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Il Congresso americano approva la Medaglia d’oro per Emmett Till, linciato nel 1955

Manca solo la firma del presidente Biden. L'afroamericano di 14 anni fu ucciso dai parenti di una donna a cui aveva fischiato

Pubblicato:22-12-2022 17:17
Ultimo aggiornamento:22-12-2022 17:17
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Emmett Till - Stati Uniti - Razzismo
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ROMA – Manca solo un passaggio per poter consegnare la medaglia d’oro del Congresso postuma a Emmett Till, ragazzo torturato e assassinato in Missisipi nel 1955 per motivi razziali all’età di 14 anni a cui il governo degli Stati Uniti ha intitolato quest’anno anche una legge “anti linciaggio”, un crimine spesso commesso nel Paese nei confronti di appartenenti a minoranze ma anche di attivisti dei diritti civili e per l’emancipazione. Il riconoscimento verrà conferito postumo anche a sua madre, Mamie Till-Mobley, scomparsa nel 2003.

Stando a quanto si apprende dal sito del Congresso, la bozza di provvedimento è stata approvata ieri all’unanimità dalla Camera dei rappresentanti dopo aver ricevuto il lasciapasssare del Senato a gennaio. Per diventare legge manca ora solo la sigla del presidente Joe Biden, già firmatario del provvedimento dedicato a Till, trasformato in legge a marzo.

LA MADRE TENNE LA BARA APERTA PER DENUNCIARE LE VIOLENZE

Secondo quanto riportano media statunitensi, una volta diventata legge la Medaglia d’oro, la più alta onorificenza civile conferita dal parlamento degli Usa, verrà consegnata al National Museum of African American History di New York, dove verrà esposta accanto al feretro in cui è stato sepolto Till. Il funerale dell’adolescente si tenne con la bara aperta su iniziativa della madre che, come ricostruisce la Emmett Till Legacy Foundation, volle “mostrare al mondo quello che era successo” al figlio, sfigurato dai suoi aggressori prima di essere ucciso. Le esequie durarono cinque giorni, videro la partecipazione di decine di migliaia di persone e si svolsero a Chicago, in Illinois, per aggirare alcune leggi dello Stato del Missisipi che vietavano le cerimonie con il feretro aperto.
Till, sempre secondo quanto riporta la Foundation, è stato rapito, linciato e poi ucciso dai parenti di una donna bianca a cui aveva fischiato in un negozio quattro giorni prima della morte.


UN CRIMINE RIMASTO IMPUNITO

Nel 1955 le due persone incriminate per l’omicidio, Roy Bryant e JW Milam, vennero assolte da una giuria composta da soli uomini bianchi. Un anno più tardi Bryant e Milam confessarono l’assassinio in un’intervista con la rivista Look, senza andare incontro a conseguenze legali per via di una clausola prevista dal quinto emendamento della Costituzione americana. Il caso è stato riaperto nel 2004 ma archiviato nel 2006 a causa della prescrizione dei reati su possibili violazioni dei diritti civili, come spiega sul suo sito la Federal Bureau of Investigation (Fbi).

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