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ROMA – Il dossier sulla restituzione del patrimonio artistico africano, commissionata dall’Eliseo allo studioso senegalese Felwine Sarr e alla storica dell’arte Benedicte Savoy, francese, fa tremare i musei parigini. Secondo le anticipazioni sul rapporto pubblicate oggi dal quotidiano ‘Le Monde’, alla galleria Quai-Branly, per esempio, due terzi degli oggetti esposti vengono da Paesi dell’Africa subsahariana e sono stati “acquisiti” durante il periodo coloniale (1885-1960): si tratta di oltre 46mila manufatti che potrebbero essere oggetto di una procedura di restituzione.
Secondo gli esperti, tra l’85 e il 90% del patrimonio artistico africano si trova al di fuori del continente, e la Francia ospita circa 90mila opere. Il rapporto di Sarr e Savoy e’ stato redatto dopo le dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, che aveva detto durante una visita in Burkina Faso: “Voglio che nei prossimi cinque anni siano poste le condizioni per la restituzione temporanea o definitiva del patrimonio africano in Africa”.
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