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Il discorso del ministro Crosetto alla Farnesina annuncia una nuova ‘postura’ italiana: la Difesa è cambiata

"Dobbiamo capire quali saranno i Paesi cruciali tra 20, 30 anni in un' ottica meno di Governo, ma più di Nazione"

Pubblicato:22-12-2022 19:37
Ultimo aggiornamento:23-12-2022 19:26
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ROMA – “Dovremo ripristinare immediatamente un tavolo esteri-difesa perchè la Difesa non può muoversi all’estero senza coordinarsi integralmente con il ministero degli esteri”. E’ uno dei passaggi salienti del discorso che ha tenuto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenuto oggi pomeriggio alla XV Conferenza delle Ambasciatrici e Ambasciatori, nella sessione ‘L’Italia e L’Unione Europea di fronte alla Guerra’.
Crosetto ha tenuto a sottolineare lo spartiacque degli ultimi anni che tutto hanno cambiato: “Ci siamo trovati con una Difesa con cui ti devi magari difendere da un’aggressione o andare a difendere un altro Paese”. Un cambiamento netto di prospettiva quello su cui ha invitato a riflettere sottolineando quanto parole come “difesa, sicurezza e forze armate” siano cambiate negli ultimi anni.
“Questo cambia e cambierà radicalmente l’organizzazione del dicastero della Difesa”, ha continuato ricordando il valore delle missioni internazionali della Difesa come via di relazioni tra i Paesi. Se per anni si è proceduto “a compartimenti stagni, ed è mancata a volte la capacità di coordinarsi- ha detto ancora Crosetto- ora dobbiamo costruire un nuovo modo”.
Per questo ha ribadito la necessità di “costruire processi che non dipendano dalle persone o dalla maggioranza di governo” a beneficio del sistema Paese.
“Nell’ultimo anno ci siamo resi conto della necessità di costruire ponti con una miriade di Paesi e diventa sempre più impellente, per questioni legate al gas, all’energia, all’ immigrazione. Esiste un’interconnessione ineliminabile- ha sottolineato il ministro della Difesa- e deve passare dalla politica estera. Dobbiamo capire quali saranno i Paesi cruciali tra 20,30 anni in un’ ottica meno di Governo, ma più di Nazione per la costruzione di uno Stato forte. La postura italiana non si occupa più dei propri problemi, o chiede aiuto se li ha, ma deve essere la prima che si muove per anticipare problemi che possono ricadere sugli altri”, ha concluso Crosetto.

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