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MES, maggioranza divisa: fronte comune M5S-Leu, chiesto passaggio in Parlamento

Il vertice sulla revisione del Mes, il meccanismo europeo di stabilita', registra la spaccatura della maggioranza

Pubblicato:22-11-2019 11:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:39

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ROMA – Leu e M5s da una parte, Pd e Italia viva dall’altra. Il vertice di maggioranza sulla revisione del Mes, il meccanismo europeo di stabilita’ registra la spaccatura della maggioranza, e l’aggiornamento del tavolo a data da definire.

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Al tavolo presieduto dal premier Giuseppe Conte i ministri Luigi Di Maio, Enzo Amendola, Roberto Gualtieri, Dario Franceschini, il sottosegretario Federico D’Incà, Luigi Marattin per Italia viva, Stefano Fassina per Leu, Cecilia Guerra per Articolo 1. Dopo circa due ore il presidente del consiglio ha lasciato la riunione per incontrare il commissario Ue Pierre Moscovici.


Il confronto e’ stato serrato sui contenuti e ha lasciato insoluti diversi punti, a quanto apprende l’agenzia Dire. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha ribadito convintamente la necessita’ di riformare il Mes, in linea con quanto deciso dall’Eurogruppo a giugno, perche’ questo contribuisce a stabilizzare l’area euro senza peraltro comportare la necessità di ristrutturare preventivamente il debito per accedere al sostegno finanziario.

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Il Movimento Cinque Stelle – rappresentato al tavolo oltre che da Di Maio anche dai rappresentanti in commissione finanze – e Leu hanno invece sostenuto che questa possibilita’ c’e’, al punto da prefigurare il rischio di una sorta di ‘commissariamento’ dello Stato. Di piu’: hanno paventato il rischio per l’Italia di finire in una sorta di limbo finanziario, di serie B dei paesi europei. Pertanto hanno chiesto al Governo di fermarsi, di non sottoscrivere una riforma che sarebbe peggiorativa (la firma e’ prevista per dicembre) e di rinviare il punto.

Al momento la maggioranza non c’e’ ma tutte le fonti al tavolo non disperano in un’intesa, che sara’ poi ratificata in Parlamento. M5s e Leu chiedono la ‘parlamentarizzazione’ della discussione. Nota a margine: il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha ricordato ai presenti che e’ in qualche modo paradossale che lui debba difendere, senza rammarico, un accordo che tuttavia non e’ stato lui a sottoscrivere. Chi lo ha firmato, invece, veste i panni del grande accusatore.
Una sottolineatura indirizzata a Matteo Salvini, che ancora oggi parla di tradimento.

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Ma chissa’ che non siano fischiate le orecchie anche ai Cinque Stelle, che a giugno con Salvini governavano ed ora eccepiscono rispetto alla linea del Ministero dell’Economia.

MES. FONTI MEF, UTILE RIUNIONE, IN ARRIVO ULTERIORI APPROFONDIMENTI

Questa mattina si è svolta una riunione utile e costruttiva, durante la quale il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha illustrato i contenuti della riforma del Mes, difendendone i punti di forza ed i miglioramenti che interessano l’Italia. Nei prossimi giorni si terranno ulteriori approfondimenti sugli aspetti più tecnici del trattato. Lo fanno sapere fonti del ministero dell’Economia e delle Finanze.

Nalla riunione c’è stata forte sintonia sulla necessità che, riguardo al terzo aspetto del pacchetto richiesto dall’Italia a giugno che riguarda l’introduzione della garanzia sui depositi nell’ambito del completamento dell’Unione bancaria, la roadmap sia sufficientemente ambiziosa e salvaguardi gli interessi del Paese.

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