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Se i farmaci sono ritirati in ospedale il Servizio sanitario nazionale risparmia

La stessa confezione di farmaco, se ritirata direttamente dal

Pubblicato:22-12-2015 13:39
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:44

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farmaciaLa stessa confezione di farmaco, se ritirata direttamente dal paziente nella farmacia dell’ospedale invece che nelle farmacie del territorio convenzionate, può costare fino a 7,85 euro in meno al Servizio sanitario nazionale. E, se si tiene conto del ‘disturbo’ causato al cittadino dal fatto di doversela andare a prendere, il risparmio può crescere fin sopra i 9 euro. E’ quanto emerge da un’indagine comparata realizzata dall’Università di Ferrara per conto di Sifo, la Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie.

La ricerca ha preso in esame per un anno (nel 2013) le due forme di distribuzione di farmaci, diretta e per conto, nelle due Asl di Ferrara e nella Asl H Roma. Il risultato non lascia dubbi: la distribuzione diretta, per una Asl, è molto più economica, per cui dovrebbe essere incentivata. Varrebbe poi la pena replicare lo studio in altre realtà ospedaliere e/o sanitarie per individuare quale sia il modello organizzativo migliore in tema di distribuzione.

Dallo studio targato Sifo emergono due realtà molto diverse tra Ferrara e Roma, in primis a livello di costi: a Ferrara, dove sono state esaminate l’azienda sanitaria locale e l’azienda ospedaliero-universitaria, la distribuzione diretta fa spendere, come costo del servizio, 0,74 euro per ogni confezione, contro i 5,29 della distribuzione per conto. A Roma, invece, nella Asl H, la distribuzione diretta costa 3,7 euro per ogni confezione di medicinale, mentre quella per conto 11,55 euro. Questo significa che a Ferrara, per le Asl, distribuire i farmaci direttamente comporta un risparmio di 4,55 euro, mentre a Roma  (dove i costi sono in proporzione molto più alti) il vantaggio arriva a 7,85 euro.


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