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Report del Consiglio grande e generale del 21 dicembre – Seduta pomeridiana

Durante la seduta termina l'esame della Legge di Bilancio 2016 che viene approvata con 31 voti a favore e 22 contrari. Forte contrarietà viene espressa dall'opposizione, ma anche nella maggioranza qualcuno rileva lacune nella legge.

Pubblicato:22-12-2015 10:38
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:44

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SAN MARINO – Nel pomeriggio termina l’esame della Legge di Bilancio 2016 che viene approvata con 31 voti a favore e 22 contrari. In dichiarazione di voto, è chiara la contrarietà al provvedimento dell’opposizione:
Paride Andreoli, Ps sottolinea la mancanza nel bilancio di novità e prospettive certe, mentre Elena Tonnini, Rete, punta il dito contro “un governo che ha perso di vista le priorità del Paese”. Per Tony Margiotta, Su, il bilancio “non dà assolutamente una linea strategica verso una risoluzione delle problematiche economiche del Paese”. Andrea Zafferani, C10, conferma il giudizio di un “bilancio debole, di fine legislatura e senza scelte politiche di rilievo”. Voto contrario anche per Nicola Selva, Upr per “la mancanza di programmazione effettiva e di certezze”. Infine, anche l’indipendente Federico Pedini Amati, boccia una maggioranza “non in grado di dare rilancio effettivo alla Repubblica”.
Anche in maggioranza c’è chi rileva qualche lacuna nella legge di bilancio: Mario Venturini, Ap, riconosce “una certa attenzione alla spesa pubblica”, ma lamenta la mancanza di iniziative per il reperimento di nuove entrate. Idem l’indipendente Denise Bronzetti per cui si sarebbe dovuto “fare meglio nel tentare di tenere in equilibrio interventi sociali e dall’altra andare ad aumentare le entrate, assolutamente carenti”. Gerardo Giovagnoli, Psd, difende il bilancio e incalza gli alleati: “Non è in questa legge che il Psd si attendeva di dare risposta alle tante problematiche di cui soffre il Paese- manda a dire- in primis la disoccupazione e la ripresa economica. Lo affronteremo preso in maggioranza. Ma se non si imbocca la strada delle riforme ha poco senso proseguire”. Replica immediatamente, Marco Gatti, Pdcs: “ Non un brutto bilancio seppur ordinario”, chiosa. “Se la maggioranza vuole concludere questa legislatura in maniera onorevole- ammonisce infine- deve tenere fede agli impegni presi”.

Alla ripresa dei lavori, nel pomeriggio, viene ritirato l’emendamento di Rete aggiuntivo dell’articolo 52 septies. Noi sammarinesi presenta poi una pacchetto di emendamenti su sicurezza e giustizia dei quali l’articolo 52 bis, in favore dei testi di legge coordinati, viene approvato all’unanimità. Quindi viene approvato a maggioranza anche l’emendamento aggiuntivo dell’articolo 52ter che incrementa le pene per chi commette furti,mentre l’emendamento Art. 52 quater, “legittima difesa” viene ritirato. L’ultima delle proposte di Ns, art. 52 quinquies viene approvato con 36 voti a favore, 15 contrari e un astenuto: saranno quindi introdotti incentivi fiscali per l’acquisto di strumenti per la sicurezza degli immobili.
L’ultimo degli emendamenti discussi in Aula è quello del Partito socialista, Art. 52 ter “Art. 322 c.p. – Reato di abuso edilizio” che viene infine ritirato.
Terminato l’esame del Bilancio 2016, i lavori proseguono in seduta notturna con i punti rimasti all’ordine del giorno.

Di seguito un estratto degli interventi del pomeriggio:


Comma 7. Provvedimenti in esecuzione della legge 18 Febbraio 1998 n. 30 “Norme Generali sull’Ordinamento contabile dello Stato”: a) Rendiconto generale dello Stato e degli Enti pubblici per l’esercizio finanziario 2014 (II lettura); b) Progetto di legge “Bilanci di Previsione dello Stato e degli Enti Pubblici per l’esercizio finanziario 2016 e Bilanci Pluriennali 2016/2018 (II lettura)”.

Emendamento di Rete articolo 52 Septies/ Ritirato
Francesco Mussoni, segretario di Stato alla Sanità: “Mi sono confrontato con il responsabile del settore farmaceutico dell’Iss. Sui tre principi stiamo già lavorando in quella direzione. Sia sui principi attivi dei farmaci generali, sia sulla tracciabilità dei farmaci. Dal mio punto di vista sarebbe opportuno non votarlo questo articolo, ma la valutazione spetta a Rete”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Ringraziamo per la collaborazione e ritiriamo l’emendamento”.

Emendamento presentato da Noi Sammarinesi aggiuntivo dell’articolo 52bis/approvato all’unanimità.
