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ROMA – La Commissione europea ha deciso di chiudere l’indagine antitrust sul presunto comportamento anticoncorrenziale di Apple in relazione ad alcuni dei termini che applica agli sviluppatori di applicazioni concorrenti di e-book e audiolibri per l’utilizzo del suo App Store nello Spazio economico europeo. Ne dà notizia la Commissione in una nota. Il 16 giugno 2020 la Commissione ha avviato un’indagine antitrust contro Apple sulle regole che impongono l’uso obbligatorio del suo sistema di acquisti in-app e sulle limitazioni alla possibilità degli sviluppatori di applicazioni per e-book e audiolibri concorrenti di informare gli utenti di iPhone e iPad in merito alle alternative di acquisto più economiche disponibili al di fuori dell’App Store (orientamento) (AT.40652). Lo stesso giorno la Commissione ha aperto altre due indagini antitrust su termini simili dell’App Store di Apple riguardanti lo streaming musicale (AT.40437) e altre applicazioni in concorrenza con i servizi e con le applicazioni offerti da Apple (AT.40716).
Il 4 marzo 2024, si ricorda ancora nella nota, la Commissione ha sanzionato Apple per abuso di posizione dominante sul mercato della distribuzione di applicazioni di streaming musicale, come descritto nel caso AT.40437. Il 24 giugno 2024, a seguito della designazione di Apple come gatekeeper in relazione al suo App Store a norma del regolamento sui mercati digitali, la Commissione ha deciso di chiudere l’indagine antitrust di portata più ampia (caso AT.40716). Ai sensi del regolamento sui mercati digitali, Apple non deve obbligare gli sviluppatori di applicazioni a utilizzare il suo sistema di acquisti in-app e deve astenersi dall’imporre limitazioni monetarie e non monetarie all’orientamento.
La nota della Commissione europea prosegue informando che, in seguito al ritiro della denuncia presentata contro Apple da parte di un distributore di e-book e audiolibri, la Commissione ha deciso di chiudere l’indagine antitrust riguardante specificamente le applicazioni per e-book e audiolibri (AT.40652).
Il fatto che un’indagine venga chiusa non significa che il comportamento in questione sia conforme alle regole di concorrenza dell’Ue: la Commissione puntualizza che continuerà a monitorare le pratiche commerciali nel settore tecnologico europeo, comprese quelle di Apple, ai sensi sia del regolamento sui mercati digitali sia delle regole di concorrenza.
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