nuovo libro bianco sui trasporti impone dunque agli Stati membri dell’UE di ridurre le emissioni di gas serra del settore del 60% entro il 2050 rispetto al 1990. I veicoli elettrici, soprattutto se alimentati con energia da fonti rinnovabili, possono dare un contributo importante per una mobilità sostenibile. Secondo studi scientifici e articoli pubblicati sulla stampa nazionale e internazionale, questo tipo di veicoli possono ridurre significativamente le emissioni di CO2 dovute al trasporto su gomma e l’inquinamento delle città”.

“In Italia solo lo 0,1% dei veicoli immatricolati nel 2016 è a propulsione elettrica, dato in calo rispetto al 2015. Un risultato imputabile anche alle carenze dell’infrastruttura per la ricarica- stigmatizza Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera- I fondi per implementarla ci sono ma non vengono utilizzati adeguatamente. Come ricorda una relazione della Corte dei conti, ripresa anche da Repubblica, sono stati spesi appena 6.286,28 euro su 50 milioni stanziati dal 2013 al 2015 per la realizzazione dei punti di ricarica“. La stessa Corte, conclude Realacci, “raccomanda poi al Ministero dei Trasporti di ‘accelerare al massimo’ sulla realizzazione delle colonnine per la ricarica e di puntare sulle centraline di tipo ‘fast’, monitorando l’avanzamento dei progetti avviati. Al ministro interrogato ho quindi chiesto quale sia lo stato delle cose e se non intenda, per quanto di sua competenza, implementare lo sviluppo della mobilità elettrica aumentando l’infrastruttura di ricarica a disposizione degli utenti”.


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