Maria Luisa Berti, Ns: “Il Congresso di Stato è impegnato ad adottare con Decreti delegati, entro il 1 aprile 2016, testi coordinati delle norme attualmente vigenti disciplinanti le stesse materie. E’ opportuno che ci siano dei testi che nella loro coerenza possano andare a disciplinare una stessa materia”. Roberto Ciavatta, Rete: Appoggiamo l’emendamento. Anche per favorire l’attrazione di capitali dall’estero. Avere norme e chiare e coordinate facilità il dialogo sugli investitori esteri. Rossano Fabbri, Ps: Rispetto a questo emendamento non possiamo che dirci favorevoli. Segretario di Stato agli Affari Interni, Giancarlo Venturini: La Segreteria è già impegnata per portare un testo cognitivo sulla procedura civile. Questo è un intendimento che ogni Segreteria deve portare avanti per quanto riguarda le proprie competenze. L’emendamento è accoglibile. Andrea Zafferani, C10: Siamo d’accordo con Ns. Ottima proposta. Milena Gasperoni, Psd: C’è un caos normativo di notevoli dimensioni. Siamo favorevoli all’emendamento. Anche se, un articolo che tratta questa materia, non dovrebbe finire in una legge di bilancio Marco Podeschi, Upr: Favorevoli. Dovremmo anche tradurre in inglese le nostre norme dando così seguito a un articolo previsto nel decreto Sviluppo. Federico Pedini Amati, Indipendente: Ben vengano i testi coordinati. Ad oggi non abbiamo avuto grande risultanza. Speriamo che per il futuro possa diventare atto concreto. Gerardo Giovagnoli, Psd: Favorevoli all’emendamento. Valeria Ciavatta, Ap: Volevo chiedere ai proponenti di togliere l’avverbio “attualmente”.

Emendamento Noi Sammarinesi aggiuntivo dell’articolo 52ter/ approvato a maggioranza
Maria Luisa Berti, Ns: I furti sono purtroppo sempre più frequenti. Ecco perché prevediamo un aumento della pena per questo genere di reati. Avrà un effetto deterrente positivo. Il terzo comma dell’art. 194 del Codice Penale è così modificato. “Il reo è punito con la prigionia di terzo grado e con la multa a giorni di terzo grado, se ha commesso il furto: mediante violazione di domicilio, con violenza sulle cose, con strappo, destrezza o con mezzo fraudolento, su cose esposte alla pubblica fiducia o custodia nelle chiese o nei cimiteri ovvero su cose di rilevante valore, in correità con altri, essendo i concorrenti in numero non inferiore a tre”. Rossano Fabbri, Ps: L’emendamento così proposto farebbe lievitare la pena. Però ci creerebbe un differenziale forte tra fattispecie semplice e aggravata. Andrea Zafferani, Civico 10: Questi temi non c’entrano col bilancio. E inoltre richiedono un confronto anche grosso all’interno delle nostre forze politiche. Noi oggi rischiamo di dire la nostra opinione personale senza avere neppure un mandato. Suggerisco di ritirare l’emendamento e di discuterne in un progetto di legge più organico. Ivan Foschi, Su: Prima ancora dell’inasprimento delle pene credo sia strategico rafforzare l’elemento della certezza della pena. Fermo restando che sull’eventuale inasprimento saremmo disponibili a confrontarci in un dibattito ad hoc. Andrea Belluzzi, Psd: Quando si va ad allungare la dimensione della pena si vanno a modificare i tempi della prescrizione. Gian Matteo Zeppa, Rete: Io non credo che sia opportuno inserire in una Finanziaria un articolo simile. Non credo neppure che un inasprimento della pena possa essere un deterrente. I ladri non decidono codice alla mano il reato da mettere in atto. Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari Interni: Per quanto riguarda l’innalzamento di un grado della pena mi rimetto all’Aula. Credo però che serva una riflessione in un contesto più ampio. Gian Nicola Berti, Ns: Necessaria una riforma del codice di procedura penale. Bisogna fare di più anche sul concetto dell’effettività della pena. Ma qui si sta discutendo di altro. Si sta discutendo se aumentare o meno la pena per reati diventati una piaga inaccettabile per il nostro paese. L’emergenza è oggi e dire “aumentiamo di un grado la pena per il furto” è una chiara scelta politica. Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: Più che opportuno l’emendamento presentato da Ns. Io ritengo possa essere accolto. Maria Luisa Berti, Ns: Noi ci rendiamo conto del fatto che la materia è alquanto delicata. Ma questo emendamento non ha effetti di chissà quale gravità. Questo non è l’esclusivo che mezzo che abbia finalità di deterrenza.

Art. 52 quater “Legittima difesa”/ritirato
Maria Luisa Berti, Ns: “Avevamo valutato l’opportunità di inserire questa riforma del codice penale sulla legittima difesa pensando alla necessità e all’urgenza di una modifica, senza attendere l’iter normale di un progetto di legge che è già stato presentato dai consiglieri Upr, ma non ha assolutamente la stessa formula. Siamo tutti stanchi e questo argomento necessita particolari approfondimenti. Rinviamo alla sede dell’iter legislativo del Pdl Upr ogni riflessione in merito. Sperando che ci sia da parte dei proponenti la disponibilità di valutare la nostra formulazione. Ritiriamo l’emendamento”.

