Getting your Trinity Audio player ready...
|
ROMA – Oggi nel mondo a soffrire di più gli effetti dei cambiamenti climatici sono i Paesi a basso reddito. Alla Cop29 – la Conferenza delle parti sul clima in corso a Baku – parlano con una sola voce: è un gruppo di 50 Stati, indicato come “Least Developed Countries“, come riferisce alla Dire da Baku Eleonora Cogo, senior advisor di Finanza internazionale del think tank italiano ‘Ecco’.
È a loro che, suggerisce Cogo, va prestata la massima attenzione perché “pur non avendo affatto contribuito alle emissioni, si trovano a pagarne le conseguenze più gravi senza avere la capacità per affrontarle”. Parole chiave: mitigazione e adattamento, Per realizzarli, dice Cogo, servono interventi specifici, sostenuti da investimenti. A fornire modelli e buone pratiche “certificate” è anche il variegato mondo della cooperazione allo sviluppo: ne è un esempio l’organizzazione Avsi, che in Repubblica Dominicana combina la riforestazione dei sistemi mangroviali delle coste con azioni che producono reddito, rafforzando al tempo stesso la consapevolezza sull’importanza di tutelare l’ambiente.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it