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Covid, il 27 dicembre allo Spallanzani i primi cinque vaccinati d’Italia

Si tratta di una infermiera, un operatore socio sanitario, una ricercatrice e due medici

Pubblicato:22-12-2020 12:38
Ultimo aggiornamento:26-12-2020 12:33

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ROMA – La direzione dell’Istituto Spallanzani di Roma comunica, con una nota, che “nella giornata di domenica 27 dicembre, giornata del V-Day, saranno somministrati i primi cinque vaccini anti-Covid ad altrettanti dipendenti dell’Istituto e precisamente: una infermiera, un operatore socio sanitario, una ricercatrice e due medici“.

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IN ITALIA DAL 24 DICEMBRE

“Due giorni fa, su richiesta della struttura commissariale di Arcuri, abbiamo dovuto pianificare con urgenza la distribuzione del vaccino Pfizer, che giungerà in Italia il 24 dicembre”. Lo dice il comandante del Comando operativo interforze Luciano Portolano che, di fronte al presidente della Repubblica Sergio Mattarella in collegamento con le forze armate schierate nei teatri operativi, spiega: il vaccino “sarà custodito in una prima fase presso l’hub centrale rappresentato dallo Spallanzani e poi, a cura della Difesa, sarà distribuito e somministrato su 21 siti nazionali, dai quali si prevederà un’ulteriore distribuzione capillare e se necessaria anche la somministrazione”. 


LAZIO, D’AMATO: “AL VIA CON 955 DOSI, INIZIO SIMBOLICO”

Il 27 dicembre “a Roma inizieremo con la vaccinazione anti-Covid. Lo dico chiaramente per non caricare le aspettative: sarà un inizio simbolico e partiremo con 955 dosi che saranno somministrate a coloro che a loro volta faranno i vaccinatori”. Lo ha detto l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato, a margine di una conferenza stampa di Federfarma. “Nella fase successiva, che speriamo sia il prima possibile, estenderemo la vaccinazione a tutti gli altri soggetti interessati- ha spiegato D’Amato- E avremo esattamente le quantità delle dosi destinate al Lazio”. 

“Le farmacie- aggiunge D’Amato- possono fare ancora di piu’ di quanto stanno gia’ facendo adesso: quando potremo avere vaccini anti-Covid piu’ gestibili di quello in arrivo, credo che potranno contribuire se vogliamo arrivare a una vaccinazione di massa”.

(con Antonio Bravetti)

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