Art. 52 quinquies/approvato con 36 voti favorevoli, 15 contrari, un astenuto
Massimo Cenci, Ns: “Nell’ambito di questo pacchetto di legge dedicato alla sicurezza, abbiamo deciso di proporre un ulteriore emendamento riferito a incentivi fiscali per chi intende investire sulla sicurezza dei propri immobili. Ci si riferisce all’elenco dei costi deducibili, aggiungendo una voce a questo tipo di spese.
Questo comma riprende quanto riproposto da un’analoga normativa italiana e mira alla tutela dei propri immobili per prevenire atti illeciti quali furto, aggressione, sequestro di persona. La detrazione riguarda unicamente interventi sui beni immobili, non rientrano contratti con società di vigilanza quindi, riguarda apparecchi di rilevazione, allarmi, telecamere, porte blindate. Non abbiamo inserito l’ammontare massimo delle spese nell’articolo, ci rendiamo disponibili ad affrontare anche questo discorso”.
Andrea Zafferani, C10: “Anche la nostra proposta di Odg presentata con Su mirava ad una serie di interventi da fare in ambito sicurezza e l’ultimo punto mirava alla protezione domestica. Siamo d’accordo di introdurre una deduzione fiscale, può essere un’idea interessante, come il fatto di non aver messo un limite. E’ una buona idea”.
Gian Carlo Venturini, segretario di Stato per gli Affari interni: “Questo articolo trova condivisione anche del governo. Può essere un segnale per i cittadini per trovare soluzioni sulla sicurezza. Trovo opportuno indicare un limite del valore massimo”.
Marco Podeschi, Upr: “Io voterò contro questo emendamento. Qui passa un principio strano. Passa il concetto che bisogna acquistare strumenti per difendersi dai ladri a San Marino, che lo Stato fa uno sconto fiscale e passa il concetto che è normale installare antifurto e inferriate in casa propria. E magari risparmiamo sugli agenti al confine a 24 ore? Volete questo Paese per i vostri figli? Prevenire furti non significa barricare i cittadini in casa loro. Io mi rifiuto, io voglio un Paese in cui ladri non vengono a San Marino e se entrano vengono scoraggiati, presi e arrestati. Volete aspettare Babbo Natale con il fucile? Deve essere lo Stato a tutelarci con le leggi e le forze dell’ordine, altrimenti si passa al fai da te sulla sicurezza”.
Gerardo Giovagnoli, Psd: “Per quanto il consigliere Podeschi si sia scagliato contro questo emendamento, io invece mi sento di sostenerlo e proprio per le ragioni elencate da lui. Se al posto di questa disposizione ci fosse stata la possibilità di autodifendersi e armarsi tutti, allora avrei detto che non voglio questa San Marino. E’ la stessa differenza tra l’ Abs e l’Air bag, io preferisco l’Abs, preferisco qualcosa di preventivo. Certo che tutti si aspettano che siano le forze dell’ordine ad evitare la presenza di ladri, ma non è verosimile pensare che ci sia un agente per ogni casa”.
Alessandro Cardelli, Pdcs: “Il pacchetto di interventi di Ns sul tema sicurezza sicuramente ha dato spunti importanti. Mi chiedo se il consigliere Podeschi ha passato una buona domenica, visto i toni. All’articolo prima abbiamo votato un’importante inasprimento per i ladri domestici. Abbiamo fatto un bando di assunzione e formazione per 50 giovani per le forze di polizia sammarinesi. Lei Podeschi non può dire che la politica non fa niente. Credo sia positivo che lo Stato dia un incentivo a chi voglia comprarsi un allarme. E ricordo che un milione di euro derivati dai libretti al portatore va destinato alle tecnologie e attrezzature in capo alle forze di polizia”.
Enrico Carattoni, Psd: “Mi vedo a favore dell’emendamento Ns, con un piccolo correttivo. Sarebbe necessario intervenire ponendo un tetto massimo”.
Denise Bronzetti, Indipendenti: “D’accordo con la proposta di defiscalizzazione. E fa piacere che dopo tanti no si arrivi ad un sì. Ho qualche dubbio anche io sulla formulazione emendamento, al di là che non è previsto un tetto, anche la dicitura di intervento ‘sugli immobili’ mi pare un po’ generica”.
Maria Luisa Berti, Ns: “Quella dei furti è un’emergenza e di fronte alle emergenze riconosciute dobbiamo individuare forme per tutelare l’inviolabilità delle persone. Siamo sulla stessa linea d’onda e dispiace ascoltare critiche. Tra i nostri compiti c’è quello di tutelare i cittadini, niente di trascendentale in questo emendamento”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Mi pare talmente generico che qualsiasi intervento sugli immobili potrebbe passare, sarebbe il caso di demandare a un regolamento o decreto le fattispecie di intervento. Altro rilievo è sulla deduzione totale: se si decide di fare un bunker lo si può dedurre. Voterò contro a questo emendamento perché non è assolutamente ininfluente l’indicazione data sulla sicurezza. Qual è il tipo di Paese che vogliamo promuovere? La priorità per i 1.600 disoccupati non sarà l’impianto di allarme ma mangiare. Questo diventa un intervento di tipo classista”.
