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Botta e risposta tra Conte e Lupi sul reddito. Il leader M5S: “Si toglie la congruità”

Di tutt'altra opinione Maurizio Lupi: "La vera follia non è aver eliminato la parola 'congrua' ma negare il diritto al lavoro"

Pubblicato:22-12-2022 08:58
Ultimo aggiornamento:22-12-2022 09:00
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di Ugo Cataluddi e Vittorio Di Mambro

ROMA – “Questa legge di bilancio presenta problemi tecnici ma soprattutto politici e culturali. L’ultimo affondo è quello del ministro Lupi: dire che le persone più indigenti devono accettare qualsiasi proposta di lavoro, in qualsiasi parte d’Italia, significa distruggere il tessuto sociale. Riguarda tutti, anche l’ingegnere che deve andare a al fare il lavapiatti da tutt’altra parte Italia”. Lo ha detto ieri il presidente (M5S), Giuseppe Conte all’assemblea nazionale Coldiretti. “Siamo alla follia pura. Hanno fatto saltare il concetto di congruità che è fondamentale per tutelare la dignità del lavoro e degli studi. I giovani coloro che andrebbero più tutelati, sono abbandonati assistessi. Siamo alla pura follia”.

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LUPI A CONTE: FOLLIA È NON INVESTIRE SUL LAVORO

Di tutt’altra opinione Maurizio Lupi, capo politico di Noi Moderati per il quale “Giuseppe Conte, da giurista, dovrebbe sapere che le leggi non possono basarsi su criteri vaghi e indeterminati, e che la vera follia non è dunque aver eliminato la parola ‘congrua’, che vuol dire tutto e niente, ma negare il diritto al lavoro, scommettere sulla povertà delle persone e fomentare irresponsabilmente le piazze con dichiarazioni incendiarie. Chi non può lavorare continuerà a percepire il reddito, ma la lotta alla povertà si vince creando occupazione e, per questo abbiamo trovato fondi per sostenere le assunzioni dei giovani. Noi vogliamo far uscire le persone dalla condizione di bisogno con politiche attive del lavoro, Conte vuole tenercele per mantenere il suo bacino elettorale. La follia è solo questa”.

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