Augusto Michelotti, Su: “Vogliamo uno Stato forte che garantisca sicurezza, il cittadino non deve vivere dietro le sbarre. Se lo Stato instilla al cittadino il concetto che deve difendersi da solo è finita, inizia la guerra”.
Paolo Crescentini, Ps: “Se mettiamo le forze dell’ordine in grado di svolgere al meglio le loro funzioni si ha la migliore soluzione. Ma è anche indispensabile poi dare la possibilità al cittadino di tutelarsi al meglio, perché non ci può essere un gendarme per ogni abitazione. Ci deve essere un duplice aspetto di sicurezza contro la criminalità legata ai furti”.
Ivan Foschi, Su: “Bisogna usare dovuta ponderazione. Introdurre misure di questi tipo non significa sostituirsi alle forze dell’ordine”.
Giovanni Francesco Ugolini, Pdcs: “Questo emendamento di Ns va sostenuto e votato. Lo Stato deve fare la sua parte, come ha detto Crescentini, ma anche il cittadino può fare la sua. Credo vada posto un limite sul valore massimo come indicato dal segretario Venturini”.
Marino Riccardi, Psd: “Abbiamo fatto tanto per la sicurezza, e tanto altro faremo, ma dobbiamo fare i conti con la realtà. Non riusciremo mai a debellare completamente i furti. Ci vuole da parte dello Stato la volontà politica di dare un’impronta forte di controllo del territorio, ma non c’è nulla di scandaloso nel dare sgravio fiscale per mettere un allarme a casa propria. E’ qualcosa in più che diamo alla popolazione, non qualcosa che togliamo. Non vedo ostacoli nel dare sgravi fiscali, mi sembra opportuno e corretto per avere prevenzione completa”.
Gian Nicola Berti, Ns: “Non ho compreso la logica di certi interventi singolari, poichè arrivano da forze politiche che sostengono la lotta ai furti. Certo questo non è un intervento risolutorio ma in sinergia con gli interventi delle forze dell’ordine. Siamo consapevoli che alla sicurezza deve pensarci lo Stato, ma dobbiamo scontrarci con una realtà imperfetta e la possibilità che sempre qualcuno possa venire a rubare a casa nostra. Ciavatta dice che bisogna pensare ad altro, al lavoro, ma magari si usa il lavoro a seconda della convenienza politica”.
Luca Santolini, C10: “Se un intervento di questo tipo riuscisse a stimolare l’installazione diffusa di impianti di allarme, indipendentemente da chi li installa, rappresenterebbe un valore aggiunto sul territorio. Per quanto ci riguarda, per noi è un intervento positivo, con ricadute per tutte la comunità, non solo per chi ha la disponibilità economica di avere questi impianti. Sicuramente non dobbiamo incentivare la gente a chiudersi a casa propria. E’ importante ci sia una comunità coesa, bisogna conoscere e avere rapporti sociali con i vicini, questo è il primo disincentivo ai furti”.
Valeria Ciavatta, Ap: “Esprimo parere favorevole, cercando di circoscrivere quali tipo di interventi ci si riferisce e il tetto di spesa”.
Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato per le Finanze: “Su questo emendamento bisogna individuare un tetto massimo, il limite che si può indicare su queste tipologie, un impianto antiintrusione in appartamento si aggira intorno 1.500 euro non di più. Le indicazioni sulle tipologie di interventi vanno demandate all’ufficio fiscale che darà applicazione alla norma”.
Massimo Cenci, Ns: “Ringrazio tutti gli intervenuti a dimostrazione dell’interesse. Questo non è un obbligo, chi vuole investire investe con agevolazioni fiscali. Ricordo che siamo vicino a una delle zone a più alta criminalità per questo tipo di reati.. Il limite: posso convenire, noi siamo partiti da un limite che poteva non esserci, facciamolo il più alto possibile rispetto le disponibilità, si pensava di 2.500 euro”.
Dopo un confronto, si concorda il tetto di spesa a 2 mila euro.
Rossano Fabbri, Ps: “Dopo tutta questa discussione, trovate una cifra che abbia un senso. L’accordo raggiunto lascia perplessi”.
Marco Podeschi, Upr: “Sia messo a verbale quali sono le misure per prevenire, per esempio impianti anti-intrusione. Bisogna capire cosa è deducibile o no. Già abbiamo deducibilità fino a 9 mila euro con la Smac. Non siamo in dissenso, sia messo in votazione”.

Emendamento Ps Art. 52 ter “Art. 322 c.p. – Reato di abuso edilizio” /ritirato
Rossano Fabbri, Ps: “E’ un emendamento che reintroduce nell’ordinamento sammarinese il reato di abuso edilizio. Il Ps aveva presentato un Pdl ma la questione non è ancora stata dibattuta. E’ una questione urgente e indifferibile, si sta violando il principio di effettività della norma. C’è il paradosso per cui reati non vengono perseguiti a causa della disposizione prevista nelle norme in materia edilizia urbanistica che risultano inapplicate da più di 20 anni. Inoltre l’art. 179 prevede una sanatoria applicabile in modo gratuito. La questione è arcinota, portata al tavolo di maggioranza. Servirebbe un intervento più ampio di riqualificazione urbanistica, ma alla situazione bisogna metterci mano per mettere fine a un problema che ha visto la disapplicazione di una norma di legge da più di 20 anni e che ha portato allo sfruttamento del territorio”.
Augusto Michelotti, Su: “E’ un articolo che darebbe impulso al controllo del territorio in modo punitivo. La legge esiste perché vada applicata e se qualcuno non la applica è fuori legge. Se la norma è disattesa in modo reiterato dall’ultimo piano regolatore, da 24 anni, il cittadino sa che può evaderla quanto gli pare, è portato ad essere evasore rispetto questa. Voglio vedere poi chi voterà contro questo emendamento. Smettiamola di essere indulgenti, l’Azienda deve andare a fare le demolizioni previste dalla legge”.
Gian Nicola Berti, Ns: “Sono curioso di vedere quale sarà posizione del governo. Il reato di abuso edilizio è stato cancellato ed è passato all’ipotesi di violazione amministrativa. Ci si è poi resi conto che non funzionava il sistema dissuasorio e si è smesso di fare le demolizioni. Quando si tratta di abuso edilizio, si deve procedere con le demolizioni. Il problema c’è e invito a porre da parte un po’ di ipocrisia su questo tema che può essere letto male e può prestarsi a letture demagogiche. L’unica via è quella di dire, benissimo, introduciamo l’anno zero e quindi l’abuso edilizio. La sanatoria va fatta non a costo zero, diamo possibilità di mettersi in regola se le opere non sono interamente abusive”.
Marco Gatti, Pdcs: “Stiamo replicando un intervento dei primi emendamenti. Su chiedeva di aumentare le pene previste per l’abuso edilizio e il segretario aveva chiesto il ritiro dell’emendamento per riportare questo dibattito nell’ambito di un testo unico che sarà presentato nel breve periodo. Credo che anche l’emendamento del Ps possa rientrare in questa casistica. Anche noi siamo convinti che la reintroduzione reato abuso edilizio sia importante quale deterrente di abusi, ma siamo convinti serva proporzionalità negli abusi individuati, piccoli abusi sono diversi dai grandi. Riteniamo l’ambito in cui discutere sia quello di dare maggior peso alle sanzioni amministrative e sia anche il reato penale, chiediamo il ritiro dell’emendamento e sia trattato nell’ambito del testo unico”.
Gerardo Giovagnoli, Psd: “Un ‘analisi più approfondita serve sicuramente. Chiediamo di non sprecare questa iniziativa in questo dibattito e di ritirare l’emendamento. Nelle settimane a seguire sarà tenuta in considerazione sul piano complessivo del territorio”.
Roberto Ciavatta, Rete: “Io invece chiederei di non ritirare l’emendamento, visto la situazione tangibile in maggioranza, andiamo verso un periodo di vacatio. Ritirarlo significa non affrontarlo”.
Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Questo tipo di interventi sono rimasti sulla carta non eseguiti. Abbiamo tanti ordini di demolizione su sui la politica è chiamata a rispondere, ma la sede più preposta sarebbe quella del testo unico. Anche a me piacerebbe che in tempi brevi la gente si rendesse conto che per chi commette abusi edilizi si può incorrere in sanzioni gravi. Rimetto all’Aula la valutazione se si ritiene di stabilire che dal 2016 sia anche reato penale”.
Rossano Fabbri, Ps: “Prendo atto del fatto che ci sia bisogna di argomentare nel testo unico. Ritengo le questioni siano da trattare con urgenza. In virtù della fiducia che riponiamo nel segretario di Stato, riteniamo si possano portare entro febbraio queste problematiche, ritiriamo l’emendamento”.

Dichiarazioni di voto:
Paride Andreoli, Ps: “Siamo giunti al termine dell’esame dell’articolato di Bilancio dopo un confronto che ha visto la presentazione oltre 200 emendamenti. Il gruppo del Ps ha manifestato forti preoccupazioni per la situazione economica e finanziaria in cui versa il Paese, per trovarsi di fronte una legge finanziaria senza prospettive future che non contiene interventi mirati per sviluppo economico ed occupazione. Il Ps, che ha presentato molti emendamenti già in sede di confronto con la maggioranza, aveva avanzato osservazioni sulla necessità di un programma finanziario non solo tecnico affinché non fosse un bilancio di sopravvivenza. Ha avanzato una serie di proposte che avrebbero alimentato entrate per sicurezza, ordine pubblico e rilancio occupazionale. E’ un bilancio che non contiene novità, né prospettive certe. Gi emendamenti del Ps avrebbero dato alcune opportunità, purtroppo solo alcuni sono approvati, su sicurezza, abrogazione dei tagli delle indennità e dell’articolo 48, emendamenti che hanno trovato condivisione consiliare.
Uno dei tanti emendamenti riguarda il settore edile su cui si è aperto un ampio dibattito, non ha trovato il suo accoglimento ma ha riscontrato interesse e disponibilità al confronto. Da ultimo, l’emendamento che il Ps ha ritenuto doveroso ritirare sul reato abuso edilizio. Ribadendo che i consiglieri del gruppo del Ps hanno dichiarato insoddisfazione per il testo in prima lettura e che l’insoddisfazione permane dopo tutti gli emendamenti presentati dal governo, il nostro non può essere che un voto contrario a questa legge di bilancio”.
Elena Tonnini, Rete: “Al di là degli impegni presi, anche dagli emendamenti votati, la finanziaria si caratterizza per una dispersione normativa importante. Ci ritroviamo a votare una legge omnibus in cui si è inserito tutto e si è colta l’occasione per presentare emendamenti quale fosse una vetrina. Si sono annullati provvedimenti appena approvati. E’ una legge rottamazione, fa sentire legittimato chi durante l’anno fa interventi a cui poi si deve correre riparo, come è successo per l’indennità di malattia. Si è toccato di tutto, anche interventi che abbiamo sostenuto, tutti con la spinta dell’urgenza. Ma quando si sono proposti strumenti per aiutare chi ha terminato gli ammortizzatori si è preso tempo. Si è bocciata l’introduzione Isee e la possibilità ampliare fondo solidarietà. Ci chiediamo quali sono le urgenze per questo governo. Fuori controllo è anche il metodo di investimento per le pensioni, qui abbiamo proposto un emendamento per mettere in sicurezza gli investimenti. Abbiamo fatto altri interventi volti a considerare le partecipazioni di tutti per il risparmio, con due interventi sui sindacati, relativi ai distacchi- che fossero a carico del sindacato stesso- e poi affinché la percentuale dello 0,40 fosse destinata al fondo di solidarietà. Eppure, malgrado la parità raggiunta, non sono passati. Abbiamo fatto la proposta di togliere i privilegi per dirigenti della Pa, in modo che non potessero scegliere di restare nel vecchio regime, ma si è scelto di mantenerlo. Da alcuni interventi, come la stabilizzazione nel periodo pre-elettorale, si conferma la volontà di questo governo ad inseguire i consensi. Le criticità e contraddizioni in questa maggioranza si riflettono nell’aumento della tassa servizi, sonoramente bocciato, facendo emergere profonde divisioni in governo e maggioranza. L’impressione finale è quella di un governo che ha perso di vista le priorità del Paese, troppo orgoglioso per cogliere le risposte sensate dell’opposizione, che mira a cogliere consensi e che resiste per puro accanimento, piuttosto che per visione di sistema”.
Andrea Zafferani, C10: “Confermiamo il giudizio iniziale di un bilancio debole, di fine legislatura e senza scelte politiche di rilievo. Permane la situazione di un bilancio in deficit in assenza di provvedimenti straordinari inventati in passato. E di fronte a questo, l’effetto è un debito che cresce, si da poco per investimenti, tanto per necessità correnti della liquidità dello Stato sempre più al lumicino. La priorità di questa finanziaria, lo abbiamo detto, erano sicuramente lo sviluppo, il lavoro e le tutele sociale per persone disoccupate e senza reddito. In questa finanziaria nessuna delle tre emergenze è affrontata. Nonostante gli appelli al dialogo, come a solito, è stato quasi tutto respinto. Talvolta tirando fuori dalle tasche leggi già pronte, talvolta condividendo lo spirito ma rinviando a leggi più complessive, talvolta dicendo che la finanziaria non è la sede adatta per questi interventi, ma quando è maggioranza o il governo a proporre interventi fuori tema è urgente. Anche questa volta all’opposizione non è stato dato modo di incidere. Noi abbiamo provato a proporre emendamenti per le tre urgenze individuate, su uno sviluppo senza costi per lo Stato, tutte respinte o rinviate a provvedimenti che non verrano mai. Sul sociale abbiamo riproposto il reddito cittadinanza e il lavoro minimo garantito. Ma il governo si è chiuso a riccio. E’ un problema politico, la maggioranza è a fine del suo percorso, sottolineo lo scarico di responsabilità sulla questione indennità di malattia. Il nostro voto sarà contrario”.
Nicola Selva, Upr: “Ringrazio il segretario Capicchioni per la pazienza avuta in questi otto giorni di lavoro. E’ una finanziaria che ci ha sempre preoccupato, fin dall’inizio, e in cui è mancato lo spazio di dialogo. Alcuni nostri emendamenti hanno portato ampio dibattito, alcuni in parte sono stati recepiti, ma molti, anche semplici, non hanno avuto il riscontro opportuno. Esprimo un senso di preoccupazione, se non iniziamo ad avere più coraggio in campo politico ed economico. Si sono viste manovre politiche per ottenere risultati. Crediamo invece che attraverso la Finanziaria si debba contribuire a creare fiducia con iniziative tese a riforme strutturali e sul versante della finanza pubblica. Resta la mancanza di programmazione effettiva e di certezze che vanno verso chi ha bisogno di lavorare e a chi vuole provare a mettersi in gioco, facendo il proprio lavoro in modo privato. E’ un bilancio contabile, di prassi, che non da le risposte di cui il Paese ha bisogno. Per questi motivi Upr voterà in modo contrario”.
Federico Pedini Amati, Ps: “Da questo governo e dagli intendimenti di partenza mi aspettavo in un momento come questo molto più coraggio per il futuro. Manca sicuramente una visione di insieme di una progettualità futura e di un rilancio economico nel suo complesso. Anche negli anni scorsi è mancato un rilancio effettivo del Paese, sono seguiti interventi spot e la rincorsa dietro alle emergenze. Abbiamo impostato il bilancio dello Stato con l’autocertificazione di imprese estere, non si è voluto togliere l’obbligatorietà dello 0,40% ai sindacati, è stata camuffata, ma resta la minimum tax fino al 2017. Per fortuna il consiglio non ha permesso l’aumento dell’imposta generale sui servizi, c’è stato un emendamento omnibus di fine legislatura che va a sanare il precariato senza mettere in campo una risoluzione definitiva. E’ stata una finanziaria di ulteriori prestiti per le banche. Non vedo in questa maggioranza la coesione e il rapporto politico florido e che possa dare rilancio effettivo alla Repubblica. La maggioranza rimasta blindata, ci sono state molte prese di posizione interne su alcuni emendamenti che sono stati di tipo personali, alcuni segretari di Stato hanno poi minacciato di staccare la spina se continuava la situazione, non c’è l’armonia necessaria a produrre risultati che finora non si sono visti. Questa maggioranza non ha più niente da dare. Voterò in modo negativo”.
Tony Margiotta, Su: “Il mio gruppo vuole ribadire il suo voto contrario a questo bilancio. Su, nella coalizione Ca, si è posta in modo propositivo con molti emendamenti. Dalla maggioranza qualcuno ha mostrato apertura e condivisione sul fatto che in questa Finanziaria non ci siano le risposte per il Paese. E’ una legge priva di progettualità che non dà assolutamente una linea strategica verso una risoluzione delle problematiche economiche del Paese, causando e facendo causare una sorta di confusione e che non porta a risoluzione e incremento di lavoro. Abbiamo presentato emendamenti creativi per dare lavoro a giovani e meno giovani, legati allo sviluppo e per sburocratizzare la Pa. In questo momento la cittadinanza ha necessità di risposte importanti. Ribadisco come capogruppo di Su il voto negativo a questa legge di bilancio a soprattutto credo che nei prossimi tempi ne vedremo delle belle”.
Mario Lazzari, Ap: “Come sempre una legge di bilancio si presta a molte considerazioni, molto diverse fra loro. Questa legge non fa eccezioni. Da quando il mio partito sostiene il governo, io sono sempre stato critico verso le finanziarie. Prima perché non era bello vedere leggi che consentivano sprechi, poi quando è iniziata la crisi, perché ritenevo si potesse fare meglio con la spending review. In questo bilancio riconosco una certa attenzione alla spesa pubblica, con interventi più leggeri degli anni precedenti. Sono convinto in recessione serva attenzione dove si spendono quattrini, ma dopo un po’ bisogna cercare entrate nel bilancio e questo ancora non è avvenuto o quanto meno è avvenuto in modo estemporaneo. E anche questa volta non abbiamo fatto eccezione. E’ anche vero che quando diamo piccole risposte per trovare posti di lavoro arrivano poi nuove dinamiche che rischiano di fare saltare tutto. Dobbiamo chiederci che Paese vogliamo, se aperto agli investimenti esteri, allora dovremmo avere un atteggiamento più lungimirante, se no bisogna spostare il tiro nel reperimento delle risorse interne e si capisce dove voglio parare. Riconosco a questo Bilancio attenzione alla spesa ma poco altro. Delle entrate ho già detto. Altra cosa singolare, abbiamo perso tempo a parlare di argomenti di cose che con la legge di bilancio hanno poco a che fare. Se fossimo all’opposizione, avrei avuto molti argomenti per attaccare il governo. Siete stati molto morbidi o evanescenti su argomenti che non erano di grande importanza per il bilancio. Su precariato e fabbisogno abbiamo avuto gli scontri più grosso, due provvedimenti ancora non varati e non su quello che il governo non ha fatto. Sarà un bilancio ordinario, e allora significa che non è un bilacio pre-elettorale e ha scontato la mancanza di adeguato confronto e approfondimento prima interno maggioranza e poi all’opposizione. E’ ora di dare un taglio a questi atteggiamenti, il confronto sul bilancio è una necessità. Anche con l’opposizione”.
Denise Bronzetti, Indipendente: “Una legge di bilancio si contraddistingue per la sistemazione dei conti pubblici e può contenere anche interventi programmatici e di natura diversa Vorrei ci interrogassimo su perché in realtà da qualche anno le nostre leggi di bilancio contengono un po’ di tutto. E perché finiscono emendamenti che poco hanno a che vedere con il bilancio e intervengono in modo disorganico. Queste cose accadono perché abbiamo delle emergenze che non hanno colore. Questa legge di bilancio avrebbe dovuto fare meglio nel tentare di tenere in equilibrio interventi sociali, anche cambiando impostazione su quanto si è fatto fino ad oggi per chi è in stato di difficoltà, e dall’altra andare ad aumentare le entrate, assolutamente carenti. Difficile affrontare un altro bilancio così”
Gerardo Giovagnoli, Psd: “C’è una forte frammentazione che non rende facile valutare opzioni generali e corpose su direttive chiare. In questa legge di bilancio, più che in qualsiasi altra, si sono evidenziate posizioni di parte da sostenere. Posizioni che dovevano permettere a molti di mettere una qualche bandierina. Il fatto che ci siano 12 forze politiche e tre consiglieri indipendenti ha fatto lievitare le proposte avanzate. Se si può obiettare alla maggioranza di non essere stata coerente e compatta in alcune scelte portate avanti, molto di più lo si dovrebbe dire all’opposizione. Che ha evocato in più occasioni elezioni. Non c’è niente di pronto e di credibile per San Marino da parte di queste ,forze politiche. Chi voterà contro questa legge di bilancio non è d’accordo quasi su nulla. E lo vediamo al momento della votazione. C’è un forte trasversalismo dentro l’opposizione. Che ha raggiunto anche alcuni membri della maggioranza. Non ci sono provvedimenti straordinari in questo bilancio. Non abbiamo dovuto ricorrere ad iniziative una tantum per arginare un deficit. Lavoreremo per fare in modo che il risultato effettivo sia molto migliore di quello presentato. Come è andata negli ultimi anni. Non siamo contenti di alcuni episodi. Il Psd ne segnala due: nel momento in cui il Paese ha bisogno di riforme e unitarietà ci dispiace che il Ps non sia più a questo tavolo e la bocciatura dell’articolo sull’imposta complementare sui servizi. Il punto è la questione della riforma. Che ha le stesse sembianze di quella che abbiamo rimandato per troppo tempo sul segreto bancario e sullo scambio di informazioni. Il risultato di circa 10 milioni di euro di deficit rappresenta un distillato di tutte le manovre e proposte che siamo riusciti a portare in questa legge Finanziaria. Non è in questa legge che il Psd si attendeva di dare risposta alle tante problematiche di cui soffre il Paese. In primis la disoccupazione e la ripresa economica. Lo affronteremo preso in maggioranza. Ma se non si imbocca la strada delle riforme ha poco senso proseguire”.
Marco Gatti, Pdcs: “La scelta che ha fatto la maggioranza è stata quella di mantenere la forma del bilancio ordinario. E’ vero: è un bilancio che non porta in sé quegli interventi di rilancio dell’economia che forse sono più propri di interventi ad hoc. Non un brutto bilancio seppur ordinario. Se sono bilanci che chiudono in positivo godono degli interventi strutturali fatti. Che dimostrano nel taglio della spesa di aver portato un equilibrio. Dispiace a chi denigra in continuazione questa maggioranza. Dobbiamo cogliere una sfida come maggioranza. Dobbiamo farlo con interventi strutturati. E gli interventi strutturati hanno necessità di trovare condivisione con le forze politiche e con la popolazione. E le riforme hanno necessità di un lavoro che si fa avendo il coraggio di metterci la faccia e confrontarsi con la gente. La riforma dell’Igr l’abbiamo portata a casa ed è una riforma di spessore. Una riforma che ha aiutato a trovare l’equilibrio di bilancio. La sfida ora però è quella di mettere in campo progettualità. Perché non dobbiamo sempre aspettarci dagli altri che arrivino le proposte. Se la maggioranza vuole concludere questa legislatura in maniera onorevole deve tenere fede agli impegni presi. Riforma previdenziale? Questo Paese è completamente cambiato. Con il tasso di occupazione che c’è oggi, c’è necessità di mettere mano a quella riforma. Grandi visione di prospettiva non sono state fornite da nessuno. Io credo che le forze politiche debbano avere la capacità di affrontare i problemi e di fornire risposte concrete. Le riforme di cui questo Paese ha necessità producono i propri effetti nel tempo. Quella dell’Igr ha queste caratteristiche ed anche quella previdenziale ugualmente dovrà avere le stesse caratteristiche”.

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